Esempio di P.E.I. Scuola Primaria

 

 

Condivido con voi questi due P.E.I. della scuola Primaria. Il primo è molto dettagliato e riguarda diverse aree dello sviluppo di un bambino di classe prima e il secondo P.E.I. riguarda le materie di Matematica e Italiano in un allievo che segue il programma della classe con alcune modifiche per sopperire ai problemi di apprendimento.

 

ESEMPIO di P.E.I. / Programmazione individualizzata

[classe 1^_ scuola Primaria]

Analisi d’entrata e programmazione:

Dagli incontri con gli specialisti e con l’educatrice che ha seguito il bambino nella scuola dell’infanzia, iniziati fin dallo scorso anno, è nato un Progetto d’Integrazione che ha modulato l’entrata dell’alunno nella scuola primaria in modo molto graduale affinché P. si inserisse nel nuovo ambiente in modo sereno e compatibile con le sue caratteristiche di adattamento.
L’obiettivo primario di questo primo periodo è stato quello di curare la
conoscenza e l’orientamento rispetto ai nuovi spazi e rispetto alle nuove
figure con cui l’alunno entrava in relazione: insegnanti, educatrici, compagni, alunni. operatori.
Mantenendo lo spazio/classe come punto di riferimento primario per
l’alunno, si sono approntati altri spazi ai quali l’alunno accede e ciò sia per stimolare attività/gioco con obiettivi di analisi, esplorazione, classificazione di oggetti, sia per permettere all’alunno spazi di gioco personale, soprattutto quando si noti in P. stanchezza nel sostare negli spazi comuni (vedasi SCHEDA DESCRITTIVA DELL’ALUNNO).
Data l’assenza di un linguaggio comunicativo e funzionale [P. usa un linguaggio rituale e bizzarro e sembra decodificare con difficoltà le comunicazioni verbali a lui rivolte], è stato concordato con gli specialisti l’obiettivo di educare l’alunno a prestare attenzione visiva rispetto all’attività che l’ins.te svolge vicino a lui o per lui, ad esempio: P. segue l’attività della classe, ascolta ciò che dice la maestra o segue
con lo sguardo l’insegnante /op. ULSS che copia sul quaderno l’attività svolta dalla classe: è importante accertarsi che P. segua con lo sguardo ciò che si sta facendo. Per comunicare con l’alunno è opportuno dosare il linguaggio, usando poche parole e ben scandite: catturare il suo sguardo e accompagnare le parole con gesti ridondanti rispetto la comunicazione stessa, ad esempio:
1. METTI DENTRO
2. TIRA FUORI
3. APPENDI LA GIACCA
4. BUTTA NEL CESTINO
5. CHIUDI/APRI IL QUADERNO 

Essendo ancora presente un uso protesico dell’adulto, si procederà a
stimolare la comparsa del pointing richiestivo e dichiarativo, attraverso una ridondanza del gesto nelle indicazioni e nelle comunicazioni.
Al fine di creare un ritmo e una sequenza prevedibile delle attività
giornaliere, sarà approntato, con la supervisione degli specialisti, un semplice calendario che scandisca i momenti salienti dell’attività scolastica attraverso l’uso di foto. In seguito si vedrà se sarà opportuno educare l’a. all’utilizzo di foto anche per comunicare bisogni, desideri, intenzioni …
In linea di massima l’alunno parteciperà a tutte le attività della classe
(attività linguistica, e motoria, musicale, uscite ecc.) e le insegnanti e/o op. ULSS moduleranno il suo inserimento a seconda delle sue possibilità e capacità.
Il P.E.I. sarà aggiornato a seguito di prossimi incontri di valutazione e verifica dell’èquipe psicopedagogica.
Nell’incontro d’èquipe psicopedagogica tenutosi il 22/12/… a verifica di
questo primo periodo di frequenza scolastica [PRESENTI: insegnante di classe……………., insegnante di sostegno ……., op. ULSS ……. psicomotricista …….], si è sostanzialmente confermato l’impianto progettuale sopra descritto, aggiungendo un incremento di “attività/gioco” da farsi a tavolino in classe, vista la buona capacità di permanervi dell’alunno: giochi di associazione di figure, semplici puzzle a due elementi, semplici conte di oggetti. Per il momento l’orario settimanale di P.(vedasi allegato) rimarrà lo stesso, con possibile allungamento a seguito di successive verifiche. Il P.E.I. viene approvato e firmato dai presenti.
Vista la scarsa (almeno per il momento) possibilità di analisi e programmazione delle varie aree si intende che questo P.E.I, con l’aggiunta della SCHEDA DESCRITTIVA DELL’ALUNNO, ha anche valore di PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALIZZATA, che sarà eventualmente aggiornata ed ampliata in seguito.

AGGIORNAMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE: 31 MARZO …….
… Si ritiene ora necessario un incontro con gli specialisti che seguono l’alunno al fine di verificare il Progetto Educativo avviato e di aggiornarlo.
L’incontro si svolge presso lo studio della dr.ssa ……, presenti ………
Dalle OSSERVAZIONI fatte emerge quanto segue:
 Si ribadisce la necessità di calendarizzare le attività giornaliere in modo
preciso e sistematico, rivedendo la sequenza di foto che compongono il
calendario, ad esempio, togliendo le scritte sottostanti che, secondo la
dr.ssa………., possono creare distrazione e confusione per l’alunno.

La sequenza data sarà la seguente (e sarà disposta sequenzialmente da sinistra a destra fino alla fine)

  1. Foto arrivo a scuola con la mamma
  2. Foto  del bambino in classe
  3. Foto attività
  4. Foto del bambino facendo merenda
  5. Foto in giardino o ricreazione
  6. Foto in classe o attività
  7. Foto bambino lavandosi le mani
  8. Foto del bambino in mensa
  9. Foto del bambino in attività varie (se il bambino rimane anche il pomeriggio)
  10. Foto di attività
  11. Foto uscendo con la mamma

Una foto/ritratto dell’alunno sarà attaccata sotto la foto/evento del calendario e sarà spostata in avanti seguendo il calendario della giornata.
Si faranno 3 copie di foto degli ambienti scolastici che l’a. utilizza e
frequenta di cui: 1 copia servirà per il calendario, 1 copia sarà affissa
sulla porta delle varie stanze, 1 copia sarà presa nel momento in cui ci si
sposta verso i vari ambienti e attaccata sotto quella già affissa sulla
porta della stanza. Quest’azione sarà inizialmente fatta dall’insegnante (o
dall’Op. che sta con P.) chiedendo la collaborazione dell’a., in seguito
verrà chiesto a P. di agire da solo. La foto si stacca quando si esce dalla
stanza.

L’obiettivo di quest’attività (e delle successive) è anche quello di indurre l’alunno a cogliere un’analogia, una corrispondenza tra l’evento e/o l’oggetto e la sua rappresentazione fotografica, affinché in seguito, possa utilizzare egli stesso la foto per dire, indicare, chiedere l’evento e/o l’oggetto.

 A partire da quanto detto sopra verranno approntati 2 cartelloni :
1. Uno con le foto delle insegnanti
2. Uno con le foto dei compagni
Le foto saranno in duplice copia cosicché si possa ogni giorno fare con P.
esercizi di accoppiamento tra le foto dei cartelloni e la copia di foto in
mano a Pietro (inizialmente sarà l’insegnante ad eseguire la procedura).

 Le attività di accostamento e di analogia d’immagini saranno proposte
tutti i giorni, accanto alle attività già in uso (vedi PEI iniziale)

 L’arco della giornata scolastica sarà scandito da una serie di azioni /attività (promozione di autonomie e altro) per le quali cercheremo di utilizzare sempre le stesse procedure.(vedasi SCHEDA DESCRITTIVA).
Quasi tutte le attività saranno contrassegnate da canzoncine o filastrocche, quasi dei targhet o leit motiv, per aiutare l’a. nel riconoscimento dell’attività stessa e del suo scopo. Ad esempio, quando P. va a lavarsi le mani si canticchia la canzoncina:
così così si fa
così così si fa
lallero lallero lallero lalà.

 Per alcune attività/compito si partirà dai giochi spontanei dell’alunno (regoli, palline, tappi ecc.) per ampliarli e per condurre P. verso variazioni del suo gioco: dal suo reiterato scivolamento degli oggetti alla produzione di classificazioni e di variazioni di utilizzo degli stessi. Si solleciterà l’alunno ad imitare i gesti e l’attività dell’insegnante.
Anche l’insegnante e i compagni si accosteranno ai giochi e alle attività di P. imitando il suo modo di fare e il suo gioco.

