Quando si decide di introdurre un nuovo cibo, per prima cosa, è importante escludere intolleranze alimentari, giacché spesso tendiamo a rifiutare alcuni cibi proprio perché ne siamo intolleranti, è anche importante escludere problemi medici di qualunque genere.
Per il resto, non è semplice, ve lo dico subito, però si può fare!
Ares mangiava di tutto, da piccolino, poi ad un certo punto ha cominciato a preferire certi cibi e a rifiutare altri. Ha anche cominciato a MASTICARE di meno! Per fortuna non sono stati molti i cibi che rifiutava, di conseguenza, quando abbiamo iniziato la terapia A.B.A., l’introduzione di alcuni alimenti ebbe davvero molto successo.
In questo video aveva pochi mesi e mangiava il pesce, scorrendo il video lo vedete alle prese con la banana: tutti cibi che poi ho dovuto reintrodurre:
Familiari e amici dicono spesso: “lascialo con fame che prima o poi mangia”, ma purtroppo con i bambini autistici non sempre funziona.
Che sia per problemi sensoriali, oppure per la consistenza del cibo, l’odore, oppure per problemi comportamentali: fissazioni, manie, ecc, la questione del cibo nell’autismo è uno dei problemi più frequenti e anche quello che angoscia di più i genitori, soprattutto quando i figli sono molto piccoli.
Cosa possiamo fare?
La prima cosa da fare è creare una lista dettagliata degli alimenti che vogliamo introdurre:
-carota
-zucchine
-pomodori
-mela
-una pietanza elaborata (scaloppine al limone ad esempio)
-banana ecc.
Poi inizia il percorso d’introduzione lento e faticoso.
- Mangiare il cibo vicino al bambino e commentare “questa banana è buonissima” (è
essenziale essere sicuri di avere la sua attenzione e fare in modo che vi guardi mentre mangiate il cibo nuovo)
- Cercate di coinvolgere una persona a cui il bambino tiene tanto (nonno, amico, zia) e fatelo mangiare vicino al bambino dicendo sempre “questa banana è buonissima”. E’ sempre importante la sua attenzione e che vi osservi mentre mangiate.
- Durante la terapia, a scuola o nei momenti di gioco, cercate di fotografare il cibo che state introducendo e parlatene, passando dall’immagine al cibo vero.
- Poi si passa al concreto. Avvicinate il cibo che volete introdurre al piatto del bambino dicendo “non devi mangiarlo” “la banana starà qui vicino a te mentre mangi”
- Avvicinate il più possibile il cibo la volta successiva
- Mettete il cibo nel piatto del bambino dicendo “non devi mangiarlo, devi soltanto toccarlo con le dita mentre mangi”
- Poi mettete il cibo nel piatto del bambino e fate in modo che lo infilzi con la forchetta e lo sfiori con le labbra
- Infine dovrà ingoiare il cibo (basta un piccolo pezzetto)
Ares all’inizio ne ha mangiato pochissimo, ma piano piano è riuscito a mangiarne la quantità giusta.
La nostra vita è sicuramente cambiata dopo l’introduzione di alimenti nuovi, all’inizio ci si spostava con tanto di frigo portatile per portare in vacanza il cibo preferito di Ares, col tempo il frigo portatile è sparito perchè mio figlio cominciò a mangiare un’infinità di pietanze. Sono rimaste alcune manie, tipo vuole soltanto la pasta “rossa”, al pomodoro, ma all’interno ci posso infilare del ragù, oppure del tonno, oppure del basilico, aglio, cipolla, qualsiasi cosa.
L’ultima nostra conquista sono le scaloppine al limone. Sembra niente, ma le fettine sono infarinate e c’è anche il limone, non è così scontato mangiarle, per un autistico.
E’ importante, dopo aver introdotto un cibo nuovo, continuare a proporlo spesso affinché l’abitudine alimentare rimanga e non si sfumi.
Lavorare su più fronti
Assolutamente necessario quando si tratta di selettività alimentare. Cosa intendo? Che non basta attivare i passaggi elencati sopra per avere successo nell’impresa dell’introduzione di cibi nuovi. E’ meglio lavorare anche su altri fronti.
Ad esempio, sarebbe utile creare una storia sociale, QUI trovate le informazioni su come si crearla. Potreste confezionare una specie di libricino illustrato con le foto dei nuovi cibi che volete introdurre, raccontando quanto sia importante mangiarli.
Inoltre, onde promuovere il comportamento che desideriamo, possiamo anche premiare il bambino per ogni boccone di cibo nuovo che assaggia: così si aumenta la motivazione e si intensificano i momenti in cui il bambino mangia quello che vogliamo. Il premio deve essere qualcosa che al bambino piaccia particolarmente tanto e che dovrà sparire dalla circolazione nei giorni in cui lo usate come premio. Non ha senso adoperare un premio al quale il bambino può accedere quando vuole: perde del tutto il valore.
Mi raccomando, non bisogna mai pretendere che una volta che il bambino assaggi un cibo nuovo, lo mangi tutto. Meglio procedere a piccoli passi. Se alla fine di un periodo la dieta di vostro figlio si è arricchita con almeno 3 nuovi cibi, potreste festeggiare…e ovviamente, continuare la lotta.
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