Ogni maledetto Settembre

“Ogni Settembre in Italia, come sorge il sole, un genitore con un figlio disabile si sveglia e sa che dovrà correre più dello Stato, o il proprio figlio resterà a casa. Che tuo figlio abbia la Sindrome di Down, oppure che sia autistico, a Settembre, comincia a correre”.

Chiunque abbia un figlio disabile sa che Settembre è un mese maledetto: guai ad ammalarsi! A Settembre, anzi, devi diventare avvocato per poter citare Decreti L. come il 66/ 2017, la continuità didattica, oppure devi diventare bravissimo/a ad individuare su Google la mail giusta per inviare lettere ad assessori, ministri, sindaci, presidi.

Anche Ares quest’anno non ha iniziato il suo anno scolastico. Per il Covid? Direte voi! Macchè! Per il motivo solito: nessuno pensa mai ai disabili! Tutti si riempiono la bocca di parole come “inclusione”, “accoglienza”, ma concretamente nessuno, tranne rarissime occasioni, si fila i nostri figli.  

Ares frequenta un Liceo dalle 9 alle 13 (orario da me scelto d’accordo con la scuola). Ora, per mancanza di organico, la scuola ha ridotto quell’orario ed Ares uscirebbe, fino al 2 ottobre, alle 12 e 20 invece che alle 13. Siccome però Ares va a scuola con il pulmino giallo, sia all’andata che al ritorno e, l’orario scelto in partenza era dalle 9 alle 13, per quei minuti di scarto, che vedete, il pulmino del ritorno non lo può riprendere all’uscita, e Ares non può rimanere a scuola ad aspettarlo oltre le 12 e 20 per questioni di assicurazione (mi è stato detto).

“Beh, Bàrbara, riprendilo te, no?” Infatti potrei, ma la scuola è così lontana da casa mia che dovrei uscire di casa quasi dopo che Ares è andato via con il pulmino dell’andata per riuscire (traffico permettendo) ad arrivare in tempo, e così sarebbe fino al 2 ottobre (con possibilità di proroga). Le mie mattine sempre a scuola, ad aspettare Ares, senza fare nient’altro! Tanti genitori infatti li riprendono i figli perchè magari abitano lì vicino, manco si pongono il problema che non è un loro compito, che i pulmini esistono appositamente.

“Potevi sceglierti una scuola più vicina”. Giusto! Ma ho scelto quella che ho creduto migliore per mio figlio e non era, purtroppo, dietro casa. 

Di chi è la colpa? Di tutti! Della scuola, che conosce bene gli orari dei disabili e sa che non sono autonomi, quindi qualunque mossa facciano devono sempre essere accompagnati da qualcuno. Della società Multi servizi, che gestisce i pulmini del trasporto scolastico, la quale non si adegua agli orari provvisori manco col Covid-19. Le ragioni di questi ultimi non mi sono state spiegate.

Risultato: Ares giace sul divano di casa! E come Ares, attenzione, tantissimi altri ragazzi e bambini, che come sapete dalla cronaca, sono tornati a casa il primo giorno di scuola, perchè non avevano nessuno che si occupasi di loro e i cui nomi non sono usciti sui giornali.

Ora, vedete… io ne sto parlando perchè questo è l’ultimo anno di scuola che farà mio figlio e posso, sinceramente, tirare le fila di un percorso scolastico completo: ogni Settembre è la stessa storia

Un anno non ti danno il supplente del docente di sostegno, un altro non ti assegnano tutte le ore dovute. Un altro resti senza assistenza e quindi: “mi dispiace signora, se lo riporti a casa”.

Non so se avete visto il mio articolo sugli esempi delle lettere, beh, cercatelo QUI. Quelle lettere non sono mica inventate hahahaha. Sono lettere vere, lettere che ogni Settembre ho dovuto trasformare, aggiornare, ristampare per far valere i diritti di mio figlio. Tranne al PAPA, credetemi, ho scritto a tutte le cariche dello Stato.

Ho individuato nel tempo 3 tipi di genitori, a seconda della reazione che hanno quando arriva Settembre e vedono il proprio figlio soffrire per una della cause descritte sopra:

  1. Quelli che dicono: ora li faccio causa a questi maledetti, che prendono il machete e scendono in campo incazzatissimi, cercano le leggi da segnalare e chiamano, decisi, un avvocato.
  2. Quelli che invece scrivono lettere, si armano di tutte le mail e PEC possibili (io) e scrivono al Presidente della Repubblica, al Ministro, all’assessore alla scuola, al Preside (anche in quest’ordine)
  3. Quelli che non fanno niente perchè non sanno dove sbattere la testa, sanno che qualche diritto è stato violato, non capiscono per quale motivo il proprio figlio debba subire tale ingiustizie, ma non sanno proprio di quale legge si tratti, cosa devono fare, a chi scrivere di preciso.

La verità è che siamo tutti stanchi. Alcuni genitori, alle prime armi, hanno più energia, ma quando si arriva all’ultimo anno di Liceo, anzi, già molto prima, verso le Medie, ci si rende conto che non è possibile combattere ogni maledetto Settembre per le stesse cose, sempre le stesse cose. E quindi preghi affinché vada tutto bene, accendi ceri alla Madonna, invochi gli avi chiedendo assistenza ultra terrena.

La burocrazia ti sfianca, la negligenza ti logora, il menefreghismo e le ingiustizie ti sfibrano.

Non è il Covid, signori miei. E’ sempre così. E sarebbe ora di farla finita!

Ogni maledetto Settembre è la stessa corsa da anni e non vedo sinceramente l’ora di pensare a Settembre, soltanto, come al mese del compleanno di mia figlia Yara (e di quello mio). 

Puoi lasciare un commento oppure scrivermi