 Per allenare l’impugnatura corretta di colori e penne e per allenarne l’uso adeguato, si condurrà la mano dell’alunno su tratteggi pre-costruiti per ripassare assieme a lui linee verticali, orizzontali e oblique.
Questo anche allo scopo:
– di condurlo e sostenerlo in esercizi/compito nei quali egli possa sentirsi capace di eseguirli anche in autonomia, appunto perché compiti riferibili a zone prossimali di apprendimento o ad apprendimenti già raggiunti dall’a. (vedi ad esempio segni spontanei sulla lavagna).
– di fissare una traccia mnestica di tipo motorio, eventualmente anche come prerequisito all’acquisizione delle abilità del disegno e della scrittura.
Si costruiranno piste/binario su fogli, con nastro adesivo, pongo e altro, affinchè l’alunno sia rassicurato nel tracciare le linee (… e,  successivamente, le forme).

L’alunno ha individuato la propria classe come spazio di riferimento privilegiato nella scuola. Passa molto tempo nella classe e vi si trova a proprio agio. Se libero di muoversi, lo spazio verso cui l’a. si rivolge è sempre la propria classe.
Anche il giardino che P. ama molto, viene abbandonato se i suoi compagni rientrano in classe. Durante la lezione (soprattutto nella prima parte della giornata) l’a. siede al proprio banco e “ascolta” ciò che l’ins.te dice o “ciò che avviene” nella classe (spesso lo sguardo di P. è centrato sull’insegnante e su quello che fa). Non ci è ancora dato sapere cosa P. capisca di tutta l’attività scolastica, ma è certo che per lui questo è un momento quotidiano di routine, di serenità a cui l’a. non rinuncia e che lo immette quasi sempre positivamente nella giornata scolastica.

Nell’ultimo mese di scuola spesso P. gira per i banchi e guarda quello che fanno i compagni, come anche si sofferma sempre più interessato e concentrato su foto, disegni e immagini che sono appese ai muri della classe.
 L’uso del quaderno o dei fogli da disegno [fogli che vengono riposti in una cartellina della quale P. ama molto guardare la copertina ] viene proposto all’a. come modalità per agganciarsi al lavoro che svolgono i suoi compagni: l’insegnante o l’op. ULSS isola un elemento (disegno, parola, concetto o attività) pregnante della lezione che viene
proposta alla classe e la traduce per P. nei termini che egli possa eseguirla con le abilità che possiede.

Ad esempio: l’insegnante di classe legge una storia sul cane (o fa un dettato sul cane), con P. vengono cercate delle immagini di un cane e incollate sul quaderno …. e/o con uno stencil a forma di cane, si aiuta P. a disegnare il cane ed, eventualmente, si colora utilizzando la tecnica dei puntini che egli conosce già, ecc.
Si fisserà nel quaderno o su fogli , (ad es. incollando alcuni regoli, i tappi ecc.), attività e giochi che l’a. fa nella giornata o fotografando l’attività/ il gioco e incollandolo. Questo allo scopo di creare un archivio che l’a. possa guardare, ricordare, ripercorrere.
Nei giochi e nelle attività che l’alunno intraprende spontaneamente, egli rivela una buona motricità e una buona coordinazione sia fine che grosso – motoria, E’ invece impacciato e in difficoltà rispetto all’esecuzione di comandi e di attività che gli vengono richieste, come se non riuscisse a comandare il proprio corpo (mani, piedi, capo ecc.) rispetto ad una serie di azioni consapevoli.
 Altre attività si effettueranno in spazi più idonei (aula di scienze, fuori in cortile).
Per stimolare l’alunno verso azioni manuali coordinate: si penserà ad un piccolo laboratorio di cucina dove l’a. esperimenti delle azioni che hanno uno scopo (ad esempio: le fasi per preparare la pizza…o dei panini).
Un elemento importante sarà la ricerca della collaborazione dei compagni di classe per attivare delle esperienze di imitazione: si pensa all’utilizzo dei compagni come modello per P.: ad esempio per il trasporto del vassoio in mensa o per la proposizioni di semplici giochi a due, partendo da giochi che già l’a. attiva e da abilità che già manifesta (i salti, lo scivolamento di oggetti, giochi d’equilibrio, tuffi
ecc.).

