A.I.T. Auditory Integration Training: per migliorare udito, linguaggio e apprendimento

Uno, fra i tantissimi interventi, che Ares ha affrontato nel lungo viaggio all’interno dell’autismo, è quello dell’A.I.T. 

Si tratta di un metodo messo a punto dal Dottor Guy Berard, otorinolaringoiatra francese, che ha come scopo quello di riequilibrare, rafforzare e stimolare il sistema uditivo per migliorare l’udito, il linguaggio, l’apprendimento, il comportamento e la capacità di filtrare il rumore attraverso una musica modulata dallEarducator™.

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Svolgimento delle sedute

Il dottor Bérard paragona l’addestramento uditivo all’azione “del fisioterapista su di un’articolazione con deficit di mobilità, provocando movimenti alternati di flessioni ed estensioni con forza progressiva”.
Le persone effettuano due sedute giornaliere di mezz’ora, separate da tre ore minimo, durante dieci giorni consecutivi, ascoltando in cuffia della musica qualsiasi specificatamente modulata, filtrata e personalizzata in base ai risultati dei test.
Per le persone con autismo, che sopportano difficilmente le cuffie, un allenamento da eseguire durante il mese precedente le sedute, sarà indicato ai genitori.

10 dicembre AIT Queen's Club

 

I benefici

– miglioramento della qualità dell’ascolto;
– aumento dell’attenzione e della comprensione;
– aumento del linguaggio e miglioramento della lettura;
– miglioramento nel sopportare i rumori;
– miglioramento del comportamento e della capacità di socializzare.

Riequilibrare correggendo o migliorando le distorsioni e i ritardi uditivi che ostacolano una buona interpretazione dello stimolo sonoro.
Il Dottor Bérard afferma che certe persone non hanno un funzionamento coordinato tra le due orecchie.
Per di più, stabilisce che alcune persone ricevono un’informazione sonora deformata (distorsions) perchè percepiscono meglio certi suoni rispetto ad altri.10 dicembre AIT Queen's Club (5)

Questa mancanza di coordinazione e queste distorsioni provocano alla persona difficoltà di concentrazione e attenzione e difficoltà a seguire istruzioni, a comprendere quello che viene detto o letto e a tradurre pensieri in parole.

Rafforzare provocando la sparizione parziale o totale dell’ipersensibilità uditiva
Il Dottor Bérard sostiene che l’incapacità di filtrare il rumore genera reazioni relazionali diverse: la ricerca di luoghi quieti e della compagnia di adulti e non quella dei bambini, le reazioni per sottrarsi al rumore come quelle di tapparsi le orecchie, fuggire dal contesto o avere crisi di rabbia.

Le anomalie della percezione sonora possono scatenare dei disturbi che vanno ben oltre il solo calo dell’ udito.

Stimolare ripristinando una buona rapidità d’ascolto ed una buona capacità di valutazione della scala sonora.
Il Dottor Bérard mette in evidenza il problema della lentezza nel decodificare i suoni.
Sottolinea anche quello dell’errata valutazione della scala sonora .

La lentezza nel decodificare e la scarsa capacità a percepire la scala sonora favoriscono stanchezza all’ascolto, problemi di linguaggio, incapacità a cantare in maniera intonata, ad apprezzare la musica, a suonare uno strumento e anche una netta difficoltà a parlare le lingue straniere.

Nel caso di mio figlio ci siamo affidati al Dottor Manolo Dominguez Alcon, origini spagnole, direttore degli Istituti Fay di Querceta, a Lucca, un centro per l’organizzazione neurologica. Dominguez si occupa di valutazioni neurologiche funzionali non solo di bambini, ma anche di adulti con cerebrolesioni, sindromi genetiche, disturbi dello sviluppo, problemi di apprendimento. Chi decide di rivolgersi agli istituti Fay di Querceta, è seguito con programmi personalizzati di riabilitazione multisensoriale, “specializzazione” di Dominguez, che ha fatto del suo lavoro una vera e propria missione.

Esiste anche il Centro Agor, a Verona.

In una intervista, di qualche anno fa, il dottor Manolo spiegava: 

Nonostante i mezzi tecnici sofisticati di cui la scienza è a disposizione oggi, non sempre è possibile stabilire se un bimbo autistico è neuroleso. Esistono dei danni che riescono a sfuggire alla TAC e alla risonanza magnetica. Per me, chi soffre della sindrome autistica è vittima di una disfunzione cerebrale, la cui causa può essere biologica o fisica. Esiste comunque un problema neurologico, che va attentamente valutato e su cui deve essere fondata la riabilitazione. Se riusciamo a comprendere com’è messo il bambino a livello neurologico, possiamo riabilitarlo tenendo conto dei suoi deficit, pertanto sarà stimolato in modo intensivo là dove necessita

Se il bambino ha problemi sensoriali con il tatto o con la vista, dovrà essere stimolato con degli esercizi semplici, ma efficaci e costanti, che lo aiuteranno a sviluppare quelle funzioni che il sistema nervoso riesce a realizzare in modo carente. Esercizi con una piccola torcia o un semplice aprire e chiudere la serranda di una finestra per stimolare il riflesso pupillare. Massaggi per la stimolazione tattile e capriole su un tappeto o rotoloni su un prato per stimolare il senso dell’equilibrio. Noi consigliamo di farli per almeno tre ore al giorno.

Agli istituti Fay, il nostro personale specializzato, durante la prima visita, fornisce ampia dimostrazione degli esercizi da fare e mette alla prova subito i genitori che impareranno cosa fare quando saranno a casa. Ma prima di fissare i vari punti del programma, è necessaria la valutazione sul bambino al quale, verrà data un’età neurologica. Non ci appartiene la definizione di ritardo mentale perché ad esempio, il bambino che ancora non parla a quattro anni, potrebbe avere dei problemi di respirazione, che, una volta risolti, danno il via alla parola.

 

 

 

 

 

fonti: ait-chastel
intervista dal sito emergenzautismo

 

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