Secondo Chadsey-Rusch (1992, p. 406) le abilità sociali sono definite come quei “comportamenti appresi orientati verso un obiettivo e governati da regole che variano in funzione alla situazione e al contesto; che si basano su elementi cognitivi ed affettivi osservabili e non osservabili, in grado di elicitare negli altri risposte positive o eventualmente neutrali, e di evitare una risposta negativa”.
Quindi le abilità sociali sono frutto di apprendimento e non di predisposizioni innate, determinate da processi educativi sperimentati dallo stare con le persone. In altre parole si impara a stare con gli altri.
Un comportamento adeguato e competente è alla base del benessere personale e sociale perché influenza positivamente il modo di percepire se stessi e gli altri e il modo in cui siamo a nostra volta percepiti dagli altri.
Ho deciso di scrivere su alcune abilità sociali che secondo me gli autistici dovrebbero acquisire, e oggi comincio con l’uso del telefono cellulare.
Cominciamo dall’uso della tastiera.
In nostro soccorso arriva una app: IO PARLO, perfetta per l’insegnamento dell’uso della tastiera, la quale trasforma in voce la parola scritta, e con la modalità PCS permette di costruire semplici frasi scegliendo, ad ogni passo, tra poche scelte visualizzate in modo grafico. Una volta che si impara a scrivere con la tastiera digitale successivamente si potranno scrivere i messaggi.
- Primo step: scrive a voi
- Secondo step: riceve da voi genitori (e contemporaneamente deve imparare a fare attenzione al suono del cellulare quando arriva un messaggio)
- Terzo e ultimo step: scrive agli amici
LE FASI
- Prima si inviano messaggi nella stessa stanza
- Poi si inviano messaggi in stanze diverse
- Infine si inviano messaggi fuori casa
Una volta presa dimestichezza con invio e ricezione di messaggi, si possono fare telefonate e quant’altro.
Nel caso di Ares siamo passati direttamente all’uso del cellulare perchè lui la tastiera la conosce da tempo. Ho intenzione di prolungare un po’ la fase di scrittura a noi genitori e alla sorella, prima di passare alla fase successiva, che è quella di inserire nel suo telefono, il numero di cellulare degli amici e parenti perchè, come immaginerete, tutto ciò richiede una preparazione.
Prima devo pensare bene a quali amici e parenti scegliere e poi li devo opportunamente informare sul tipo di linguaggio che devono usare nei messaggi da inviare ad Ares, il messaggio deve essere semplice, diretto: “come stai”, “cosa stai facendo”, “dove vai ora”, “cos’hai mangiato a pranzo”, ecc ecc.
Finora gli argomenti di Ares nei messaggi sono: voglio il passato di verdura per cena, il prossimo fine settimana voglio andare al Pantheon e qualche volta scrive: ti voglio tanto bene (soprattutto alla sorella).
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Ciao Barbara, ti seguo su facebook già da un pò e devo sinceramente farti i miei complimenti per la dedizione, la professionalità e l’amore con cui porti avanti questo blog, che è una vera fonte di informazioni tutt’altro che teoriche! Il tuo lavoro, credimi, è preziosissimo!!
A proposito dell’utilizzo del cellulare volevo chiederti un consiglio per mia figlia Federica, 16 anni. Abilissima nell’utilizzo della tecnologia.. pc, tablet e smartphone per l’appunto. Il problema è che si rifiuta di utilizzarlo con noi familiari per comunicare.. se le inviamo messaggi su whatsapp si lamenta e cancella subito la chat. Con qualche amica, invece, comunica su whatsapp e fa anche qualche video-chiamata. Durante la giornata utilizza il cellulare prevalentemente per guardare video su you tube(tutorial di trucchi e nails art in particolare!).. le ho ragionato più volte che in primis, il cellulare, serve per comunicare con noi specie quando è fuori casa.. ma non vuole sentir ragioni… hai qualche suggerimento in merito? Grazie mille e un abbraccio a te e ad Ares!
Ciao Claudia, e grazie mille dei complimenti, ci tengo tantissimo e mi impegno con il cuore. Dunque la prima cosa che mi viene in mente mentre ti leggo è che Federica non è motivata a parlare con voi. Agirei su due fronti: uno cercare di cambiare il contenuto di quello che comunicate fra di voi famiglia: se a lei piace qualcosa di particolare, proverei a scrivergli qualcosa su quell’argomento per vedere se comincia ad accettare ben volentieri anche la comunicazione con voi. Poi farei qualche storia sociale sull’utilità del cellulare ad esempio quando si sta fuori: un racconto semplice che parli di una ragazza che si perde ad esempio per la strada e quando pensa che è tutto perduto si ricorda che ha il cellulare e che può scrivere a mamma. Qualcosa del genere che la indirizzi verso la vera utilità del cellulare. In più proverei a differenziare il cellulare per la comunicazione da quello per i video. Ad esempio per Ares sono due cose diverse: il tablet per i video e il cell per comunicare. Poi mi aggiorni. Qualcosa sulle storie sociali, come si scrivono ecc, le trovi nel Blog. Un abbraccio e aggiornami