I consigli di Temple Grandin per gli insegnanti

 

I buoni maestri mi hanno aiutata a raggiungere il successo: se sono stata in grado di vincere l’autismo, lo devo alla presenza di buoni maestri. All’età di 2 anni e mezzo sono stata iscritta ad un asilo strutturato, con maestri esperti, dove fin da piccola mi sono state insegnate le buone maniere ed a comportarmi bene a tavola. I bambini autistici necessitano di avere una giornata strutturata, ed insegnanti che sanno come essere tenaci, ma gentili.

Tra i 2 anni e mezzo ed i 5 anni la mia giornata è stata strutturata, e non mi è stato permesso di ribellarmi. Avevo 45 minuti di logoterapia individuale cinque giorni la settimana, e mia madre aveva assunto una baby sitter che trascorreva da tre a quattro ore al giorno a giocare con me e mia sorella.77b76ec1e86df67c21f066a8234da491

Ci insegnava a ‘fare a turno’ durante le attività ludiche: quando facevamo un pupazzo di neve, mi faceva rotolare la palla di sotto, e poi mia sorella doveva fare il pezzo dopo. All’ora di pranzo si mangiava tutti insieme, e non mi era permesso fare capricci. L’unica volta che mi era permesso di tornare al comportamento autistico era durante il sonnellino di un’ora, dopo pranzo. La combinazione di asilo, logopedia, attività ludiche e pranzi per imparare le buone maniere raggiungeva le 40 ore a settimana, durante le quali il mio cervello veniva mantenuto collegato al mondo.

Evitate le lunghe serie di istruzioni verbali: le persone autistiche hanno dei problemi a ricordare le sequenze. Se un bambino sa leggere, scrivete le istruzioni su un pezzo di carta. Io non sono in grado di ricordare le sequenze: se chiedo la strada ad un benzinaio, posso ricordare solamente tre punti; le indicazioni stradali con più di tre punti devono essere scritte. Ho anche difficoltà a ricordare i numeri di telefono, perché non ne posso creare un’immagine nella mente.zoaTempleGrandin

Tanti bambini autistici sono bravi nel disegno, nell’arte e nella programmazione informatica; questi talenti dovrebbero essere incoraggiati. Io penso che si debba enfatizzare molto di più lo sviluppo dei talenti del bambino, perché i talenti si possono trasformare in abilità che possono essere utilizzate per future attività lavorative.

Tanti bambini autistici si fissano su un soggetto, come i treni o le cartine. La maniera migliore per gestire queste fissazioni è di utilizzarle per motivare il lavoro scolastico. Se al bambino piacciono i treni, allora utilizzate i treni per insegnare la lettura e la matematica. Leggete un libro che parla di un treno, e svolgete problemi di matematica che parlano di treni: per esempio, chiedete di calcolare quanto ci mette un treno ad andare da New York a Washington.

Utilizzate dei metodi visivi concreti per insegnare i numeri. I miei genitori mi hanno regalato un giocattolo matematico che mi ha aiutato ad imparare i numeri: consisteva in una serie di blocchetti dalla lunghezza e dai colori differenti per i numeri da uno a dieci. Con quei blocchetti ho imparato a fare le addizioni e le sottrazioni. Per imparare le frazioni, la mia insegnante aveva una mela di legno tagliata in quattro pezzi ed una pera di legno che era tagliata a metà: da esse ho appreso i concetti di quarti e metà.

Avevo la calligrafia peggiore della classe. Tanti bambini autistici hanno problemi con il controllo motorio delle mani. A volte una bella calligrafia è molto difficile, e questo può frustrare totalmente il bambino. Per ridurre la frustrazione ed aiutare il bambino a divertirsi a scrivere, permettetegli di scrivere a computer: spesso, scrivere a computer è molto più facile.


Il cervello autistico di temple grandin


Qualche bambino autistico imparerà a leggere molto più facilmente con un metodo di insegnamento basato sulla fonetica, ed altri impareranno meglio memorizzando parole intere. Io ho imparato con la fonetica. Mia madre mi insegnava le regole della fonetica, e poi mi faceva ripetere le parole sotto forma fonetica. I bambini con forte ecolalia spesso apprenderanno meglio con l’utilizzo di schede di un abbecedario e libri illustrati, in modo da associare le parole intere alle immagini. E’ importante avere l’immagine e la parola stampata sullo stesso lato della carta. Quando si insegnano i sostantivi, il bambino deve sentirvi pronunciare la parola e vedere l’immagine e la parola stampata simultaneamente. Un esempio di insegnamento di un verbo potrebbe essere quello di tenere una carta che dice “salta,” e saltare su e giù mentre si dice “salta.”

Alcuni bambini autistici ed iperattivi, che sono sempre irrequieti, spesso saranno più calmi se gli si fa indossare un grembiule appesantito ed imbottito. La pressione di questo indumento aiuta a calmare il sistema nervoso: questa pressione mi ha aiutata tantissimo a calmarmi. Per ottenere risultati migliori, il grembiule deve essere indossato per venti minuti, e quindi tolto per qualche minuto: ciò impedisce al sistema nervoso di adattarvisi.

Alcuni individui affetti da autismo risponderanno meglio e miglioreranno nel contatto visivo e nel linguaggio se l’insegnante interagisce con loro mentre si dondolano su una sedia a dondolo o sono arrotolati in un tappetino. Le informazioni sensoriali del dondolio o la pressione del tappetino a volte aiutano a migliorare il linguaggio. Il dondolio deve essere sempre effettuato come gioco divertente, e non deve MAI essere forzato.

I bambini che hanno difficoltà a comprendere il linguaggio fanno molta fatica a differenziare tra i suoni consonantici duri come la ‘D’ di dado e la ‘L’ di lago. La mia logopedista mi ha aiutata ad apprendere a sentire questi suoni allungandoli ed enunciando suoni dalle consonanti dure. Perfino quando il bambino ha superato un test auditivo sui suoni nitidi potrebbe aver difficoltà a sentire le consonanti dure. I bambini che parlano in suoni vocalici non sentono le consonanti.

L’ordinamento in sequenza è molto difficile per gli individui autistici gravi. A volte, quando un compito viene presentato come una serie di passi, essi non li comprendono. Un terapista occupazionale ha insegnato con successo ad un bambino autistico non verbale ad usare lo scivolo di un campo giochi trasportandolo fisicamente prima lungo la scala e poi giù dallo scivolo. Le sequenze devono essere insegnate per mezzo del tatto e del movimento, piuttosto che mostrando visivamente il compito.

Mettere le scarpe può essere insegnato alla stessa maniera. L’insegnante deve mettere le proprie mani su quelle del bambino e muovere le mani del bambino sui suoi piedi, in modo che senta e comprenda la forma del piede. Il passo seguente è sentire la parte interna e quella esterna di una scarpa facile da infilare. Per mettere la scarpa, l’insegnante guida le mani del bambino alla scarpa e, utilizzando il metodo delle mani sopra le mani, infila la scarpa sul piede del bambino. Ciò permette al bambino di sentire tutto il compito necessario a mettersi le scarpe.

Temple Grandin

 

Un commento

Puoi lasciare un commento oppure scrivermi