Il gioco è davvero un problema per alcuni bambini autistici. Passare del tempo facendo qualcosa di utile è spesso un’impresa difficilissima.
All’inizio Ares non giocava affatto, passava le sue ore a fissare palline che faceva rotolare per terra, ad aprire e chiudere una molla giocattolo, oppure a far saltare una pallina luminosa.
Mi ricordo che uno dei primi giochi introdotti, sempre suggerito dal supervisore A.B.A., è stato il nascondino delle carte. Davvero divertente ed educativo!
Il gioco consisteva nel “nascondere” (luoghi facili da scoprire) in vari luoghi di casa, alcune figure precedentemente fotografate da me (come quelle sopra), di animali, oggetti, oppure, all’occorrenza, per aumentare la motivazione, “nascondevo” i biscotti preferiti di Ares.
La domanda per cercarle era la seguente: “Ares, cerca la carta che si trova sopra quella cosa che serve per lavare i panni”
Oppure: “cerca la foto della giraffa che si trova vicino al luogo dove dormi”.
“Cerca la foto della coccinella che si trova sotto quella cosa che serve per vedere i cartoni”.
“Cerca la foto della scimmia accanto al luogo dove mangi”
Ovviamente le carte o i biscotti non erano veramente nascosti, anche perchè se il bambino non li trova, si frustra, e in pochi secondi perde la motivazione.
Provatelo, se avete bambini piccoli, è divertente e aiuta tantissimo nella comprensione, nel significato di parole come “sopra”, “sotto”, “vicino a”, ecc. ed aiuta anche ad individuare oggetti di casa, che se non insegnati, rischiano veramente di passare totalmente inosservati all’autistico di casa.
Tenete sempre presente che ogni qualvolta si decide di giocare con un bambino autistico, ma penso valga anche per i “normo tipici”, non bisogna avere TV accese, oppure cellulari che possano squillare, o distrazioni varie, altrimenti la concentrazione viene a mancare e il gioco potrebbe finire in crisi.
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