Autismo e genitori. 3 consigli per rimanere sani di mente

 

 

Mi ricordo quando Ares era piccolissimo e veniva 30 volte durante la notte al7 set 02 mio letto. Ricordo quando dovevo scappare dai negozi perchè passavano nell’altoparlante una canzone che Ares non voleva sentire e a quel punto bisognava fuggire di corsa. Ricordo quando, per strada, dovevo tornare indietro mille volte perchè Ares voleva rifare un gesto,  ripetere un’azione, altrimenti non era possibile andar via. Altri tempi, mi sembra quasi una vita fa.

In quelli anni desideravo tanto conoscere qualche vecchio genitore con un figlio autistico adolescente o adulto, qualcuno che avesse attraversato le fiamme e che fosse riuscito ad uscirne incolume dall’altra parte. Qualcuno che mi avesse preso per mano e mi avesse detto: “ehi, in campana eh?”, “resta lucida”, “delega”, “ricordati chi sei” “non impazzire”.

Ebbene sì! Ora sono io quella persona. Sono io ora la vecchia madre con il figlio adulto nello spettro. Eccomi qui.

Ed è proprio perchè il tempo è passato e ho visto il fuoco avvolgermi (tuttora è così), che mi accingo ad offrirti qualche umile consiglio acquisito fra le fiamme della mia lunga strada. Obiettivo: rimanere sani di mente.

1. Non lasciare che l’autismo diventi il ​​tuo hobby, quindi trovatene un altro

So già che stai pensando che non hai tempo, che fai tante cose: ufficio, terapia, sport, nuoto. E poi tutto il lavoro di ricerca: lettura, informazioni, gruppi social. Incontri con docenti, lettere da fare, visite mediche. Beh, ma esiste anche altro, sai?: leggi un libro, inizia a lavorare a maglia, impara a creare pietanze perfette: comprati un libro di Cannavacciuolo! 

Vivere di solo autismo non fa bene a te e non fa bene a tuo figlio. Non è nemmeno ottimo per il tuo matrimonio. Eri una persona prima della diagnosi e lo sei ancora, quindi incontra un’amico per cena e ridi fin quando non scivoli giù dalla sedia.

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2. Muoviti

Balla in cucina, porta a spasso il cane, fai una lezione di yoga, solleva pesi, corri sul tapis roulant, vai a Zumba. Lo so, lo so, hai la terapia, mille appuntamenti, non ti va. C’è sempre un ostacolo alla cura di se stessi. Ma ti posso assicurare che la cosa più efficace per sciogliere lo stress di una riunione a scuola o di una brutta mattinata di crisi o morsi, è sudare, in qualunque modalità tu scelga per farlo.

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3. Sii gentile con te stessa/o. Riconosci ciò che hai realizzato. 

Pensiamo sempre a quello che non siamo riusciti a fare: ci viene più facile. Ma questo tende a scoraggiarci. Pensa invece a tutto ciò che hai realizzato. Scrivi su un foglio di carta tutto quello che hai fatto. Ti stupirai di quanto sia lunga la lista e ti sentirai più carica per iniziare il giorno successivo. Pensa ogni giorno a tutto quello che hai dovuto affrontare dalla diagnosi in poi e a come ne sei venuta fuori. Alle lotte che hai fatto, alle persone che hai affrontato, alle conquiste e ai successi di tuo figlio, bambino o adulto che sia. Bevi un bicchiere di vino e starai meglio.

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Fonte: spunti presi dal sito indingcoopersvoice

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