L’insegnante potrà gestire parte dell’attività in palestra a questo scopo.
Si struttureranno unità didattiche con i compagni di classe allo scopo di far conoscere meglio P. ai suoi compagni, le sue difficoltà, le sue abilità.
Attraverso giochi di simulazione e di riflessione sulle abilità/difficoltà di ciascuno (brein storming) si amplierà il progetto di inclusione di P. nel gruppo dei compagni.
A questo scopo si utilizzeranno anche sussidi come l’opuscolo “IL MIO
COMPAGNO DI CLASSE E’ DIVERSO” di Luca Saccardo (Associaz. Genitori
Bambini Autistici Brescia) e altro.”……………………………………………………..”

fonte: ctspadova

 

PEI Scuola Primaria  MATEMATICA E ITALIANO

ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE

L’alunno …… di anni 11 frequenta la V classe sezione … a tempo pieno nella scuola primaria di ………….., composta da 18 alunni.

Tenuto conto dell’anno scolastico passato e dopo una osservazione iniziale si è potuto accertare che il bambino ha parzialmente raggiunto gli obiettivi prefissati. L’alunno presenta un ritardo lieve globale e un disturbo specifico nel linguaggio che si manifesta in particolar modo nelle capacità logiche di strutturazione del pensiero e di organizzazione degli apprendimenti. Tali problematiche riducono la sua soglia di attenzione, va quindi spronato a proseguire i lavori per il conseguimento dei quali ha bisogno della vicinanza di un adulto.

Dal punto di vista relazionale, è ben inserito nel suo gruppo classe, dove ha instaurato ottimi rapporti di collaborazione con i compagni. Anche con le insegnanti della classe ha un buon rapporto ed ha accettato tranquillamente la sottoscritta insegnante di sostegno, anche se subentrata da poco.

INDICAZIONI METODOLOGICHE

Il percorso da seguire durante l’anno tenderà soprattutto alla creazione di un ambiente che faccia stare l’alunno il più possibile concentrato; si cercherà, inoltre, di favorire il suo inserimento in un clima socio-emotivo coinvolgente e motivante.

Il bambino seguirà il più possibile la programmazione della classe di appartenenza, anche se a volte semplificata e abbreviata, per cercare di creare maggiori motivazioni ed evitando forme di scoraggiamento.

Quindi per quanto riguarda i contenuti e le abilità specifiche di ogni disciplina, si farà riferimento alle programmazioni disciplinari della classe.

Il ruolo dell’insegnante di sostegno sarà principalmente di organizzazione dell’attività scolastica e, se ritenuto necessario, di preparazione di materiale “alternativo” e di schede di verifica, al fine di garantire un insegnamento graduale e sistematico.

Si provvederà ad adeguare i contenuti e/o attività alle effettive potenzialità dell’alunno e alle sue esigenze.

Fondamentale sarà, inoltre, la sua partecipazione a tutti i progetti e alle attività della classe.

Si è ritenuto comunque opportuno redigere un piano di studi individualizzato ridotto per quanto riguarda l’italiano e la matematica, in quanto la  programmazione di classe risulterebbe, in alcuni tratti, troppo difficoltosa per il bambino.

STRUMENTI DI VERIFICA E VALUTAZIONE

Momento centrale della verifica saranno le conversazioni che avvengono in classe relativamente agli argomenti trattati.

Saranno, inoltre, utilizzate schede appositamente preparate per rilevare elementi oggettivi di valutazione relativamente alle singole discipline.

Le modalità e gli strumenti di verifica saranno pertinenti al tipo di attività e agli obiettivi presi in considerazione.

PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALIZZATA

Per …….

Istituto Comprensivo di …………..

Scuola primaria classe 5/…

Per la lingua italiana e per la matematica, si è preferito presentare tale piano di studio annuale, comunque il bambino seguirà, per sommi capi, la programmazione redatta per la sua classe.

A tale scopo si interverrà, laddove necessario, con adeguate semplificazioni della forma di presentazione. Si adotteranno modalità che privilegiano l’aspetto pratico e gli obiettivi specifici, che richiedono competenze linguistiche e di autonomia operativa, verranno semplificati in modo da essere adeguati alle sue capacità.

 

LINGUA ITALIANA ( N. 2 U.D.A. (UNITÀ DITATTICA APPRENDIMENTO)

U.D.A. 1

ASCOLTARE, COMPRENDERE E COMUNICARE ORALMENTE

LEGGERE, COMPRENDERE,PRODURRE E RIELABORARE TESTI DI DIVERSO TIPO.

