AUTISMO. Chi è un buon insegnante di sostegno

 

L’ottimo insegnante di sostegno non è soltanto una brava persona che fa beneficenza, si prende cura degli altri, è particolarmente paziente, tiene a cuore i più bisognosi ed ha una spiccata predisposizione per il sociale. NO, affatto!

Soprattutto quando hai di fronte uno studente autistico, devi avere le giuste capacità, devi essere pronto a metterti in gioco, devi essere disponibile a modificare le tue proprie conoscenze per porle al servizio dell’alunno con disabilità.

Quando hai di fronte uno studente autistico, e lo sottolineo perché non sto parlando di ragazzi con una sola difficoltà, ma di ragazzi con problemi a 360 gradi, devi essere curioso, devi essere informato, devi cercare nuove strade per rendere il tuo lavoro motivante.

Ares in gita con Sostegno e OEPA.

Come tutti i genitori con figli autistici, ho avuto a che fare con decine di docenti di sostegno e, incredibilmente, come poi mi capita con le persone nella vita, mi basta uno sguardo per capire con chi ho a che fare. Una volta mi è capitata una persona che aveva paura di Ares, un’altra volta una che era al limite della bipolarità, e ancora un’altra che pensava “gli autistici fossero come i ragazzi con la Sindrome di Down” -“Magari”- gli dissi.

L’insegnante di sostegno è una figura importante, ora come ora ancora più importante di prima, perchè è un ruolo che non viene assegnato soltanto al disabile, ma all’intera classe, di conseguenza il suo compito non è più limitato al ragazzo certificato, ma volto ad integrare e ad includere.

Ares pronto per la gita con l’insegnante di sostegno

La sua funzione è assai delicata e significativa giacchè protesa a salvaguardare la dignità del disabile e a includerlo con il resto della classe dimostrando che il beneficio è non solo del suo alunno, ma anche dell’intera classe, della scuola e addirittura della società.

Consapevole del ruolo essenziale che ha questa figura nella vita di mio figlio, ho cercato di essere sempre educata, ma ferma, sia quando si è trattato di lodare i pregi dell’insegnante che quando si è trattato di segnalarne i problemi. Umile sì, ma anche esigente, garbata, pignola e severa.

Da mamma, ritengo che sia essenziale essere collaborativi come genitori, disponibili al dialogo, alla ricerca di idee, di programmi, di suggerimenti. In fin dei conti, si tratta dei nostri figli, sono loro che trarranno più vantaggi se noi riusciamo a stabilire un rapporto di piena cordialità con i propri insegnanti.

Ovviamente qui non sto parlando dei docenti di sostegno che picchiano, umiliano e maltrattano i propri allievi, sui quali non spenderei troppe parole se non una:  GALERA!

(nella foto di copertina, Ares con due, fra le migliori insegnanti che abbia mai avuto, a sin. la sua A.E.C. maestra Anile e a dest. la Dttssa Gentile, insegnante di sostegno).

Ares, durante la sua vita scolastica, ha avuto ottimi insegnanti di sostegno. Ne cito soltanto due: Anna Gentile e Francesca Coppetta, persone straordinarie che mi porterò sempre nel cuore e alle quali ancora oggi dico GRAZIE!