Come riconoscere e come comportarsi con una persona autistica

 

 

Il 2 aprile è la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Siccome “consapevolezza” vuol dire cognizione, propongo un articolo che aiuta a conoscere le persone autistiche. Questo Blog è seguito anche da genitori e docenti con figli neuro tipici, quindi ritengo sia essenziale promuovere la conoscenza delle persone autistiche affinchè, sempre più, vengano capite e accettate per quello che sono.

Le persone autistiche possono sembrare strane o intimidatorie ad alcuni, invece sono molto affascinanti e spesso sono loro che subiscono le cattiverie degli altri, piuttosto che il contrario.
In quasi tutte le classi oramai c’è un bambino autistico e per strada ne troviamo a centinaia: piccoli e adulti. L’incidenza del disturbo è cresciuta a dismisura e saper riconoscere e capire come comportarsi, aiuta senz’altro a comunicare con loro, a comprenderli:

  1. Le persone autistiche non sempre guardano negli occhi, hanno un contatto visivo molto scarso. Ma ciò non significa che non ti stiano ascoltando. Cerca comunque di richiedere, senza essere invadente, quel contatto: “guardami”!da mao 012
  2. Non aspettare mai che la persona autistica inizi una conversazione. Se vuoi parlare con lei, vai e fallo! Molti non sanno cogliere indizi sufficienti per capire che volete un approccio. Non preoccuparti se sembra imbarazzante. Se non ti avvicini potrebbe capitare che la persona autistica rimanga sola nel proprio mondo.
  3. Parla in maniera chiara e comprensibile: non usare metafore o doppi sensi. Le persone autistiche non colgono questi dettagli linguistici. Evita domande del tipo: “andiamo a giocare?” “vieni con me?”. Potrebbe non risponderti oppure dirti: “NO”. Invitalo, piuttosto, con frasi del tipo: “vieni, alzati, andiamo a giocare”, “andiamo a fare una passeggiata” (prendendolo per mano, ma anche senza la mano, se non vuole porgertela).
  4. Alcune persone autistiche non sono verbali, non parlano. Ma possono comunicare lo stesso, quindi potrebbero tirar fuori delle schede con immagini, indicarle, oppure scrivere nel PC, o ancora cercare di usare il linguaggio dei segni. Sii disponibile e accomodante. Immagina di avere davanti una persona che non parla la tua stessa lingua, e con la quale tieni tanto a comunicare. Usa i gesti, espressioni facciali. Alla fine una via di comunicazione la trovi.
  5. Non fare mosse improvvise, sii calmo: le persone autistiche sono molto diverse fra di loro, e alcune non tollerano gli scatti, le sorprese, i movimenti inattesi. Osservale bene prima di procedere con un abbraccio, uno scatto o simile.
  6. Se davvero vuoi comunicare con una persona autistica scegli un postoIMG_20180909_1533430 tranquillo per farlo: le persone autistiche hanno parecchi problemi sensoriali: si tappano le orecchie, non tollerano i rumori forti o fastidiosi, come le campane, la musica alta, i clacson delle macchine. A volte hanno difficoltà a capire quando sono stressate, quindi se vedi che soffrono per la presenza di rumori forti, spostatevi in una zona più silenziosa.
  7. Una persona autistica spesso non tiene conto delle regole sociali, e non bada troppo ai comportamenti corretti: possono ruttare, dire parole che non ti aspetti, ma non lo fanno mai apposta. Sono semplicemente molto disinibiti e ciò può sembrare scortese. Se feriscono i tuoi sentimenti dillo senza problemi e la persona autistica ti chiederà scusa. Non restarci male se improvvisamente la persona autistica se ne va e ti lascia lì da solo: a volte non sanno come cominciare, continuare o finire una conversazione, spesso la evitano del tutto.
  8. Sovente le persone autistiche sono distratte e quindi possono urtare gli altri mentre camminano per la strada o per i negozi: ti basta un’occhiata per capire subito che non si tratta di una persona che voleva infastidirti, quindi sii cortese, comprensibile: i problemi sono altri nella vita.
  9. A volte, il sovraccarico sensoriale, lo stress per l’assenza di linguaggio, oppure IMG_20170805_1643174alcuni dolori fisici, possono scatenare vere e proprie crisi nelle persone autistiche: se ti capita di incontrare un bambino o un adulto in mezzo ad una crisi non pensare subito a capricci o a follie di ogni genere, aspetta prima di giudicare o di dire frasi del tipo: “ma come l’hai educato tuo figlio”. Noi genitori con figli autistici siamo veramente stanchi degli sguardi cattivi e dei giudizi degli altri.
  10. Se non sei sicuro, chiedi: alcune persone autistiche ad alto funzionamento sono molto più propense al dialogo e appaiono logorroiche e ripetitive, mentre altre a basso funzionamento sembra proprio che non ti capiscano. Se sei in dubbio su come comportarti chiedi, così sei sicuro e non fai ipotesi che possono rivelarsi poi un insuccesso. Non fare mai domande imbarazzanti che non faresti a persone non autistiche del tipo: ma tu puoi innamorarti?” “è vero che sapete contare tutti i cerini di una scatola”? Saresti umiliante e maleducato.
  11. Non lasciarti mai condizionare dalle storie che hai sentito sull’autismo in TV o leggendo nel web. A volte le persone autistiche vengono presentate come persone per cui provare compassione o paura: soltanto avvicinandoti ad una persona autistica puoi capire davvero com’è. Se davvero vuoi essergli amico, conoscilo e frequentalo!
  12. Ricorda che una persona autistica è molto di più che una lista di deficit e sfide: sono leali, non possono tradirti, non sanno proprio cosa sia la falsità e spesso sono molto divertenti, genuini. Hanno una memoria fotografica pazzesca e possono insegnarti molto se soltanto dai loro la possibilità di farlo.
  13. Se hai davanti un autistico che parla sempre della stesso argomento puoi dire in modo educato: “sono contento che ti piacciano le macchine, ma ora sono stanco di parlare di macchine, parliamo della scuola, oppure dell’insegnante di Fisica”. “ci vediamo dopo, ok?”, “ora devo proprio andare”. Sii quindi esplicito e chiaro e non far cadere suggerimenti che quasi sicuramente la persona autistica non coglierà.
  14. Le persone autistiche fanno spesso terapie e frequentano psicologi e neuropsichiatri, non per essere “curati”, bensì per migliorare e rendersi più utili alla società. Accetta loro per quello che sono. Vogliono soltanto essere amate, accettate e comprese.

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