Spesso ho sentito qualcuno che infierisce sul rinforzo, catalogandolo di dannoso perchè vuol dire “corrompere”. Ci sono infatti tantissimi genitori riluttanti a fornire rinforzi ai propri figli perché “dovrebbe essere in grado di farlo senza una ricompensa” oppure “lo stai corrompendo“.
Capisco che a volte il pensiero di dare a tuo figlio una ricompensa per tutto ciò che fa, può essere scoraggiante, ma non si tratta di stelle d’oro e nastri di partecipazione. Qui si tratta di comportamento. Esistono poi, diversi tipi di rinforzo, e nel tempo si passa da rinforzi tangibili a rinforzi naturali fino a sfumarli ed infine farli scomparire.
Il rinforzo, però, sia chiaro, non è corruzione. La differenza tra rinforzo e corruzione è che il rinforzo arriva dopo che un’attività è stata completata, mentre la corruzione viene offerta prima. Questo non vuol dire che non puoi mostrare a tuo figlio il rinforzo per cui sta lavorando durante i compiti da svolgere. In questo caso, sarebbe un segnale visivo. Se offrissi un rinforzo prima ancora di fare una richiesta, allora si tratta di corruzione. (autism-help).
Il rinforzo positivo è alla base della maggior parte di tutti i comportamenti umani. Agiamo in certi modi per ottenere conseguenze desiderabili, basti pensare al lavoro che facciamo in funzione di uno stipendio, oppure quando studiamo a scuola per avere un rinforzo: ottimi voti oppure la lode del professore.

Cos’è il rinforzo
Piuttosto che di premi, il rinforzo è più un’associazione di qualcosa di buono con una risposta corretta o un comportamento appropriato. Il rinforzo si verifica quando la conseguenza che segue un comportamento o una risposta aumenta la probabilità che tale risposta si verifichi in futuro in circostanze simili. Ad esempio, se ho sete, bevo un po’ d’acqua e non ho più sete, è probabile, quindi, che berrò ancora dell’acqua la prossima volta che avrò sete. La conseguenza di placare la mia sete, immediatamente dopo aver bevuto dell’acqua, aumenta la probabilità che io beva di nuovo acqua la prossima volta che avrò sete. La rimozione della sete è , in questo caso, il rinforzo.
Molte delle cose che facciamo sono a causa di una storia di rinforzi. Un altro esempio potrebbe essere: se sto davvero cercando un riconoscimento sul lavoro è probabile che dedichi molto più tempo al lavoro e che mi impegni di più. Se il mio capo mi fa i complimenti per un lavoro ben fatto, probabilmente lavorerò sodo la prossima volta che avrò un incarico. Lo stesso vale per i nostri figli.
Quindi, perché è importante?
Usiamo ciò che chiamiamo rinforzi per insegnare nuove abilità e modificare il comportamento. I potenziali rinforzi sono le cose che tuo figlio desidera in quel momento e che sei in grado di offrire o dare a tuo figlio se segue un comportamento o una risposta desiderati. Ad esempio, se so che mio figlio ama dondolarsi ed è entusiasta di andare sull’altalena in un momento particolare, (l’ho capito perché è corso sopra l’altalena e si è cominciato a dondolare), diciamo che l’altalena potrebbe essere un potenziale rinforzo. Se mio figlio dovesse dire “spingi per favore” e sto lavorando per insegnargli a parlare, rafforzerei la sua richiesta dandogli una spinta. Poiché ha ricevuto qualcosa che voleva (la spinta) chiedendo la spinta, è più probabile che chieda verbalmente quello che vuole la prossima volta.

Se sto lavorando sull’autonomia in bagno con mio figlio, e so che lui ci tiene tanto al suo giocattolo preferito, appena entra in bagno gli do il suo giocattolo immediatamente e ciò potrebbe rafforzare il fatto di andare in bagno, aumentando la probabilità che si rechi in bagno la prossima volta che deve andarci. Se lo facesse, diremmo che questo giocattolo ha funzionato come rinforzo in quel momento. Fornendo qualcosa che mio figlio vuole, dopo aver eseguito un comportamento (o abilità che sto cercando di insegnare), sto rinforzando quel comportamento (o abilità).
Riduce comportamenti difficili
Oltre a insegnare nuove abilità, è anche importante capire che il rinforzo potrebbe

