Allora, non ho parole per descrivere la sensibilità immensa del personale che lavora al Parco Avventura di Roma, all’Eur.
Per prima cosa, arrivati alla cassa abbiamo subito fatto sapere che Ares è autistico e che in realtà non sapevamo se avrebbe fatto i percorsi, e che dovevamo capire prima la situazione, perchè era la sua prima volta in un parco del genere. La signora della cassa, con maniere gentili e senza scomporsi mi ha detto: “Signora, entri e veda, se ritiene che è il caso torni da me altrimenti, è inutile che paghi se poi il ragazzo non sale su uno dei percorsi.
Sono entrata, Yara, la sorellina di Ares, ovviamente dopo due secondi aveva già le imbragature addosso, ed era pronta per cominciare, ho visto che nel parco ci sono percorsi più facili, e percorsi più difficili, ho capito quale percorso Ares avrebbe fatto, e via, abbiamo indossato casco, guanti , tutto l’occorrente, e ci siamo avviati sul percorso (sono salita anch’io visto che era la prima volta).
All’improvviso è spuntato Leo, un ragazzo che lavora al parco, e che è stato TUTTO il tempo, dico tutto il tempo con noi. Ha seguito Ares passo passo, incitandolo, dandogli le indicazioni per allacciare i moschettoni (che tra l’altro se volete andarci con i vostri ragazzi, è meglio fare a casa un corso intensivo di come si aprono e chiudono), e alla fine, abbiamo completato un percorso.
Per Ares è una conquista immensa, lui che odia la instabilità sotto i piedi, e che ha paura dell’aereo tanto da rimanere seduto anche dieci ore quando viaggiamo perchè sà di essere in aria, ed è terrorizzato. Lui ha fatto il percorso ed è stato anche bravissimo. E non ho parole per ringraziare tutto il personale del Parco Avventura perchè così dovrebbero essere tutti i luoghi della terra: comprensivi e gentili di fronte alla disabilità. Complimenti!
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