Autismo: se tuo figlio sputa ecco cosa fare.

 

 

La prima cosa da fare, se vostro figlio sputa spesso, è scartare la Scialorrea (chiamata anche ipersalivazione o ptialismo). La scialorrea è un’eccessiva produzione di saliva che può essere provocata da difficoltà nella deglutizione, da posture non corrette o da problemi di malocclusione.

L’eccessivo accumulo e la fuoriuscita della saliva può dare luogo ad una serie di complicazioni fisiche e psicosociali molto limitanti come fissurazioni, ragadi e screpolature intorno alle labbra che si possono sovra-infettare. Inoltre tende ad associarsi ad alitosi, che spesso porta a repulsione e stigmatizzazione sociale con un impatto psicosociale spesso devastante per il paziente ed i familiari.

Consultare quindi, un logopedista, un dentista meticoloso o  un otorinolaringoiatra potrebbe aiutarvi a risolvere la questione.

Vi sono anche disturbi neurologici che portano con sé la scialorrea, quali la sindrome di Down o la paralisi cerebrale infantile.

Da tener in considerazione anche gli effetti collaterali di farmaci somministrati, che spesso fungono da stabilizzatori dell’umore o neurolettici, quali il risperidone o la ketamina che, provocando una lentezza nei movimenti, possono portare ad una riduzione nella frequenza della deglutizione.

Fra i farmaci che possono causare una sovrapproduzione di saliva ci sono:

  • clozapinadownload
  • olanzapina
  • pilocarpina
  • ketamina
  • clorato di potassio
  • risperidone
  • nitrazepan

Questi farmaci provocano sonnolenza e lentezza dei movimenti e possono provocare una riduzione nella frequenza di deglutizione con conseguente accumulo di saliva in bocca.

Sostanze tossiche che possono causare ipersalivazione includono: mercurio, rame, arsenico, un eccesso di introduzione di amidi e organofosfati.

Altre cause di ipersalivazione possono essere:

  • infezioni (tonsilliti, ascesso retrofaringeo, ascesso peritonsillare, epiglottite e parotite).
  • Patologie mascellari (frattura o dislocazione della mascella)
  • Radioterapia
  • Disturbi neurologici (miastenia grave, malattia di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica, sindrome di Down, paralisi cerebrale infantile, paralisi bulbare, paralisi bilaterale del nervo facciale, paralisi del nervo ipoglosso, rabbia).

Se invece abbiamo escluso tutto quello che concerne la parte organica, esaminiamo la possibilità che i vostri figli sputino per richiamare l’attenzione, soprattutto se capita in luoghi pubblici, affollati, confusionari dove spesso l’attenzione dell’adulto di riferimento deve essere condiviso con altre persone o altri stimoli.

“Purtroppo -dice la Dottoressa Lembo, Psicologa dell’educazione, master in pedagogia speciale, certificazione in Applied Behavior Analysis (ABA).- la natura dello sputo porta con sé una connotazione di disgusto e di offesa piuttosto forti; pertanto in questa fase iniziale è consigliabile limitare le uscite ai luoghi piccoli e familiari dove conoscete bene il personale (meglio il bar sotto casa vostra piuttosto che il centro commerciale).”

“Altro elemento da tenere in considerazione -spiega la Lembo- è l’aspetto sensoriale. Bisogna infatti distinguere se i bambini si limitano a sputare o anche a giocare o spalmare la saliva. In questo caso si deve osservare attentamente la topografia, la forma del comportamento per individuarne l’intervento più efficace.”untitled-design-1

Ad ogni modo ecco qualche consiglio per cercare di migliorare il comportamento problema SPUTARE (consigli che valgono per qualsiasi altro comportamento problema):