anche perpetuare comportamenti inappropriati. Così come il rinforzo si dimostra efficace per insegnare abilità e comportamenti appropriati, lo stesso rinforzo potrebbe accentuare i comportamenti problema. Ad esempio, quanti di noi hanno ceduto all’acquisto di un giocattolo o al fatto che i bambini facciano qualcosa quando si lamentano o hanno una crisi? Questo è del tutto normale. Il problema è che se consegniamo le cose buone dopo la collera, cosa potrebbe succedere la prossima volta che i nostri figli vogliono qualcosa? Ripetono la crisi: iniziano ad imparare che con la crisi, o la collera, o il pianto sfrenato si ottiene ciò che loro vogliono.
E’ bene anche sottolineare che parallelamente all’uso del rinforzo si devono fornire anche le alternative per ottenere ciò che si vuole: insegnare a tuo figlio a soddisfare i propri bisogni in maniera adeguata. Ad esempio chiedere bene qualcosa invece di piangere per averla. E cosa deve avvenire dopo quei comportamenti appropriati per essere sicuri di averne di più? Esatto, un rinforzo.
Il rinforzo positivo rende certamente più probabile che il comportamento venga ripetuto, ma quanto è più probabile che si ripeta?
Ciò dipende da diversi fattori, ma la cosa più importante è fornire lo stimolo desiderabile il più presto possibile dopo l’esecuzione del comportamento desiderato; più tempo passa tra il comportamento e la ricompensa, più debole è la connessione e più è probabile che si verifichi un comportamento intermedio che potrebbe essere accidentalmente rafforzato (Cherry, 2018).
CORRELATO: LISTA DI RINFORZI NATURALI
La mia esperienza con Ares
Esistono 4 tipi di rinforzi:
- Rinforzi naturali: rinforzi che si verificano direttamente a causa del comportamento (ad esempio, uno studente studia molto, fa bene agli esami, e ottiene buoni voti).
- Rinforzi di token: quelli che vengono assegnati per l’esecuzione di determinati comportamenti e possono essere scambiati con qualcosa di valore (ad esempio, i genitori escogitano un sistema di ricompensa in cui il bambino guadagna stelle, punti o altri token che possono salvare e consegnare per un ricompensa).
- Rinforzi sociali: quelli che coinvolgono altri che esprimono la loro approvazione di un comportamento (ad es. Un insegnante, un genitore o un datore di lavoro che dice “Buon lavoro!” O “Ottimo lavoro!”).
- Rinforzi tangibili: rinforzi che sono reali ricompense fisiche o tangibili (ad esempio denaro, giocattoli, dolcetti; Cherry, 2018). (positivepsychology)
Ares segue la terapia ABA da quando era piccolissimo. I rinforzi usati, lungo più di 14

anni, sono stati diversi. Ricordo che quando aveva circa 4 anni, ho girato tutti i negozi cinesi di Roma alla ricerca di giocattoli vivaci che potessero piacergli. In principio Ares usava cibo e giochi come rinforzi: una molla, un trenino, un biscotto.
Tutto quello che doveva funzionare come rinforzo spariva dalla sua visuale e veniva unicamente usato come rinforzo di un comportamento corretto durante la terapia.
Pian piano il rinforzo tangibile è stato sostituito dalla Token, ma non sempre riceveva

gettoni o stelle da accumulare, ma qualche volta otteneva centesimi, e alla fine della settimana, accumulava una cifra che gli consentiva di comprarsi un cornetto, ad esempio. E andava lui stesso al bar sotto casa a comprarlo. Il bello della Token è che puoi anche lavorare su altre abilità come il valore dei soldi (se decidi di accumulare monete o banconote), e raggiungere un obiettivo finale con lo sforzo comune di un abituale lavoro: se voglio come premio finale un gioco Memory devo raggiungere la cifra di 3 euro, e piano piano la motivazione diventa enorme, pur di raggiungere il premio.
Ad oggi, oramai adolescente, Ares riceve per lo più, rinforzi sociali: Bravoooooo, Grandeee, Bravissimoooo, Dammi il cinqueeee. E lodi anche pacate perchè spesso le merita: a volte davvero mi sorprende con atteggiamenti sbalorditivi. Vi racconto che per un periodo, ad esempio, si svegliava la mattina e faceva la pipì fuori dalla tazza (metà dentro e metà fuori). All’inizio lo sgridavo e gli facevo notare che non era quello il modo. Spesso ha anche pulito con lo straccio. La svolta positiva è arrivata quando ho cominciato a lodarlo le volte in cui faceva la pipì dentro la tazza. Sono bastate 4, 5 volte in cui ho detto: “bravissimo Ares, guarda, hai fatto la pipì dentro la tazza, mamma mia che bravo che sei stato”. E mai più ha fatto la pipì fuori dalla tazza.
Oggi, prevalentemente, uso il rinforzo social, le lodi e ogni tanto riprendiamo, sia io che la terapista, il rinforzo tangibile soprattutto quando chiediamo ad Ares un compito molto difficile. Ad esempio, quando ha cominciato il Liceo non voleva entrare in palestra perchè l’acustica era davvero fastidiosa. Abbiamo pattuito con le docenti che gli si dava una pizzetta per ogni volta che entrasse nella palestra. La prima volta entrò 4 secondi soltanto, la seconda 2 minuti, la terza 10 e così via fino a rimanerci per il tempo necessario.
Se sei un insegnante che desidera implementare rinforzi positivi in classe, tieni a mente questi suggerimenti del College of Education and Human Development (2016) dell’Università del Minnesota.
Come identificare un valido rinforzo:
- Osserva lo studente. Che cosa sta attualmente rafforzando il suo comportamento?
- Presenta allo studente un elenco di scelte e chiedi cosa preferirebbe ricevere dopo un buon comportamento;
- Monitorare lo studente e discutere periodicamente sui progressi per determinare se il rinforzo è ancora una buona scelta o se uno nuovo funzionerebbe meglio;
- Valuta l’efficacia del rinforzo con una valutazione formale delle preferenze.

