Autismo. 10 cose da insegnare ai vostri figli per vivere “da soli” #dopodinoi

Non siamo eterni, beh, lo sapete anche voi. Ecco perché, da tempo, mi preme stilare un elenco di quelle che considero abilità essenziali per la costruzione del futuro dei nostri figli quando non ci saremo più! Eh lo so… delicatissimo argomento, ma va trattato con serietà e la cosa più importante è che va affrontato sin da quando i bimbi sono piccoli. Dopo, credetemi, sarebbe tardi! Ecco la lista:

  1. Insegnare loro a comunicare  desideri e avversioni (sia con immagini sia con parole): “voglio mangiare, “voglio andare al bagno” (detto in questa maniera e non dicendo “voglio fare la cacca o la pipì”). Ricordatevi che ogni cosa insegnata da noi dovrà essere poi inserita dai nostri figli in un contesto più ampio, quindi è essenziale che sin da piccolini, conoscano il modo giusto di parlare e di esprimersi. “non voglio la pasta in bianco, non mi piace”, “vorrei la pasta al pomodoro”, “non voglio andare al parco”, “voglio stare a casa”, “dove andiamo”, “non voglio stare qui”, ecc. ecc. Ogni volta che insegno ad Ares a scegliere quello che vuole fare penso sempre a Jacopo, il signore autistico rinchiuso, contro il suo volere, in un Istituto e penso a quanto sia importante dire esattamente e con chiarezza dove si vuole stare, cosa si vuole fare, senza che nessuno deva decidere per te.
  2. Autonomie personali: vestirsi, andare al bagno e pulirsi da soli, lavarsi, fare la doccia, lavare i denti, il viso… Tutte queste sono le cosiddette abilità che ci “allontanano” dai figli. Nel senso che, nella misura in cui crescono, si cominciano a fare tutto da soli e pian piano non vogliono più il nostro intervento, a quel punto di solito diciamo: “ecco, è cresciuto”. Nel caso degli autistici, se non insegniamo noi queste abilità, loro rimarranno abbarbicati a noi per sempre, data la loro capacità ridotta o totalmente scarsa di imparare da soli. Ecco perchè sono importanti e bisogna cominciare quando sono piccolissimi:

  3. Cucinare (senza cucinare non si mangia), è un’abilità essenziale. Non penso vada insegnata soltanto quando si è adolescenti, ma già da piccoli. Ares ha imparato a fare le polpettine quando aveva circa 9 anni. Da grande invece, da quando è stato in grado di accendere il fuoco, ha imparato a cucinare e a farsi la colazioneIMG-20170704-WA0068
  4. Individuate, dall’infanzia, quali sono i particolari talenti dei vostri figli: disegnare, cantare, (forse avete visto che a loro piace particolarmente decantare, piuttosto che mischiare sostanze, lavorare con l’acqua ecc.). E tutto ciò, ovviamente, lo capite lavorando con loro, da quando sono piccoli:
  5. Bisogna concentrarsi anche su tutto quello che ha a che fare con la terapia occupazionale: lavori pesanti, raccolta della frutta, lavori manuali fino motori (fare collane, sculture, ecc.), portare la spesa, classificare libri nella biblioteca (bel futuro mestiere se ha una buona memoria). Insomma, le possibilità sono davvero tante. L’importante è che VOI genitori lavoriate con i vostri figli, perdiate del tempo nel fare le diverse attività. Soltanto facendole potrete capire meglio il vero talento dei vostri figli. E se non ha un talento particolare, ecco che subentra la terapia occupazionale.

  6. Maschio o femmina che sia, insegnate loro a gestire la loro sessualità. E’ una delle questioni più importanti. Non è socialmente accettabile che si masturbi per strada, si scopra un seno, si abbassi i pantaloni, o tocchi i compagni di classe.
  7. Insegnate ai vostri figli ad usare il cellulare: non guasta saper inviare un messaggio su Whatsapp quando si ha bisogno di qualcosa, quando si è tristi, quando ci siamo fatti male, tagliati, graffiati, bruciati…Screenshot_20180117-180608
  8. Insegnate ai vostri figli a gestire il loro tempo tramite agende visive. I ragazzi autistici sono costantemente ossessionati dall’incognita di quello che faranno domani, a breve e lunga scadenza. In futuro sarebbe utile anche per loro gestire il tempo con calendari visivi
  9. Insegnate ai vostri figli, fin da quando sono piccolissimi, ad essere ordinati. E’ alla base di una qualunque vita indipendente: i vestiti vanno piegati, le scarpe riposte nell’armadio o nella scarpiera, esiste un posto a casa per ogni indumento:

10. Sin da quando è possibile insegnate ai vostri figli il valore dei soldi. Ci sono diversi sistemi che la terapia A.B.A. mette in pratica per riconoscere le banconote e le monete. Ares per un periodo, durante le terapie, guadagnava 2 centesimi per ogni compito fatto bene e, raggiunta una certa cifra, andava, tutto felice, a prendersi un cornetto al bar. Potete farlo anche voi. Esiste anche una APP di nome OTO, che migliora l’uso dei soldi per i disabili, scaricabile QUI.163354588-b7bbdf95-b66a-4db4-ba3a-39b7c2e24d35

Insomma, il lavoro è immenso, a tratti delicato, decisamente faticoso, ma lo dobbiamo ai nostri figli. Tocca quindi allo Stato fare il resto. Poiché, nonostante tutto, sappiamo bene che i nostri figli avranno sempre e comunque bisogno di una mano gentile che si porga in loro aiuto. E se non ci siamo noi, tocca allo Stato farlo. La nostra lotta deve essere anche quella di esigere allo Stato una vita dignitosa per i nostri figli anche dopo la nostra morte. E’ il minimo per una società civile!

 

3 commenti

Puoi lasciare un commento oppure scrivermi