  1. Cercate di fare un’accurata analisi funzionale: capire perché si comporta così significa metà della battaglia vinta: cosa accade prima dello sputo, e dopo. Segnatelo! E scrivete anche la frequenza con la quale lo fa. Dopo un periodo di tempo si può capire la rilevanza del problema e le possibili cause.
  2. Nell’analisi degli antecedenti scrivete tutto quello che accade e che potrebbe essere causa del comportamento: litigi in famiglia, cambiamenti di routine, compiti difficili, confusione, rumori, cambi di insegnanti, bisogno fisiologico (sete, fame, effetti collaterali di farmaci, stanchezza: es, dopo una lunga camminata in montagna)
  3. Osservate anche cosa accade dopo che il ragazzo o ragazza sputa: si interrompe il compito, ottiene attenzione, lo si sgrida. Usa le informazioni che raccogli per modificare i fattori che sembrano essere la causa principale del comportamento.
  4. Crea una storia sociale per affrontare lo sputo. Una storia sociale è un racconto breve, con immagini, che viene creato per affrontare una specifica abilità di vita. Dovrebbe essere piuttosto breve … poche righe. Inserisci nella storia i modi appropriati con cui tuo figlio può usare la bocca, come mangiare, parlare e baciare, insistendo sul fatto che sputare non è un modo accettabile di usare la bocca. Includi i suoi personaggi, attività e colori preferiti per coinvolgerlo. Se ama i supereroi, puoi mostrare un supereroe usando la bocca in modo appropriato. Ora tuo figlio vede il suo modello di comportamento fare la cosa giusta. (Incrocia le dita che vuole essere proprio come il suo modello di ruolo.) Sii paziente però. I bambini generalmente hanno bisogno di vedere una storia sociale più volte prima che il messaggio venga compreso.

  5. Introduci strumenti di comunicazione. Supporta la persona ad usare altri modi di comunicare i propri desideri, bisogni e dolore fisico o disagio, PECS (Picture Exchange Communication System), immagini di parti del corpo, cartelle del dolore o app.

  6. Scarta i disagi fisici e sensoriali fornendo sollievo per il disagio, ad esempio con gli opportuni antidolorifici. Togli input sensoriali spiacevoli, ad esempio usando le cuffie per bloccare i rumori, gli occhiali da sole per diminuire la luce e riduci anche gli odori forti, sostituendoli con odori che la persona preferisce. Prepara il ragazzo al cambiamento di routine o all’incontro di nuove persone. È possibile utilizzare supporti visivi, mostrando foto di nuove persone e luoghi. Un bambino o un adolescente autistico, inoltre, può subire i cambiamenti fisiologici associati alla pubertà e potrebbe rendersi necessario spiegargli anche questi.

  7. Se un determinato membro della famiglia o un operatore sembra essere l’obiettivo dello sputo, pensa a cosa potrebbe provocarlo. Potrebbe essere un profumo, ad esempio. Forse la persona è arrabbiata quando l’operatore o il membro della famiglia trascorre del tempo con altre persone. Se è così, potresti provare a programmare di passare un po’ di tempo insieme al bambino. Può essere utile avere un timer di sabbia in modo che la persona sappia che il tempo è scaduto quando la sabbia si esaurisce. Potrebbe esserci semplicemente uno scontro di personalità tra la persona e l’operatore. 

  8. Insegnate nuovi comportamenti• Fornire alternative comunicative (qualunque modalità comunicativa, che sia
    socialmente accettabile e comprensibile, può essere sostituita ad un
    comportamento problematico con funzione comunicativa)
    • Insegnare alternative di comportamento (e’ possibile provare a sostituire
    comportamenti inadeguati con altri che abbiano la stessa funzione e siano socialmente accettabili)
  9. Ad esempio, cercate di incoraggiare vostro figlio a sostituire gli sputi con un’altra attività che possa riempire lo stesso bisogno. 701aAd esempio, giochi d’acqua, bere dell’acqua da una bottiglia con la cannuccia, pittura con le dita, giochi con la sabbia o qualsiasi attività ludico/sensoriale.
  10. Evitate nella maniera più assoluta di rinforzare il comportamento negativo. Ad esempio, se il bambino o ragazzo sputa per evitare un compito e voi smettete di fare quel compito, il comportamento negativo si ripresenterà e forse peggio di prima. Per cui meglio insistere nella richiesta (nonostante lo sputo).

    Rispondi rapidamente e in modo coerente, asciuga immediatamente la saliva. Limita i commenti verbali, le espressioni facciali e altri segni di emozione, poiché questi potrebbero inavvertitamente rafforzare il comportamento. Cerca di parlare con calma e chiarezza, con un tono di voce neutrale e costante.

