Autismo. 10 consigli per insegnare l’indipendenza.

 

 

 

Insegnare l’indipendenza è un processo composto da piccolissimi passi che inizia in tenera età. Quando lavori con bambini autistici su qualsiasi abilità, devi pensare sempre al futuro. Come appariranno all’età di 5, 10 o 18 anni? Immaginare dove vuoi che questa persona arrivi quando diventa adulto dovrebbe essere una buona motivazione per insegnare le capacità di indipendenza e fornire un quadro chiaro per poter fissare degli obiettivi.

Esistono gesti piccoli e graduali per costruire l’indipendenza. 

  1. Uno degli strumenti per aumentare l’indipendenza è il supporto visivo. I supporti visivi possono essere utilizzati per suddividere i passaggi di qualsiasi attività. Quando i passaggi sono messi su un cartello, la persona con autismo ha quelle immagini come riferimento pratico. Questa idea si può usare per le abilità come vestirsi, fare il bagno, lavarsi le mani e lavarsi i denti. Ma questi supporti visivi possono essere utilizzati anche per fare il bucato, i piatti e altre faccende domestiche.
  2. Anche le immagini giocano un ruolo importante nella pianificazione. Gli orari possono essere scanditi per un giorno oppure all’interno di un’attività. Se un bambino si sente ansioso perchè non sa cosa accadrà nell’intera giornata, un’idea potrebbe essere scomporla in sezioni più piccole come mattina, pomeriggio e sera. Quando pianifichi, pensa all’insegnamento della flessibilità e di come affrontare qualcosa di imprevedibile. Metti la parola “sorpresa” in un blocco temporale. Insegnare la flessibilità e l’imprevedibilità sono importanti competenze di vita perché sappiamo tutti che il giorno non va sempre come pianificato e le cose possono cambiare in un attimo, sia nella vita che sul posto di lavoro.
  3. Insegnare a scegliere sin dalla tenera età. Fare scelte e rifiutare le cose o gli eventi è un’importante abilità di vita. E’ essenziale insegnare a scegliere già da quando il bambino è piccolo: “Vorresti una mela o una banana per merenda?” Puoi anche iniziare con un’attività non preferita seguita dalla scelta di una preferita. Per esempio, prima facciamo matematica, e poi (lascia che il bambino scelga tra 2 o 3 cose che gli piacciono). Questo insegna al bambino che può fare qualcosa che non gli piace e sopravvivere anche se ritarda la gratificazione. Tutto fa parte della vita.
  4. Con Ares, da tempo, insistiamo sul concetto di lavorare per guadagnare le cose che vuole attraverso le buone azioni. Se vuole la pausa deve finire i compiti. Se vuole le pizzette deve finire di spazzare. Se vuole il tablet deve prima cambiarsi. Se porta tutte le casse d’acqua dentro la cambusa, avrà più cioccolata. Più gettoni accumula con la Token Economy, e più soldi o premi avrà. Tutto ciò consolida il concetto  de che le cose non si ottengono gratuitamente. Costano sempre un po’ di sacrifico. Un’abilità preziosa.
  5. Affina alcune abilità per il futuro aumentando la sua responsabilità in situazioni di aiuto concreto: pensa a costruire autonomie per quando si vivrà insieme ad altri. Ares ad esempio: sa andare al bar a comprare un cornetto, oppure si districa benissimo con le macchinette per prendere uno snack nei centri commerciali. In questi giorni sta imparando a firmare. Ares è l’addetto alle casse d’acqua quando arriva la spesa. Sta imparando a seguire le indicazioni di una persona diversa da me, usando i suoi supporti visivi affinchè le sue abitudini rimangano costanti e prevedibili anche quando vive con una persona diversa. Per ottenere ciò faccio sempre appello agli zii, che rimangono con Ares nella casa in campagna, ad esempio, e lui si porta dietro in quella casa la sua agenda visiva, il suo calendario visivo ecc. E’ Ares chi svuota la spazzatura.
  6. Insegnare il concetto di tempo favorisce l’indipendenza. Sia che si utilizzi un Timer, una clessidra, l’orologio tradizionale, lasciare che i bambini vedano quanto manca alla fine o quanto tempo è passato da un inizio è un buon modo per insegnare la pazienza e la transizione. Tutta la vita di Ares è scandita dal tempo: alle 8 e 20 arriva il pulmino, alle 13 finisce la scuola, alle 16 ha il tablet, alle 15 la terapia, alle 19 e 30 apparecchia, entra in pausa dalla terapia alle 16 e la pausa finisce alle 16 e 10, alle 20 cena, ecc. Da quando è adolescente ha orari e giornate anche per cucinare, per stendere i panni, per stirare, per spazzare, per TUTTO. E le occasioni le creo io. Se lui ha nel calendario che deve stendere, io lavo affinchè lui stenda. Se ha nel calendario che deve stirare, io lavo affinchè lui stiri. Piano piano sfumo gli aiuti e un giorno riuscirà a fare da solo.
  7. Insegna a fare piccoli lavoretti sin dall’infanzia, tramite la motricità fine: aprire e chiudere bottiglie, accendere e spegnere interruttori, apparecchiare, svitare, fare collanine, cucinare biscotti, fare le forme delle polpettine…
  8. Non alzarti subito quando tuo figlio ti chiede qualcosa: lascia che faccia tutto lui: prendere l’acqua, il bicchiere, avvitare la bottiglia, rimetterla in frigo, prendere la merenda, scaldarla nel forno, impostare il timer, accendere la TV, inserire il DVD, premere PLAY, mettere la pausa. Qualsiasi cosa, falla fare a lui. Più cose imparerà a fare e più serena sarà la tua vita e la sua.
  9. Insegna a tuo figlio a fare le cose che non vuole che nessuno gli faccia. Ad esempio Ares non vuole che nessuno li pulisca gli occhi. Perfetto: l’ho insegnato a farlo: è lui che si pulisce da solo. Non vuole che nessuno gli lavi la testa?: ok. Se la lava da solo. Non vuole che nessuno gli pulisca o taglie le unghie: molto bene. L’ho insegnato a tagliarsi e a pulirsi le unghie da solo. Meno stress per me e meno stress per lui. Ogni abilità acquisita è un passo immenso per il futuro.
  10. Immergilo in più esperienze: portalo ovunque: fagli provare tutte le esperienze possibili. Se non riesci una volta, prova una seconda. Così facendo lo conoscerai meglio e si conoscerà meglio lui. Scoprirà passioni, interessi, capacità. 

Ci saranno piccoli contrattempi nell’insegnare nuove abilità, ma l’indipendenza è un processo graduale e imprescindibile. Costruisci le basi quando il bambino è piccolo e continua a sviluppare quelle abilità man mano che cresce. Mio figlio mi sorprende ogni settimana con nuove dimostrazioni di indipendenza.

 

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