Non è sempre autismo

 

Di comorbidità e autismo ho già parlato, ma oggi vorrei riflettere sulla necessità di pensare di più ai problemi prettamente fisici dei nostri figli prima ancora che alla terapia comportamentale.

Cosa intendo? Vi faccio un esempio: Ares è nervoso a scuola, meno tollerante a casa, va al bagno più spesso del normale, oppure non ci va per niente, cosa faccio? Scrivo una storia sociale per cercare di diminuire i comportamenti problema o penso a fargli un’analisi delle feci per capire se è in corso qualche problematica intestinale? (candida, giardia, ascaris). Certamente scelgo la seconda opzione.

Ed ecco il sunto di questo articolo: va sempre curato il corpo prima di affrontare qualsiasi problema a livello comportamentale.

Quando Ares aveva circa 7 anni, ha cominciato ad avere un colore giallastro in viso, era magrissimo e sembrava avesse l’ittero. Mangiava normalmente ma non aveva molte forze ed era poco concentrato, meno reattivo. Scoprì ben presto che aveva la Giardia, e addirittura un Ascaris Lombricoide, dopo la cura con un antielmintico, Ares tornò ad essere il bambino che era prima e abbiamo continuato la terapia comportamentale con il consueto successo. 

Ad oggi, quando vedo che il suo nervosismo coincide con problemi intestinali di qualsiasi genere, mi basta sentire il medico, somministrare un probiotico, all’occorrenza fare un esame delle feci, e la situazione torna alla normalità. 

Se tuo figlio o alunno va spesso al bagno, non sempre si tratta di una stereotipia, a volte può essere il sintomo di un problema che riguarda lo stomaco.

Quando invece mangiava la terra nella casa in campagna oppure mordeva di continuo la maglietta o la tenda, non ho risolto con storie sociali oppure con premi, bensì con l’integrazione di zinco e ferro (carenti secondo il responso di alcuni analisi del sangue).

Le persone autistiche convivono con tantissime malattie correlate all’autismo o semplicemente si ammalano come tutte le altre persone. La loro difficoltà sta spesso nell’esprimere quei disagi fisici. E’ compito del caregiver individuare queste problematiche e affrontarle per quello che sono: malattie che possono essere trattate. Nella misura in cui si migliora questa sfera fisica, quella comportamentale ne gioverà di sicuro.

Questo che segue è un elenco di alcune malattie correlate all’autismo, e di come riconoscerle dal punto di vista comportamentale:

disturbi gastrointestinali 

I disturbi gastrointestinali sono quasi otto volte più comuni tra i bambini autistici rispetto agli altri bambini.

Includono comunemente:

  • Costipazione cronica
  • Dolore addominale
  • Reflusso gastroesofageo
  • Infiammazione intestinale

Quando notate un problema simile, va contattato un gastroenterologo, vanno fatti analisi delle feci, se necessario in serie, perchè non sempre basta un solo riscontro fecale, e va indicata una cura a base di probiotici, di antimicotici, di antiparassitari, di quello che serva a curare il problema. In un secondo momento si può pensare alla storia sociale per sistemare la questione del bagno.

Problemi del tatto e dell’udito:

Per 6 bambini autistici su 10 le aree sensoriali che risultano maggiormente e più frequentemente compromesse riguardano l’ipersensibilità tattile e uditiva, l’iporeattività con ricerca di sensorialità e la scarsa energia.

Queste caratteristiche sensoriali si traducono in comportamenti  come: evitamento del contatto fisico, difficoltà nei momenti di cura personale (come tagliare i capelli e le unghie), intolleranza rispetto a certi tessuti o materiali, all’evitamento o alle reazioni eccessive a rumori improvvisi o di fondo (ad esempio il coprirsi le orecchie per proteggersi dai suoni di sirene, aspirapolveri, asciugacapelli ecc. L’Istituto di Ortofonologia (IDO) ha pubblicato diversi studi sulla sensorialità nell’autismo.

sonno disturbato

Oltre la metà dei bambini autistici, ha uno o più problemi di sonno cronici.