Regole per l’utilizzo del rinforzo:
- Garantire che il rinforzo venga consegnato in modo coerente tramite un programma di rinforzo pianificato, altrimenti si rischia di non stabilire una buona connessione tra il comportamento e la ricompensa;
- Consegnare immediatamente il rinforzo per stabilire la connessione più forte tra il comportamento e la ricompensa. Se non è possibile consegnare immediatamente il rinforzo, fornire un rinforzo verbale e dire allo studente quando può aspettarsi di ricevere la ricompensa promessa;
- Assicurati di rafforzare il miglioramento, non solo la perfezione; non aspettare che il comportamento sia esattamente come lo vuoi tu per premiare lo studente;
- Garantire che il rinforzo sia subordinato al solo comportamento dello studente; non fornire rinforzo perché ti dispiace per lui o lei, o per motivarli a svolgere il comportamento desiderato, in quanto ciò insegnerà loro che i premi non dipendono dal loro comportamento;
- Associare il rinforzo al rinforzo sociale quando possibile; fornire un rinforzo verbale per dare alla ricompensa un aspetto sociale o consentire allo studente di scegliere un altro studente da condividere nell’attività della ricompensa;
- Mantieni i rinforzi sociali sinceri, chiari e inequivocabili: non dovrebbe esserci confusione su quale comportamento stiano premiando;
- Scegli rinforzi adatti all’età; ad esempio, l’uso di adesivi per rafforzare il comportamento negli studenti dell’elementare può essere efficace, ma può essere offensivo e inefficace con gli studenti delle scuole superiori. Per i piccoli si possono usare caramelle, giochi, adesivi ecc. Per i grandi meglio i soldi, un biglietto per un evento piacevole: concerto cinema, un buono regalo, un elogio verbale.
- Dissolvenza rapida dei rinforzi offrendolo sempre meno, man mano che emerge il comportamento desiderato
- Alla fine darai solo elogi verbali e tuo figlio o allievo imparerà che il tuo piacere è un rinforzo
- Mantenere concise e chiare le richieste del comportamento desiderato
Quando inizia la sazietà (cioè, il rinforzo inizia a perdere la sua efficacia):
- Varia il rinforzo o usa un rinforzo diverso per ogni comportamento desiderato;
- Evita i rinforzi commestibili, poiché è facile stancarsi di loro;
- Passare da un programma di rinforzo costante o fisso a un programma variabile o intermittente il più presto possibile;
- Passa dai rinforzi primari (l’originale, ricompensa di alto valore) ai rinforzi secondari (i nuovi rinforzi più appropriati in questo momento) il più presto possibile (CEHD, 2016).
Suggerimenti e tecniche per l’utilizzo del rinforzo positivo con i bambini
Il rinforzo positivo è una scelta comune per i genitori, in quanto può essere implementato in molti contesti diversi e per molti comportamenti diversi.
Molti dei suggerimenti di cui sopra possono essere applicati alla genitorialità e alla classe, ma ci sono alcuni suggerimenti e tecniche specifici che i genitori troveranno probabilmente ancora più efficaci con i loro figli.
Amy Morin di VeryWell Family delinea alcuni dei diversi modi in cui puoi rafforzare positivamente il comportamento:
- Dare il cinque;
- Dire bravooooo;
- Dare un abbraccio o una pacca sulla schiena;
- Pollice in su;
- Battere le mani e tifare;
- Dire ad un altro adulto quanto sei orgoglioso del comportamento di tuo figlio mentre il bambino sta ascoltando;
- Dare privilegi extra;
- e dare premi tangibili.
Il rinforzo e l’uso di rinforzi è uno degli strumenti più potenti per modificare il comportamento. Non deve apparire come corruzione. Piaccia o no, il rinforzo si verifica comunque e ovunque.
Fonti:
behaviorinbalance
positivepsychology
autism-help
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