Autismo: consigli per una terapia A.B.A. senza stress.

 

 

 

Da sempre, a chiunque mi ponga la domanda: “come va Ares con l’A.B.A.?” io rispondo sempre nello stesso modo: “bene, Ares migliora all’interno della sua diagnosi”. Per me queste sono parole magiche: “migliora all’interno della sua Diagnosi”.

In questa frase ci sono tante altre frasi all’interno. Con questa frase io sto ammetto che non sto provando a curare l’autismo di Ares, ma convengo sul fatto che l’A.B.A. l’ha migliorato tanto e potrebbe ancora migliorarlo. 

Qualcuno di voi potrebbe dirmi: “ma come, Bàrbara, proprio tù che hai sempre difeso l’A.B.A”. Beh sì, l’ho difesa, la difendo e la difenderò, ma la cosa più bella della terapia che faccio con Ares, risiede proprio nel fatto che la eseguo senza stress, con determinazione, costanza, fermezza, accuratezza, ma senza stress. 

Cosa vuol dire fare ABA senza stress?

Prima di tutto alla base di una terapia A.B.A. senza stress ci deve essere l’accettazione da parte dei genitori e di tutta la famiglia della Diagnosi del bambino. E’ impensabile avvicinarsi all’A.B.A. o a qualsiasi terapia, pensando di riavere indietro un bambino normalissimo nel giro di un anno, o due, o tre. L’A.B.A. migliora davvero tanto la condizione di un bambino o ragazzo autistico , l’A.B.A. ti offre gli strumenti per impostare un determinato comportamento, specie nell’insegnare le abilità, ma l’A.B.A. non compie miracoli.ares 008

Alla base di una terapia senza stress c’è armonia fra genitore e terapista. Terapista che non va mai lasciato solo, che va aggiornato sul comportamento del bambino nella vita quotidiana e indirizzato secondo le vostre priorità. Terapista che va monitorato a distanza, con garbo e discrezione e alla fine, se necessario, opportunamente sostituito.

E’ essenziale sapere sin dall’inizio cos’è la terapia A.B.A. e come va eseguita, per poter poi capire come agire dinanzi ad un determinato comportamento del terapista, per lodarlo o al contrario, per redarguirlo.

Alcuni programmi dell’A.B.A. vanno rivisti mille volte, e “cuciti” addosso al bambino. Altri programmi vanno ripresi spesso (affinché non si dimentichino), ed altri invece vanno completamente stravolti, oppure messi da una parte fin quando il bambino non è intellettualmente maturo, da comprenderli a pieno.ares puzzle

Errore di buona parte dei genitori è quello di interrompere le sedute con lo scopo di vedere come va la terapia o di provare a sorprendere il proprio terapista in un atteggiamento sbagliato. NON SI FA!

Se avete dei dubbi sui comportamenti del proprio terapista trovate altre strade fra cui quella fantastica di parlarne con il terapista stesso. Potrete chiarirvi e trovare una soluzione insieme, oppure decidere d’interrompere i rapporti di lavoro. Piombare in una seduta terapeutica può provocare perdite di tempo, crisi, reazioni inimmaginabili da parte del proprio figlio.

Se un programma non va bene per vostro figlio semplicemente cambiatelo, oppure lasciatelo e passate ad altro. Non dovete sentirvi frustrati se non ottenete un risultato immediato. Le abilità da insegnare ad un bambino autistico sono così tante, che non basta davvero una vita per insegnarle tutte. Se a 10 anni non impara l’orologio, provate a 13, altrimenti a 15. Non bisogna avere fretta.

Non è bene tartassare il terapista cercando di introdurre argomenti non discussi durante la supervisione. Se abbiamo scelto un terapista giusto, preparato, professionale e capace, fidiamoci di lui e cerchiamo di non strafare chiedendo l’impossibile. Un passo alla volta, ripeto, con energie da vendere, ma senza stress.

Per quanto mi riguarda, io ho dato priorità nel tempo, alle autonomie. Sono stata obbligata ad usare l’A.B.A. anche per la didattica perchè se i nostri figli frequentano la scuola, deve per forza affrontare al meglio gli obiettivi del suo programma scolastico, ma appena ho potuto, mi sono concentrata soltanto sulle autonomie: cucinare, preparare la colazione, vestirsi, lavarsi da soli.

 

L’impossibilità di poter stare da soli in un futuro, soprattutto per i ragazzi autistici di livello 3, chiamati in principio, a Basso Funzionamento, ci obbliga ad insegnare e potenziare il più possibile i nostri figli affinchè la loro autogestione diventi sempre più tangibile, e noi riusciamo a stare un pochino più sereni.

La terapia A.B.A. è meravigliosa, le aspettative devono essere alte, sempre! Ma se la viviamo con stress, ansia e apprensione, rischiamo veramente di ottenere l’effetto contrario. Con calma,…abbiamo una vita intera per provare a migliorare i nostri figli. Caparbi sì, ma con serenità!