Etero, gay, bisex. Cosa si sa dell’identità sessuale nell’autismo?

 

Molto poco, ve lo dico subito. Diciamo che le etichette sessuali nell’autismo lasciano il tempo che trovano. La strada della ricerca in materia è ancora lunga. 

Tuttavia alcuni studi indicano che gli adulti autistici, in numero tre volte maggiore rispetto ai loro pari neuro tipici,  hanno un orientamento sessuale che non può essere etichettato come “etero-“, “omo-” o “bisessuale“.

Ciò quindi, ci suggerisce, di aprire la mente quando si tratta di affrontare l’argomento sessualità di nostri figli. Diversi studi hanno evidenziato che gli orientamenti sessuali che di solito vengono rappresentati in percentuale minore nella popolazione neuro tipica, nel caso dell’autismo hanno un numero più elevato. Addirittura alcuni scienziati australiani hanno dimostrato che quasi il 70% degli individui autistici, rispetto al 30% di adulti neuro tipici, ha riferito di non essere eterosessuale.

Guardate i risultati di questo sondaggio fatto in un sito di ragazzi Asperger. La domanda che si poneva era: Qual è il vostro orientamento sessuale?

  1. Donne Esclusivamente eterosessuali. 22.41%
  1. Uomini Esclusivamente eterosessuali. 19.83%
  1. Donne Prevalentemente eterosessuali, ma in alcune circostanze con tendenze omosessuali.  8.62%
  1. Uomini Prevalentemente eterosessuali, ma in alcune circostanze con tendenze omosessuali.10.34%
  1. Donne Prevalentemente eterosessuali, ma con una forte componente omosessuale.  5.17%
  1. Uomini Prevalentemente eterosessuali, ma con una forte componente omosessuale.  1.72%
  1. Donne Le tendenze eterosessuali e omosessuali si equivalgono (bisessualità).  6.03%
  1. Uomini Le tendenze eterosessuali e omosessuali si equivalgono (bisessualità).  2.59%
  1. Donne Prevalentemente omosessuali, ma con una forte componente eterosessuale.  0.86%
  1. Uomini Prevalentemente omosessuali, ma con una forte componente eterosessuale.  0.86%
  1. Donne Prevalentemente omosessuali, ma in alcune circostanze con tendenze eterosessuali.  4.31%
  1. Uomini Prevalentemente omosessuali, ma in alcune circostanze con tendenze eterosessuali.  0.86%
  1. Donne Esclusivamente omosessuali.  2.59%
  1. Uomini Esclusivamente omosessuali.  3.45%
  1. Donne Asessuali.  6.03%
  1. Uomini Asessuali.  4.31%

Cioè, i risultati parlano chiaro: molti ritengono di avere le idee confuse, altri sono certi di essere bisessuali, altri non si ritengono completamente etero, altri ancora si sentono assolutamente asessuati.

“Le categorie tradizionali non funzionano“, dice il ricercatore Kyriaki Kosidou del Karolinska Institute. “I nostri risultati dimostrano che dobbiamo pensare fuori dagli schemi, dobbiamo pensare in modo innovativo.” 

Lo stesso ricercatore ha analizzato i dati di 47.456 adulti svedesi, i quali hanno compilato, tra il 2002 e il 2014, vari questionari in materia di salute pubblica. I partecipanti hanno anche risposto ad una domanda in cui si chiedeva se si consideravano eterosessuali, omosessuali, bisessuali o “nessuno dei precedenti”.

Da questa analisi, più di 3.000 intervistati, circa il 7,5% del campione totale, ha evidenziato tratti associati all’autismo. Di questi individui, il 77% ha riferito di essere eterosessuale; coloro i quali non presentavano tratti autistici ha indicato nell’89,5% dei casi di essere eterosessuale. Il gruppo associato a caratteristiche autistiche, inoltre, era particolarmente propenso a dire che nessuna delle etichette elencate corrispondeva al loro orientamento sessuale: il 19,1% ha infatti selezionato la voce “nessuna delle precedenti”, rispetto al 6,8 % dei partecipanti senza tratti di autismo.

Alcuni esperti ritengono che le differenze sensoriali, sociali e negli interessi delle persone nello Spettro possono far muovere alcune di queste persone verso un’identità o interessi non-standard. Altri invece credono che il pensiero concreto e disinibito degli autistici gli porti ad essere trasparenti quando si tratta di dimostrare i loro gusti sessuali, rispetto a chi (come i normo tipici) segue regole sociali ben precise che gli autistici invece, ignorano del tutto.

In un’intervista a Tony Attwood, massimo esperto mondiale nella Sindrome di Asperger, realizzata da David Vagni e Davide Moscone con la traduzione di Marta Masciarelli l’esperto dice: 

“Se un ragazzo che ha la Sindrome di Asperger vuole stare da solo e a volte nel cortile della scuola si isola per sua scelta o meno, puó succedere che ci siano delle ragazze che si dispiacciano per lui e che lo vogliano includere nei loro giochi. Di solito sono carine, gentili, socievoli e amichevoli. Il ragazzo puó pensare: “ma se diventassi una ragazza, potrei guarire dalla Sindrome di Asperger?”. Cosí puó iniziare a pensare che se cambia genere allora guarisce.”

“Anche le ragazze con la Sindrome di Asperger pensano spesso che le ragazze sono cattive, pettegole ed emotive e con loro é difficile instaurare un rapporto di amicizia, e per questo preferiscono di gran lunga stare con i ragazzi. Allora i ragazzi possono essere felici di attirare l’attenzione delle ragazze e se loro non capiscono qualcosa, beh sono ragazze, e quindi glielo rispiegano. Quindi le ragazze si trovano a loro agio con i ragazzi perché di solito hanno una mente scientifica e matematica, gli piacciono gli scherzi maschili e quindi preferiscono avere un rapporto di amicizia con i ragazzi piuttosto che con le ragazze. Quindi si puó anche arrivare al punto di pensare: “se cambiassi genere, sarei maggiormente accettata in un gruppo di amici maschi”.”

Voglio finire lasciandovi a QUESTO articolo che ho pubblicato in passato su un libro letto dell’autore Stefano Federici, il quale ha fatto una ricerca seria e accurata sulla sessualità nell’autismo dopo aver girato centri laici e religiosi dove vivono adulti e adolescenti autistici. E’ molto interessante perchè affronta l’incesto (come forma tuttora usata dai genitori con i figli disabili nel tentativo di offrire loro piacere sessuale), e affronta l’educazione sessuale a tutto tondo senza nessun tabù.

Leggere e ancora leggere. Studiare per capire: unica arma che abbiamo per affrontare al meglio un tema così complesso e delicato come la sessualità di nostri figli.

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