OBIETTIVI FORMATIVI

¨  Acquisire autostima ( immagine positiva di sé e fiducia nei propri mezzi ).

¨  Descrivere o narrare oralmente esperienze personali, azioni, accadimenti, storie fantastiche… seguendo un ordine logico e temporale.

¨  Potenziare la capacità di esprimersi e di comunicare in maniera sempre più compiuta su argomenti dati.

Essere in grado di partecipare a una discussione in modo pertinente.

OBIETTIVI SPECIFICI

Comprendere il significato di semplici testi orali e scritti riconoscendone la funzione ( descrivere, narrare, regolare, …) e individuandone gli elementi essenziali (personaggi, luoghi, tempi, contenuti ).

$  Prestare attenzione e saper intervenire in contesti comunicativi orali diversi in modo adeguato alla situazione ( per informarsi, spiegare, richiedere, discutere, …).

$  Rievocare e riferire esperienze personali, familiari e scolastiche, rispettando l’ordine cronologico e logico.

$  Riferire oralmente su un argomento di studio, un’esperienza o un’attività scolastica/extrascolastica.

METODOLOGIA

@ Discussioni guidate.

@ Schede strutturate.

@ Verbalizzazioni e discussioni collettive sui vari argomenti.

@ Confronto tra opinioni diverse.

@ Apprendimento cooperativo.

@ Lettura collettiva.

@ Giochi di mimo e drammatizzazione.

@ Osservazioni.

OBIETTIVI FORMATIVI

¨  Comprendere vari tipi di testo ed individuarne la struttura.

¨  Attuare strategie di lettura adeguate alla situazione ( a bassa voce per comprendere, ad alta voce per far comprendere agli altri).

¨  Rispettare i principali segni di punteggiatura.

¨  Produrre brevi testi scritti di tipo descrittivo e narrativo.

¨  Essere in grado di estrapolare da un testo le informazioni fondamentali e riscriverle con parole proprie.

¨  Elaborare in modo creativo testi di vario tipo.

¨  Acquisire competenze ortografiche.

¨  Acquisire competenze morfologiche e sintattiche.

OBIETTIVI SPECIFICI

$  Produrre testi scritti coesi e coerenti per raccontare, descrivere ,…. e collocarli nel tempo presente, passato, futuro.

$  Dato un testo orale o scritto, produrre una sintesi efficace e significativa.

$  Trasformare testi manipolando gli elementi su richiesta ( inserire la parte iniziale, la parte centrale o la finale); aggiungere nuovi elementi ( un nuovo personaggio, un dialogo, … ) ; concludere un racconto dato con un finale diverso.

$  Conoscere e rispettare le principali regole grammaticali.

$  Rispettare le convenzioni ortografiche ( accento monosillabi, elisione, uso della lettera “h”, esclamazioni, sovrabbondanza di gruppi di grafemi, …).

$  Riflettere sulla scrittura di parole contenenti raddoppiamenti di consonante, di parole contenenti suoni omofoni: cu, qu, ccu, cqu….

$  Individuare parole variabili e invariabili, primitive e derivate, alterate, composte.

$  Conoscere le principali funzioni delle parole: articoli, nomi, verbi.

METODOLOGIA

@ Discussioni guidate.

@ Schede strutturate, schede ortografiche e riflessioni sull’errore.

@ Verbalizzazioni e discussioni collettive sui vari argomenti.

@ Apprendimento cooperativo.

@ Lettura collettiva.

@ Giochi di mimo e drammatizzazione.

@ Osservazioni.

@ Uso del computer.

@ Esercizi graduati legati alle maggiori difficoltà ortografiche: suoni affini; digrammi; doppie; accento.

@ Esercizi sull’uso dell’H e delle maiuscole.

@ Giochi linguistici: sostituzione della lettera iniziale della parola; scoperta della parte mancante della parola; cruciverba; rebus.

@ Classificazione di parole in base al genere e al numero.

@ Trasformazione di frasi dal singolare al plurale, dal maschile al femminile e viceversa.

@ Individuazione dei tre tempi fondamentali del verbo.

@ Individuazione in frasi di: articoli, nomi, aggettivi, verbi.

