Mi scrivete in tanti, docenti e genitori, alla ricerca di canzoni, libri, idee per spiegare l’autismo in classe. Oggi vorrei dire la mia su questo argomento, come sempre provando ad offrire strategie semplici e alla portata di tutti, le quali spero possano essere utili ai piccolini, ma anche ai ragazzi di classi superiori.
Io, se mi avete letto altre volte, sono per l’informazione della disabilità di mio figlio, non ci vedo niente di male e mi fa stare più tranquilla. Ogni volta che Ares ha iniziato un percorso didattico nuovo ho sempre scritto una lettera ai genitori, spiegando dell’autismo di Ares, come approcciarlo, cosa significa, ecc. L’articolo lo trovate QUI.
Tuttavia, è importante tener presente che alcune famiglie potrebbero aver deciso di non informare la classe sull’autismo del proprio figlio. Alcuni bambini potrebbero sapere di essere autistici, ma potrebbero non voler condividere la loro diagnosi con i propri compagni di classe. Queste sono decisioni individuali. L’altra considerazione da discutere in anticipo è se lo studente autistico sarà presente durante la vostra chiacchierata con i compagni. Alcune famiglie vogliono che i loro figli partecipino attivamente al processo di informazione mentre altre potrebbero preferire che venga fatto quando lo studente è fuori dalla classe. Insomma bisogna rispettare ogni situazione.
Se invece avete il consenso di tutti, siete docenti, avete in classe un bambino autistico e tenete a spiegare ai compagni l’autismo del nuovo arrivato, queste potrebbero essere idee utili. Teniamo sempre conto che ogni bambino è diverso e che dovrete personalizzare il vostro racconto, ma in linea di massima, i punti, che ritengo essenziali, sono questi:
1. Concentrati sulle abilità. Quando parli di un bambino autistico, mantieni la conversazione focalizzata su ciò che può fare. Forse non parla, ma ama i trenini o balla quando sente la musica. Offri suggerimenti su come includerlo e chiedi suggerimenti agli altri bambini. Assicurati che sappiano parlare direttamente al bambino autistico, anche se non è verbale. Un bambino può capire perfettamente senza parlare e può avere modi per comunicare i suoi desideri.
2. Informati con la famiglia su tutto quello che riguarda il bambino: fratelli, cibi preferiti, giochi e cartoni che ama, animali domestici, canzoni, videogiochi, film, ecc.
3. Informa le famiglie dei pari
Oltre a rivolgersi ai coetanei, è anche importante entrare in contatto con le loro famiglie. Molti genitori non hanno avuto esperienza con l’autismo e potrebbero non capire o avere gli strumenti di cui hanno bisogno per supportare adeguatamente i loro figli nel promuovere relazioni con bambini che sembrano diversi. Il coinvolgimento dell’intera comunità scolastica creerà consapevolezza e sensibilità e porterà benefici a tutti i soggetti coinvolti.
Le famiglie dei coetanei possono essere informate tramite riunioni di classe, ad esempio. In alcuni casi, potrebbe essere necessario informare le famiglie dei coetanei in modo più diretto all’interno di una classe o di un livello scolastico. Alcune famiglie potrebbero preferire proteggere la privacy dei loro figli (che è un loro diritto), mentre altre potrebbero essere inclini a condividere informazioni tramite una lettera o in un incontro sulle sfide e gli interessi dei loro studenti, trovando che una maggiore comprensione e prospettiva all’interno della comunità, possa ridurre la paura e migliorare l’accettazione.
5. Parla dell’autismo del bambino
Con i bambini più piccoli, usa parole semplici: spiega che alcuni bambini nascono con un modo di pensare completamente diverso. Ciò significa che quei bambini potrebbero parlare, imparare, agire e sentire in maniera diversa.
Spiega che il bambino autistico potrebbe aver bisogno di più aiuto o di istruzioni diverse da parte dell’insegnante per poter imparare.
Spiega che alcune cose potrebbero dare fastidio al bambino: certi rumori, luci o tessuti potrebbero turbarlo.
Spiega che potrebbe non sapere come comunicare questi sentimenti in modo appropriato.
Spiega che il bambino potrebbe calmarsi dondolandosi, sfarfallando le manine
Spiega che non ama molto le sorprese e che bisogna sempre avvertirlo su tutto quanto sta accadendo.
6. Incoraggia l’amicizia
Ascolta i bambini normo tipici e senti quali sono i loro punti in comune con il bambino autistico. Incoraggiali a fare amicizia “visto che avete così tanti gusti affini”. Ricorda che per i bambini autistici è molto difficile fare amicizia e se sono i compagni ad invitarlo a casa, si arricchiscono tutti, non solo il bambino autistico.
7. Offri modi alternativi per comunicare:
Se si tratta di un bambino non verbale, spiega ai compagni il modo migliore per comunicare con lui: le immagini, i simboli PECS, i gesti. Di solito i bambini, quando vogliono comunicare fra loro se la cavano sempre bene, ma nel caso degli autistici, la tendenza è l’isolamento perchè non sono mai in grado di seguire le istruzioni, le regole del gioco, il linguaggio del corpo. Quindi offri ai compagni alternative alla comunicazione tradizionale. Per loro, se lo imposti bene, sarà come un gioco molto divertente.
A seconda dell’età dei bambini della classe, dai loro queste semplici istruzioni per interagire con il loro compagno autistico:
- parlagli piano e in maniera chiara
- se vedi che sta facendo qualcosa di inappropriato va bene dirglielo gentilmente e se riesci digli come si fa in maniera corretta
- prendi del tempo per salutarlo ogni volta che lo vedi, basta un semplice “ciao”
- sii paziente perchè lui può aver bisogno di più tempo per capire quello che gli stai dicendo. Ciò non significa che non sia interessato
- se vedi che sta andando fuori di testa, che soffre, che si dimena, chiedi aiuto a qualcuno, può darsi che non si senta bene
- non devi aver paura di lui, a volte si comporta in maniera strana, ma è un bambino come te, ha soltanto bisogno di aiuto
- Difendilo, se vedi che qualcuno lo prende in giro chiama un adulto che possa intervenire
- Sii utile, ma non essere troppo utile. Se sei troppo disponibile, potrebbe sentirsi diverso. Lascia che provi a farlo prima da solo, poi dai una mano se ne ha bisogno. Chiedigli di fare delle cose con te, ma invece di spiegarglielo; mostragli cosa fare in modo che possa imitarti.
- Digli qualcosa quando fa cose buone. Puoi fare il tifo per lui, “battere il cinque” o semplicemente dirgli “bravo”. Gli piace ricevere complimenti, proprio come te.
- Se a volte non ti lascia in pace e non ti lascia giocare con gli altri, chiama l’insegnante o un adulto che possa aiutarti
8. Attingi a libri sull’autismo: Ci sono libri meravigliosi per tutte le età, sia per bambini normo tipici che per bambini autistici. E’ incredibile il potere di un libro nel cambiare i cuori e le menti. In quale altro momento abbiamo l’opportunità di sperimentare la mente e la vita di un altro? Dai un’occhiata a questo elenco.
- L’autismo spiegato ai non autistici
- Il cervello da supereroe. Spiegare l’autismo
- Diario di un bambino speciale
- Un amico da abbracciare
- Il canto di Marino. L’autismo raccontato ai bambini
- Il cuore da supereroe
- Il bambino che mangiava le stelle
- Martino, piccolo lupo
- Giulio, un elefante speciale
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