Molti adulti nello spettro hanno anche difficoltà ad addormentarsi e rimanere addormentati per tutta la notte. Questi problemi di sonno tendono a peggiorare i problemi comportamentali, interferiscono con l’apprendimento e diminuiscono la qualità generale della vita.

Esistono medici specialisti del sonno, in grado di affrontare il problema di petto tramite polisonnografia, anamnesi specifiche. Con un esperto si può anche parlare nel caso nostro figlio assuma psicofarmaci, in modo ci capire l’implicazione degli effetti collaterali nella sanità del sonno.

problemi di alimentazione 

I problemi di alimentazione colpiscono circa 7 bambini autistici su 10 .

Questi problemi possono includere abitudini alimentari estremamente limitate e avversioni a determinati gusti e consistenze. Anche molti adulti autistici descrivono avversioni alimentari e schemi alimentari limitati.

L’eccesso di cibo cronico che porta all’obesità è un’altra sfida. Può derivare dall’incapacità di percepire quando si è “sazi” e / o mangiare come comportamento sensoriale lenitivo.

La pica (di cui ho parlato QUI), ovvero il consumo di prodotti non alimentari (terra, ghiaccio, gesso, piante) – è una tendenza particolarmente pericolosa spesso associata all’autismo. Sembra essere più comune tra le persone gravi dello spettro. 

Molti specialisti della nutrizione hanno programmi di alimentazione specializzati gestiti anche da terapisti comportamentali. Al di fuori di tali programmi, alcuni terapisti del linguaggio, comportamentali e occupazionali possono aiutare.

Epilessia:

I campanellini d’allarme sono:

  1. Sguardo perso, come se fosse assente
  2. Movimenti involontari
  3. Confusione inspiegabile
  4. Forti mal di testa (quindi potrebbe sbattere la testa, ad esempio)

I segni meno specifici possono essere:

  • Sonnolenza
  • Disturbi del sonno
  • Cambiamenti inspiegabili nelle capacità o nelle emozioni

Il trattamento dell’epilessia è fondamentale per prevenire danni cerebrali.

Se sospetti che tuo figlio possa soffrire di epilessia, chiedi una valutazione a un neurologo. La valutazione prevede in genere un elettroencefalogramma (EEG) per verificare l’attività cerebrale correlata alle crisi.

disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)

L’ADHD colpisce circa il 30-60% delle persone autistiche, contro il 6-7% della popolazione generale.

L’ADHD comporta un modello persistente di disattenzione, difficoltà a ricordare le cose, problemi con la gestione del tempo, problemi organizzativi, iperattività e / o impulsività, i quali interferiscono con l’apprendimento e la vita quotidiana

I sintomi dell’ADHD possono sovrapporsi a quelli dell’autismo. Di conseguenza, l’ADHD può essere difficile da distinguere nelle persone dello spettro.

Se sospetti che tuo figlio autistico sia affetto da ADHD, servirebbe la valutazione da parte di uno specialista che abbia familiarità con entrambe le condizioni. Se la valutazione conferma l’ADHD, chiedi al tuo medico di aiutarti a personalizzare un piano di trattamento appropriato per le esigenze di tuo figlio.

Il trattamento può includere strategie comportamentali e in alcuni casi farmaci per l’ADHD.

 

 

ansia

I disturbi d’ansia colpiscono fino al 42% delle persone autistiche. Al contrario, colpiscono circa il 3% dei bambini e il 15% degli adulti nella popolazione generale.

Poiché le persone autistiche possono avere difficoltà a valutare ed esprimere la loro ansia, spesso la dimostrano in maniera inappropriata non volendo uscire di casa, urlando in determinati contesti, ecc.. L’ansia può innescare forti battiti cardiaci, rigidità muscolare, dolori allo stomaco, alcune persone potrebbero sentirsi come congelate sul posto.