UDA 2

OBIETTIVI FORMATIVI

¨  Acquisire autostima ( immagine positiva di sé e fiducia nei propri mezzi ).

¨  Descrivere o narrare oralmente esperienze personali, azioni, accadimenti, storie fantastiche… seguendo un ordine logico e temporale.

¨  Potenziare la capacità di esprimersi e di comunicare in maniera sempre più compiuta su argomenti dati.

¨ Essere in grado di partecipare a una discussione in modo pertinente.

OBIETTIVI SPECIFICI

$  Comprendere il significato di semplici testi orali e scritti riconoscendone la funzione ( descrivere, narrare, regolare, …) e individuandone gli elementi essenziali (personaggi, luoghi, tempi, contenuti ).

$  Prestare attenzione e saper intervenire in contesti comunicativi orali diversi in modo adeguato alla situazione ( per informarsi, spiegare, richiedere, discutere, …).

$  Rievocare e riferire esperienze personali, familiari e scolastiche, rispettando l’ordine cronologico e logico.

$  Riferire oralmente su un argomento di studio, un’esperienza o un’attività scolastica/extrascolastica.

METODOLOGIA

@ Discussioni guidate.

@ Schede strutturate.

@ Verbalizzazioni e discussioni collettive sui vari argomenti.

@ Confronto tra opinioni diverse.

@ Apprendimento cooperativo.

@ Lettura collettiva.

@ Giochi di mimo e drammatizzazione.

@ Osservazioni.

OBIETTIVI FORMATIVI

¨  Comprendere vari tipi di testo ed individuarne la struttura.

¨  Attuare strategie di lettura adeguate alla situazione ( a bassa voce per comprendere, ad alta voce per far comprendere agli altri).

¨  Rispettare i principali segni di punteggiatura.

¨  Produrre brevi testi scritti di tipo descrittivo e narrativo.

¨  Essere in grado di estrapolare da un testo le informazioni fondamentali e riscriverle con parole proprie.

¨  Elaborare in modo creativo testi di vario tipo.

¨  Acquisire competenze ortografiche.

¨  Acquisire competenze morfologiche e sintattiche.

OBIETTIVI SPECIFICI

$  Produrre testi scritti coesi e coerenti per raccontare, descrivere ,…. e collocarli nel tempo presente, passato, futuro.

$  Dato un testo orale o scritto, produrre una sintesi efficace e significativa.

$  Trasformare testi manipolando gli elementi su richiesta ( inserire la parte iniziale, la parte centrale o la finale); aggiungere nuovi elementi ( un nuovo personaggio, un dialogo, … ) ; concludere un racconto dato con un finale diverso.

$  Conoscere e rispettare le principali regole grammaticali.

$  Rispettare le convenzioni ortografiche ( accento monosillabi, elisione, uso della lettera “h”, esclamazioni, sovrabbondanza di gruppi di grafemi, …).

$  Riflettere sulla scrittura di parole contenenti raddoppiamenti di consonante, di parole contenenti suoni omofoni: cu, qu, ccu, cqu….

$  Individuare parole variabili e invariabili, primitive e derivate, alterate, composte.

$  Conoscere le principali funzioni delle parole: articoli, nomi, verbi.

METODOLOGIA

@ Discussioni guidate.

@ Schede strutturate, schede ortografiche e riflessioni sull’errore.

@ Verbalizzazioni e discussioni collettive sui vari argomenti.

@ Apprendimento cooperativo.

@ Lettura collettiva.

@ Giochi di mimo e drammatizzazione.

@ Osservazioni.

@ Uso del computer.

@ Esercizi graduati legati alle maggiori difficoltà ortografiche: suoni affini; digrammi; doppie; accento.

@ Esercizi sull’uso dell’H e delle maiuscole.

@ Giochi linguistici: sostituzione della lettera iniziale della parola; scoperta della parte mancante della parola; cruciverba; rebus.

@ Classificazione di parole in base al genere e al numero.

@ Trasformazione di frasi dal singolare al plurale, dal maschile al femminile e viceversa.

@ Individuazione dei tre tempi fondamentali del verbo.

@ Individuazione in frasi di: articoli, nomi, aggettivi, verbi.

U.D.A. 2 Matematica

SITUAZIONI PROBLEMATICHE E OPERAZIONI

OBIETTIVI FORMATIVI

¨  Esplorare, rappresentare, risolvere situazioni problematiche.

