- Rafforzare ciò che lo studente fa bene socialmente – usare lodi specifiche del comportamento (e rinforzi concreti se necessario) per definire un comportamento pro-sociale.
- Dimostra l’interazione sociale, crea e usa dei video
- Insegnare l’imitazione, sia motoria che verbale.
- Insegna gli indizi del contesto e fai riferimento a coloro che ti circondano (ad esempio, “se tutti gli altri sono in piedi, dovresti esserlo anche tu!”).
- Spezzettare le competenze sociali in piccole parti e insegnare queste abilità attraverso le interazioni supportate. Usa immagini, le quali rendono visibile l’insegnamento.
- Celebra i punti di forza e usali a tuo vantaggio. Molti studenti autistici hanno un buon senso dell’umorismo, un amore o un’affinità per la musica, una forte capacità di memorizzazione meccanica o un maggiore senso del colore o della prospettiva visiva. Usali per motivare l’interesse nelle interazioni sociali o dare a uno studente la possibilità di brillare e di essere considerato competente e interessante.
- Identifica i compagni più adatti e abbina lo studente a loro. Fornire ai compagni strategie per stimolare la comunicazione o altri obiettivi mirati, ma attenzione a non trasformare il compagno normo tipico in un insegnante. L’interazione deve avvenire nel modo più naturale possibile.
- Crea piccoli gruppi di lavoro, magari con attività strutturate o caselle tematiche. (Il gruppo estrae un argomento da una casella e discute le cose relative a questo argomento, come “Il film più recente che ho visto è stato …” Questo può essere utile per gli studenti che tendono a parlare sempre delle stesse cose. Possono essere gli stessi studenti normo tipici a scegliere l’argomento.
- Concentrarsi sull’apprendimento sociale durante attività che non sono molto impegnative per il bambino (la conversazione potrebbe non avvenire se un bambino autistico, con scarsa capacità motoria viene invitato a conversare durante la ginnastica, ad esempio).
- Definire anticipatamente le aspettative di comportamento. (Ad esempio, per giocare a Uno, insegna prima le abilità necessarie al bambino in separata sede e poi, quindi, lo puoi introdurre nell’ambiente sociale con i compagni.) Diversamente sarebbe frustrante per il bambino e non si otterrebbe nessuno scopo utile ai fini della socializzazione.
- Insegna empatia e reciprocità. Per impegnarsi in un’interazione sociale, una persona deve essere in grado di avere la prospettiva di un altro e regolare di conseguenza l’interazione. Quindi è bene lavorare sulle emozioni, sulla mimica facciale, il vocabolario appropriato e i segnali non verbali.
- Utilizzare le storie sociali o il fumetto sociale come strumenti per descrivere e definire le regole e le aspettative sociali.
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