L’evitamento della domanda patologica (PDA) è un profilo che descrive le persone la cui caratteristica principale è evitare le richieste e le aspettative quotidiane in maniera estrema. Bambini o ragazzi a cui chiedi qualcosa, a cui fai una domanda, e vanno letteralmente in tilt, spesso diventano anche aggressivi.
Esistono tantissimi articoli che potete consultare per capire meglio cos’è la PDA e quali sono le caratteristiche delle persone che ne soffrono, come ad esempio QUESTO, molto esaustivo, scritto da David Bagni, oppure QUESTO, di autism,org, di cui ho tratto alcuni spunti.
Qui, come sempre, voglio spiegare le cose nel modo più semplice possibile e voglio indicare almeno una strada da intraprendere, nel caso abbiate a che fare con persone che rientrano nel profilo PDA.
Innanzitutto va detto che non tutte le persone autistiche hanno la PDA per cui si dedurrebbe, quindi, che la PDA sia una diagnosi a sè stante. In realtà i manuali diagnostici internazionali e americani attualmente non riconoscono la PDA come una diagnosi separata o un sottogruppo all’interno dello spettro autistico.
Gli ultimi anni hanno visto un aumento del numero di articoli scientifici scritti su PDA, tuttavia, la ricerca rimane estremamente limitata. All’interno della ricerca vi è un certo consenso sul fatto che:
- il termine PDA può essere un termine utile per segnalare una serie di difficoltà concomitanti per molte persone, con o senza una diagnosi di autismo
- qualsiasi approccio dovrebbe essere personalizzato in base alle esigenze dell’individuo.
Tuttavia, generalmente non vi è consenso su:
- se la PDA è una condizione separata, clinicamente diagnosticabile
- se il PDA è o meno un sottotipo specifico di autismo
- il modo migliore per supportare le persone con un profilo PDA .
La strada quindi è lunga, in materia di ricerca.
Come sono le persone con PDA?
Le persone con un profilo PDA sembra abbiano una migliore comprensione sociale e capacità di comunicazione rispetto ad altre persone autistiche, Tuttavia, queste apparenti abilità sociali possono spesso mascherare difficoltà con l’elaborazione e la comprensione della comunicazione e delle situazioni sociali.
A scuola, questi alunni spesso si rifiutano di fare compiti in classe anche se non sono particolarmente difficili per loro. Questo rende complicato agli insegnanti capire cosa possono fare. Per i genitori invece, diventa frustrante costatare che i propri figli ricevono voti bassi in compiti che sono in grado di svolgere..
Gli alunni con PDA potrebbero non cogliere il programma o la struttura in una situazione sociale come un’aula scolastica, quindi quando viene loro posta una richiesta, può sembrare che provenga dal nulla.
A scuola, questo può portare ad atteggiamenti di perplessità. Anche un bambino con un QI molto, molto alto e che non ha problemi a fare matematica, ad esempio, potrebbe pensare: “Tutti stanno facendo il problema di matematica. Non voglio farlo, quindi disegnerò dei dinosauri, perché mi piacciono i dinosauri.” L’insegnante verrà e dirà: “Devi fare il problema” e il bambino potrebbe dire no o arrabbiarsi, il che potrebbe degenerare fino a che il bambino lancia la sedia.
A casa possono rifiutarsi di fare cose di routine come la doccia oppure vestirsi, quindi i genitori, disorientati, finiscono per fare le cose al posto dei propri figli, quando in realtà i figli sono totalmente in grado di farle da soli.
In linea di massima una persona con PDA:
- resiste ed evita le esigenze ordinarie della vita
- utilizza strategie sociali come parte dell’evitamento, ad esempio distraendo, fornendo scuse
- sembra socievole, ma manca di comprensione
- sperimenta eccessivi sbalzi d’umore e impulsività
- sembra a suo agio nel gioco di ruolo e nella finzione
- mostra un comportamento ossessivo che spesso si concentra su altre persone.
Le persone con questo profilo possono sembrare eccessivamente dominanti, specialmente quando si sentono ansiose. Tuttavia, possono anche essere fiduciosi e coinvolgenti quando si sentono sicuri e quando pensano di avere il controllo della situazione.
Quanto prima si riconosce la PDA, tanto prima sarà possibile mettere in atto un sostegno adeguato.
Cosa possiamo fare?
- Per prima cosa bisogna essere consapevoli del fatto che la persona non sta deliberatamente scegliendo di opporsi a te, ma che ha una concreta difficoltà ad adattarsi e a superare il bisogno di avere il controllo del proprio ambiente. Andrebbe quindi aiutata ad avere più fiducia in se stessa e con la fiducia arriverebbe la sua capacità di far fronte, in modo più flessibile, alle esigenze quotidiane della vita.
- Molto spesso, alla base della PDA c’è una grossa ansia per cui diminuire l’ansia potrebbe aiutare la persona a gestire meglio le richieste che arrivano dall’esterno.
- Sovente la persona con PDA tende ad essere inflessibile e non è affatto sintonizzata sui segnali sociali come le altre persone. Lavorare, quindi anche sulla rigidità e le ossessioni potrebbe contribuire a gestire meglio le richieste. Far capire alla persona che essere flessibile ha un vantaggio perchè potrebbe ottenere più facilmente ciò che desidera e di conseguenza avere più tempo per le cose che le interessano. Se la persona si trova di fronte a più scelte è più facile che possa scendere a compromessi. Se invece ha una sola scelta è probabile che si impunti ed eviti del tutto la richiesta.
- Anche la mancanza di Funzionamento Esecutivo (quindi la difficoltà di capire come organizzarsi) aiuta a scatenare la PDA, di conseguenza passare da ciò che la persona vuole fare a qualcosa che qualcun altro vuole che faccia, di punto in bianco, è molto impegnativo. Lavoriamo quindi anche sul Funzionamento Esecutivo.
- Bisogna scoprire da cosa è motivata la persona. Le più semplici richieste che facciamo possono sembrare una montagna da scalare, per le persone con PDA, Dobbiamo quindi evitare di scontrarci con queste persone, e al contrario posizionare degli scalini nel tentativo di aiutare la persona a scalare questa montagna. Se la persona ha un particolare interesse per i trenini, inseriamo i trenini nell’intervento per aumentare la sua motivazione
- Più le persone con PDA diventano dipendenti dai genitori o dagli insegnanti nel fare compiti o attività che loro invece sanno fare, più sarà difficile renderli autonomi. E più diventano autonomi meno frequente sarà l’evitamento delle richieste perchè le persone autonome hanno meno bisogno degli interventi altrui.
Spunti e fonti:
Carolina Miller, direttrice editoriale del Child Mind Institute.https://childmind.org/
Cynthia Martin, PsyD, direttore clinico dell’Autism Center presso il Child Mind Institute
autism,org
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