¨  Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni con i numeri naturali .

¨  Eseguire semplici divisioni.

OBIETTIVI SPECIFICI

$  Riconoscere situazioni problematiche.

$  Comprendere situazioni problematiche, individuarne gli elementi e le strategie di soluzione

$  Risolvere problemi aritmetici.

$  Risolvere problemi aritmetici con dati nascosti

$  Risolvere semplici problemi geometrici.

$  Calcolare addizioni e sottrazioni in riga e in colonna, con e senza cambio.

$  Riconoscere la sottrazione come operazione inversa.

$  Conoscere i termini della addizione e della sottrazione.

$  Applicare la proprietà commutativa e l’ operazione inversa come prova.

$  Calcolare moltiplicazioni in riga e in colonna, con e senza cambio.

$  Riconoscere la divisione come operazione inversa.

$  Conoscere i termini della moltiplicazione e della divisione.

METODOLOGIA

@ Uso di materiale concreto per simulare ogni situazione.

@ Conversazioni su situazioni problematiche.

@ Schede strutturate.

@ Osservazioni con discussione collettiva.

@ Oggetti e materiali tratti dal vissuto quotidiano.

@ Uso del computer.

@ Estrapolazione di dati (numerici e non ) utili alla risoluzione.

@ Individuazione della /delle operazioni.

@ Diagramma di flusso.

@ Costruzione della tabella di addizione e sottrazione.

@ Esperienze pratiche per comprendere le relazioni tra operazioni di addizione e di sottrazione.

@ Costruzione della tabella di moltiplicazione.

@ Le tabelline.

@ La divisione come partizione; la divisione come contenenza.

@ Esperienze pratiche per comprendere le relazioni tra operazioni di moltiplicazione e di divisione.

UDA 3 MATEMATICA:

IL  NUMERO: NUMERI NATURALI FINO AL 1000

OBIETTIVI FORMATIVI

¨  Acquisire la capacità di osservare, descrivere, rappresentare la realtà utilizzando specifici linguaggi disciplinari.

¨  Rappresentare il numero in base 10: il valore posizionale delle cifre.

¨  Saper leggere e scrivere i numeri entro il 1000.

¨  Sviluppare un primo approccio al calcolo mentale.

¨  Acquisire e memorizzare le tabelline.

OBIETTIVI SPECIFICI

$  Riconoscere nella scrittura in base 10 dei numeri, il valore posizionale delle cifre.

$  Leggere e scrivere i numeri naturali, sia in cifre che parole, entro il 1000.

$  Ordinare in senso progressivo i numeri naturali entro il 1000.

$  Composizione e scomposizione.

$  Raggruppamenti.

$  Consolidare le tecniche di calcolo con i numeri naturali comprendendo il significato dei procedimenti.

$  Conoscere ed usare i simboli >, <, =.

$  Rappresentare il migliaio.

$  Individuare e definire numeri pari e dispari.

METODOLOGIA

@ Uso di materiale concreto per simulare ogni situazione.

@ Conversazioni su situazioni problematiche.

@ Schede strutturate.

@ Osservazioni con discussione collettiva.

@ Oggetti e materiali tratti dal vissuto quotidiano.

@ Uso del computer.

 

U.D.A. 3 GEOMETRIA

OBIETTIVI FORMATIVI

¨  Conoscere lo spazio vissuto e rappresentato..

OBIETTIVI SPECIFICI

$  Riconoscere e disegnare figure piane.

$  Riconoscere linee rette e non, semirette, segmenti.

$  Riconoscere rette incidenti, parallele, perpendicolari.

$  Riconoscere e costruire diversi tipi di angolo.

$  Conoscere gli elementi caratterizzanti di un angolo.

$  Distinguere il perimetro di una figura piana.

METODOLOGIA

@ Disegnare figure piane con opportuni strumenti.

@ Disegnare linee ed angoli con opportuni strumenti.

@ Misurare il perimetro di semplici figure piane.

Per maggiore informazioni su quest’ultimo P.E.I. consultate questo sito: mestrasabri.it, e alla voce Primaria troverete una serie di indicazioni su come svolgere il lavoro personalizzato o per obiettivi minimi con bambini di diversi funzionamenti e difficoltà. E’ un sito molto dettagliato dove compaiono programmazioni annuali e P.E.I di vario genere per diverse classi.