  11. I premi possono assumere la forma di lodi verbali, attività preferite, giocattoli, gettoni o talvolta piccole quantità di cibi o bevande preferiti. Assicurati di indicare chiaramente il comportamento che stai ricompensando e assicurati che i premi siano forniti immediatamente dopo il comportamento che desideri incoraggiare ad es. “ora puoi passare 10 minuti al computer”.

Insegnare nuove abilità aumentando le conoscenze del vostro bambino sarà il modo migliore per diminuire il numero di comportamenti problema. Man mano che gli individui raggiungono nuove mete diventando più competenti, abbandonano le modalità inadeguate.

I ragazzi autistici che presentano il vecchio basso funzionamento (oggi livello 3), scarsa adattabilità all’ambiente e assenza di comunicazione funzionale, mostrano più comportamenti problema delle persone autistiche ad alto funzionamento e con competenze comunicative. Non fa parte del disturbo ma è una conseguenza dei deficit dovuti al disturbo.

Qualsiasi intervento facciamo per risolvere il problema dello sputo non può essere implementato senza aver prima fatto una valutazione che ci permetta di comprendere quali sono gli stimoli che evocano lo sputo, i rinforzi che lo mantengono e quindi aver ipotizzato la funzione.

Una tabella scritta con la data, l’ora, gli antecedenti, il comportamento, le conseguenze e la reazione del caregiver a questa conseguenza diventa imprescindibile ai fini di trovare la causa scatenante e quindi la soluzione. Permette di comprendere le correlazioni tra ambiente e comportamento e porta quindi alla formulazione di un’ipotesi di funzione.

Dopo aver osservato il comportamento problema con attenzione e in più sue manifestazioni, è probabile che si riescano a trovare delle costanti nella relazione tra antecedenti – comportamento – conseguenze e quindi che si riesca ad ipotizzare la funzione.

Ad esempio: se il comportamento viene messo in atto per ottenere qualcosa di desiderato: giochi, attività, cibi… e poi il comportamento cessa nel momento in cui l’individuo ottiene il rinforzo è ipotizzabile tale funzione.

Le due modalità per intervenire sul comportamento sono due: proattive e reattive:  la prima previene il comportamento mirando a ridurre la probabilità che si manifesti.
Sono interventi sugli antecedenti e abilitativi. Sono le strategie più importanti perché agiscono alla base del problema. La seconda serve a gestire il comportamento nel momento in cui si manifesta. Sono interventi sulle conseguenze ed impediscono al comportamento di raggiungere il rinforzo.

E’ meglio dare priorità alla prima, fra le due modalità, e cioè quella della prevenzione: tramite il lavoro sulla comunicazione (nostra e del bambino), la strutturazione e modificazione ambientale, l’insegnamento e rinforzo di comportamenti alternativi, il  rinforzo di altri comportamenti, l’insegnamento delle attese, l’allenamento all’accettazione del no, e così via.

Un adulto si sveglia la mattina e sa:
1. Che dovrà andare a lavoro (orari, pause, retribuzione, tipo e quantità di lavoro da svolgere)
2. Gli impegni che lo aspettano
3. Le persone che dovrà incontrare e i posti in cui andare. Un bambino con autismo ha meno accesso a queste informazioni, ma chiede agli adulti di riferimento ed ottiene risposta a tali richieste.

Per questo motivo si rende necessario sempre:

  • AUMENTARE LA PREVEDIBILITA’
  • AUMENTARE L’AUTONOMIA
  • SUPPORTARE LA COMUNICAZIONE
  • DIMINUIRE L’ANSIA
  • CHIARIRE ASPETTATIVE

Tutto ciò porterà ad una riduzione sicura dei comportamenti problema, in questo caso dello sputo.

Usate quindi (sempre):

  • calendari visivi
  • Date un ordine preciso ai giochi in modo di facilitare l’indipendenza del bambino nella loro gestione
  • Incoraggiate l’attività fisica alternata a quella di defaticamento
  • Limitate le distrazioni negli ambienti dove d’insegnamento
  • Considerate eventuali ipersensibilità sensoriali

E’ essenziale poi condividere la nostra valutazione con tutte le persone che entrano in contatto con il bambino o il ragazzo.

Scialorrea

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonti:
ospedalebambinogesu
Domenighini Alessia ASS.NE ONLUS PROGETTOAUTISMOFVG