La maggior parte delle persone autistiche ha seri problemi ad aspettare. Si tratta di una delle abilità più difficili da far acquisire ai bambini, anche normo tipici. Questi ultimi possono stancarsi, ma sicuramente per loro l’attesa scorre, mentre fanno qualche gioco, ad esempio. Nel caso dei bambini o degli adulti autistici, invece, attendere può diventare davvero un incubo.
Provo a darvi qualche suggerimento per migliorare la pazienza dei vostri figli o allievi. Migliorare la pazienza richiede tempo, ricordatelo. Quindi dobbiamo essere pazienti anche noi mentre insegniamo questa abilità.
Innanzitutto ricordiamo che le persone autistiche tendono ad essere più gestibili se strutturiamo l’ambiente e rendiamo la loro vita prevedibile. Ecco perchè la prima regola sarà anticipare sempre quel che tuo figlio vorrà proprio nei momenti in cui non puoi fornirlo. In altre parole puoi stabilire aspettative prima ancora che tuo figlio te lo chieda.
Strategie per insegnare e aumentare l’attesa:
1. Timer visivi. QUI ne trovate diversi. Ho trattato l’argomento alcuni mesi fa. Quando si tratta di aspettare qualche minuto, i timer sono particolarmente utili. Timer di sabbia, timer con il conto alla rovescia, ecc. Immagina che tuo figlio ad esempio, voglia usare il tablet, ma si deve prima ricaricare. Se sai, più o meno, quanto ci vorrà per caricarlo, puoi impostare un timer e consegnarlo a tuo figlio, così tiene traccia, personalmente, del tempo che passa.
2. Carte di attesa
Una carta di attesa può rivelarsi utile quando non si sa esattamente per quanto tempo il bambino deve aspettare. Può aiutare a capire che non stai dicendo “no”. Gli stai solo chiedendo di aspettare. Prendi l’esempio del tablet. Ma questa volta non sai quanto ci vorrà per caricarlo. Consegnagli quindi una scheda di “attesa” e quando il tablet è pronto, scambia il tablet con la carta. Con la pratica, questa routine può diventare rassicurante. La carta nella sua mano diventa un segnale tangibile che alla fine otterrà ciò che vuole.
Un’attesa visiva aiuta i ragazzi autistici a sapere che prima o poi torni da loro. Simboleggia che “aspettare” è diverso da “no”. Poiché il tempo di attesa si allunga, è anche utile ricordare agli altri adulti che lo studente è in attesa.
Assicurati che l’aspetto visivo in attesa sia diverso da quello di altri elementi visivi (un cerchio o un triangolo) in modo che la persona autistica possa facilmente distinguerlo.
3. Un supporto visivo correlato è la carta “prima / dopo”, come mostrato sotto. È utile quando hai bisogno che tuo figlio completi qualcosa prima dell’attività che vuole: (prima fai merenda e poi andiamo al parco).
4. Programmi e calendari visivi
Utilissimi quando il bambino ha bisogno di aspettare più di qualche minuto per ottenere qualcosa che desidera.
image: autismclassroomresources
I programmi giornalieri visivi (mostrato sopra) usano l’immagine e / o le parole semplici per delineare le attività del giorno. Molti genitori e docenti lo trovano utile per mostrare al bambino il programma del mattino e ripassare brevemente gli eventi del giorno. Quindi puoi chiedere a tuo figlio di controllare il programma quando chiede di un’attività imminente. Alcuni docenti lo usano come nella foto sotto, con parole o foto staccabili (con il velcro), in modo che, nella misura in cui si realizzano le attività del giorno, il bambino stacca l’immagine e man mano rimangono sempre meno foto da staccare fino al momento dell’uscita, in cui dovrebbe comparire una foto del bambino con la mamma che lo viene a prendere, oppure la foto di una casa.
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Se tuo figlio o studente chiede ripetutamente un biscotto, che ottiene due volte al giorno: (dopo la scuola e prima di andare a letto), quando lo chiede altre volte, puoi mostrargli il programma giornaliero e indicare l’immagine del biscotto nel programma. Oppure puoi semplicemente chiedergli di controllare il suo programma giornaliero ogni volta che lo chiede.
I calendari visivi, come l’esempio sopra, (QUI trovate il video di uno che ho fatto per Ares) possono aiutare il bambino a capire quando deve aspettare più di un giorno per qualcosa. Se vostro figlio adora andare al parco e puoi portarlo soltanto nei fine settimana, usando un calendario da parete o un modello di calendario stampato, puoi inserire un’immagine del parco nel giorno in cui intendi portare tuo figlio e / o scrivi la parola, se tuo figlio sa leggere. Potresti provare a iniziare ogni giorno osservando il calendario con tuo figlio e chiedendogli quando andrà al parco. Oppure potresti constatare che funziona meglio chiedere a tuo figlio di controllare il calendario ogni qualvolta ti chiede di andarci.
