Ares ha imparato a farsi la doccia, completamente da solo, per imitazione. Per anni ho provato con diversi metodi ma non scattava l’indipendenza vera e propria.
Oggi posso dire che è totalmente, ma davvero totalmente autonomo. Come per tutte le sue attività di autonomia ho inserito una struttura fissa che Ares rispetta ogni volta che entra in bagno. Contare è una strategia che mi ha dato parecchi risultati. Ares conta per stirare, Ares conta per lavarsi i denti e conta anche per lavarsi sotto la doccia. Io da fuori ho iniziato a mimare quello che doveva fare e lui eseguiva.
Prima parlavo e spiegavo le mosse, poi ho sfumato la parola e lasciato semplicemente i gesti ed infine ho tolto anche i gesti e sono rimasta in bagno facendo finta di fare altro, fin quando ho capito che era pronto e ho totalmente lasciato il bagno. Una volta che Ares impara una procedura fissa per realizzare un compito, la esegue alla lettera anche se non c’è supervisione.
Con il tempo ovviamente va rivista perchè lui odia l’acqua per cui tende a sbrigarsi e la fretta porta a scarsa qualità, quindi ogni tanto devo entrare per correggere qualcosina. La sua procedura per la doccia è la seguente: entra, apre l’acqua (con una precisa posizione della manopola affinchè sia sicuro che l’acqua ha sempre la stessa temperatura), si bagna dalla testa qualche secondo, poi chiude e prende il bagnoschiuma, lo distribuisce in entrambe le mani e lava le ascelle per prime: dieci volte perchè così è sicuro che le lava bene, poi passa alle parti intime, piedi e orecchie. Poi riapre l’acqua e sciacqua sempre 10 volte entrambe le ascelle, altrimenti con un numero inferiore gli resta sapone, poi risciacqua il resto, esce e si asciuga. Mette il deodorante 5 volte, la mutanda, il pigiama ed esce.
Cosa importante: non gli ho mai consentito di uscire dal bagno nudo, perchè se si consente una volta poi diventa un’abitudine difficile da togliere anche quando ci sono ospiti a casa. Il miglior momento per insegnare questa abilità è quando fa caldo, e quindi l’acqua sul corpo diventa un piacere, al di là dei problemi sensoriali che conosciamo. Mi ci è voluto un po’, ma alla fine l’autonomia completa è arrivata. Si può fare!
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