Vi hanno assegnato un alunno autistico per la prima volta. Aiuto!!
E’ un argomento che da tempo volevo trattare perchè mi scrivete sempre chiedendomi consigli su come approcciare un allievo autistico per la prima volta e quindi oggi sono qui per darvi alcuni suggerimenti, come sempre personali (non sono Vangelo), nel tentativo di rendere più leggeri i vostri primi passi con un alunno nello spettro.
- …ecco, appunto, lo spettro: ampio e variegato, per cui scordatevi dei luoghi comuni quando si tratta di autismo: ogni bambino è assolutamente diverso dall’altro, quindi ogni strumento, ogni strategia di insegnamento andrà cucita addosso all’allievo che avete di fronte
- Osservare è la parola d’ordine del primo periodo. Dovete conoscerlo, scrutarlo, vedere come si comporta in ogni situazione e capire a quale livello si trova. Prendete nota di tutti i dettagli che vi colpiscono
- Incontrate i genitori. Passaggio d’obbligo per capire abitudini, passatempi, punti di forza e punti deboli che possono far scatenare crisi.
- A seconda dell’anno scolastico che frequenta l’allievo, provate ad introdurre alcuni classici di quel grado scolastico: ad esempio se si tratta della prima o la seconda elementare, provate a farlo scrivere, a farlo leggere, a fare un analisi grammaticale, un problema di matematica e cercate di capire le lacune. Prendete appunti
- Finito il primo periodo di osservazione (per alcuni basta una settimana, per altri ci vuole un mese), è tempo di erigere una lista di obiettivi su cui lavorare, quindi fate una lista dettagliata delle priorità. Cosa intendo per priorità: che se avete di fronte un ragazzo di scuola superiore che non sa scrivere bene e non sa nemmeno allacciarsi le scarpe, io tenderei a insegnargli la seconda. Se ho un allievo della scuola media che dovrebbe oramai comprendere i testi, ma non sa leggere, io tenderei ad insegnargli la lettura. Capire, quindi le reali esigenze dell’allievo e puntare le energie su quello, senza perdere tempo prezioso in insegnamenti meno “importanti” come il Big Bang o la raccolta differenziata.
- Priorità alla comunicazione: secondo me è uno dei traguardi più importanti sui cui lavorare con un allievo autistico. Se notate che ha problemi con la comunicazione (che non ha nulla a che fare con la parola, quindi potrebbe trattarsi di un allievo non verbale), allora lavorate in primis sulla comunicazione. Quindi trovate modi per far comunicare il vostro alunno: con immagini, con la CAA, insomma, di strategie ce ne sono. Se il bambino o adolescente riesce a dirvi: ho fame, voglio andare al bagno, sono stanco… si evitano una miriade di comportamenti problema.
- Non trascurate mai i problemi sensoriali. ricordatevi che sono quasi una costante delle persone autistiche, per cui tenete conto sempre delle luci troppo alte, dei rumori di sottofondo, dell’acustica dell’aula, delle grida dei compagni, dei profumi troppo eccessivi, delle consistenze. Se necessario munitevi di cuffie
- Non vi asteniate troppo alla diagnosi dell’allievo o ai resoconti letti sulla sua storia didattica o personale. Conoscete il vostro allievo e lavorate con lui sulla base dei vostri riscontri personali, sulla base del vostro lavoro di osservazione.
- Studiate tanto e cercate risorse e strumenti, sempre più vari, per affrontare tutti gli obiettivi che vi siete prefissati, sempre con positività, con entusiasmo e soprattutto, con ottimismo.
- Non scoraggiatevi se un traguardo non arriva quando lo avete previsto. Il percorso di lavoro con un alunno autistico è sempre pieno di ostacoli, ma, credetemi, pieno zeppo di soddisfazioni.
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