5. Proporre una scelta
A volte non sai quando sarai in grado di offrire qualcosa che tuo figlio richiede. Ad esempio, potresti non sapere quando puoi portare tuo figlio al Bowling. Tale incertezza può essere particolarmente difficile per i bambini autistici. Proporre una scelta ti dà la flessibilità di cambiare attività, pur fornendo una struttura di supporto per il tuo bambino. A questo proposito puoi offrire una serie di scelte. In un foglio rosso puoi incollare immagini di cose o luoghi che NON puoi offrire al tuo bambino. In un foglio verde, invece, puoi incollare una serie di foto con cose e luoghi che sono accettabili. Se lui chiede qualcosa che si trova nel lato rosso, puoi aiutarlo a scegliere qualcosa di accettabile che sta nel lato verde. In questa maniera non è che non dai nulla a tuo figlio, ma gli offri delle scelte possibili, al posto di quelle che non puoi dargli.
6. Aumento delle aspettative nel tempo
Se usate in modo coerente e incrementale, queste strategie possono aiutare il bambino a capire meglio il passare del tempo e a sviluppare sempre più pazienza nell’ottenere ciò che vuole: un’abilità cruciale. Dovete aumentare il tempo di attesa gradualmente, chiedendogli di aspettare un po di più o di essere un po’ più flessibili – e ovviamente dovete rinforzare anche piccoli miglioramenti con elogi e complimenti, e se necessario, con una piccola ricompensa. Tuo figlio sarà davvero motivato!
Vediamo un esempio pratico:
Diciamo che vogliamo insegnare a Matteo come aspettare per avere qualcosa che ha chiesto. Matteo ha imparato a chiedere oggetti, ma si aspetta subito tutto ciò che ha sempre chiesto. Quando qualcosa non è immediatamente disponibile, inizia a mostrare una varietà di comportamenti problema. Quindi, per insegnargli ad aspettare qualcosa, il suo insegnante decide di iniziare a farlo aspettare 1 secondo.
Quindi lo scambio è andato più o meno così:
Matteo chiede qualcosa.
L’insegnante dice “Aspetta” e gli dà una carta d’attesa.
Poi si gira IMMEDIATAMENTE e gli dà ciò che ha richiesto. Piano piano aumenta il tempo di attesa e la carta gli viene data dopo 5 secondi, mezzo minuto, poi un minuto e così via.
7. Rafforza il tempo crescente per l’attesa.
Soprattutto se lo studente ha problemi comportamentali legati all’attesa, devi iniziare in piccolo e andare piano. Pensa ad ampliare i tempi di attesa dall’immediato, a 2 secondi, quindi a 5 secondi, 10 secondi, 20 secondi, ecc.
Assicurati però, di dare allo studente ciò che stava aspettando alla fine di quel tempo. Ciò ti assicura di dare forma concreta all’attesa dello studente. Il rinforzo dell’attesa e la sicurezza di ottenere ciò che si vuole, dopo aver atteso, sono il segreto per insegnare l’abilità, e allo stesso tempo ciò diventa il vero rinforzo del bambino.
8. Usa le storie sociali
Le storie sociali non sono efficaci per tutti, ma a volte aiutano a introdurre il concetto di attesa attraverso una piccola storia illustrata. Le storie sociali dovrebbero, con un linguaggio semplice e fluido, spiegare il comportamento che si vuole ottenere dal bambino. Quindi potrebbe sicuramente aiutare ad aumentare il tempo di attesa. QUI trovate alcuni esempi di storie sociali illustrate.
9. Contenitori vuoti
Se lo studente sta chiedendo qualcosa di tangibile, in particolare cibo, prova a mostrare allo studente un contenitore vuoto quando gli chiedi di aspettare. Questo può aiutarlo a capire che il cibo che sta chiedendo non è disponibile in quel momento. Quando sarà disponibile lo inserisci nel contenitore e gli dici: “ecco, ora c’è, quindi lo puoi prendere”.
Ricorda che se stai insegnando ad uno studente ad aspettare, ma non puoi dargli quello che vuole, non chiedergli di aspettare, ma insegnagli ad accettare il “no” usando una varietà di supporti visivi.
Se non può avere l’oggetto (ad esempio, siete tutti fuori in gita), allora non dirgli di aspettare, perché non sarai in grado di fargli ottenere ciò che vuole per rinforzare l’attesa. Usa invece un contenitore vuoto per fargli sapere che ciò che vuole non è disponibile.
Non funzionerà perfettamente ogni volta, ma a volte può aiutare a spiegare la situazione e ridurre i possibili problemi comportamentali.
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