L’ansia sociale – o paura estrema di nuove persone, folle e situazioni sociali – è particolarmente comune tra le persone con autismo. Inoltre, molte persone con autismo hanno difficoltà a controllare l’ansia una volta che qualcosa lo fa scattare.

L’ansia può essere innescata in diversi momenti e da diverse attività, comprese alcune che in precedenza erano piacevoli.

L’ansia può essere diagnosticata da un medico.

I trattamenti includono interventi comportamentali inclusi programmi di terapia cognitivo comportamentale adattati per le persone con autismo . In alcuni casi possono essere utili anche farmaci anti-ansia.

depressione

La depressione colpisce circa il 7% dei bambini e il 26% degli adulti autistici. Al contrario, colpisce circa il 2% dei bambini e il 7% degli adulti nella popolazione generale.

I tassi di depressione per le persone autistiche aumentano con l’età e a volte le capacità intellettuali e le sfide comunicative, legate all’autismo, possono mascherare la depressione. I segni rivelatori possono includere perdita di interesse per le attività preferite, un evidente peggioramento dell’igiene, sentimenti cronici di tristezza, disperazione, inutilità e irritabilità. Nella sua forma più grave, la depressione può includere pensieri frequenti sulla morte e / o sul suicidio.

Se sospetti che tuo figlio autistico sia depresso, va cercata una valutazione e un trattamento. da uno specialista.

I trattamenti possono includere terapia cognitivo comportamentale e in alcuni casi farmaci anti-depressivi.

Disturbo ossessivo compulsivo (DOC)

La ricerca suggerisce che il disturbo ossessivo compulsivo è più comune tra gli adolescenti e gli adulti autistici rispetto alla popolazione generale.

Tuttavia, può essere difficile distinguere i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo dai comportamenti ripetitivi e dagli interessi limitati che sono un segno distintivo dell’autismo.

Se sospetti che tuo figlio abbia sviluppato un disturbo ossessivo compulsivo oltre all’autismo, è utile richiedere la valutazione da parte di uno psichiatra che abbia esperienza con entrambe le condizioni.

schizofrenia

L’autismo e la schizofrenia implicano entrambi sfide con l’ elaborazione del linguaggio e la comprensione dei pensieri e dei sentimenti degli altri . Le chiare differenze includono la psicosi della schizofrenia che spesso comporta allucinazioni . Inoltre, i sintomi principali dell’autismo emergono tipicamente tra 1 e 3 anni; la schizofrenia emerge nella prima età adulta.

Anche qui va cercato uno psichiatra che conosca l’autismo e che possa diagnosticare e affrontare al meglio questa specifica malattia con trattamenti farmacologici oppure comportamentali a seconda della gravità

disturbo bipolare

Le persone con disturbo bipolare tendono ad alternare uno stato frenetico noto come mania e episodi di depressione .

È importante comprendere i sintomi del vero disturbo bipolare da quelli dell’autismo osservando quando sono comparsi i sintomi e per quanto tempo sono durati. Ad esempio, un bambino con autismo può essere costantemente energico e socialmente invadente durante l’infanzia. In quanto tale, la sua tendenza a parlare con estranei e fare commenti inappropriati è probabilmente parte del suo autismo e non un sintomo di uno sbalzo d’umore maniacale.

Trattamenti: alcuni dei farmaci usati per trattare il disturbo bipolare possono essere problematici per gli autistici che hanno già difficoltà a riconoscere ed esprimere i sentimenti. Uno psichiatra può fornire farmaci aggiuntivi che possono essere più sicuri.

Conclusione: non tutti gli atteggiamenti delle persone autistiche risalgono a problematiche comportamentali. Spesso sono il campanellino d’allarme di vere e proprie patologie, che dovrebbero essere affrontate indipendentemente dall’autismo. Sistemandole avremo un comportamento decisamente migliore. 

 

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