Non è mai tutto rose e fiori

 

In una famiglia dove c’è l’autismo non è MAI tutto rose e fiori:
Ares ha avuto una crisi durante queste vacanze, per via delle mosche.

In albergo ce ne sono molte, soprattutto nel ristorante vicino al mare, e finora le ha sopportato benissimo, sempre con ansia, ma senza creare troppi problemi. Fino a ieri: ristorante, pasta buonissima che non riusciva a mangiare perchè le mosche gli davano fastidio sotto al tavolo e doveva smettere di mangiare per mandarle via di continuo. Ad un certo punto è uscito dai gangheri.

Il lavoro che ho fatto sulla gestione della rabbia funziona alla grande perchè Ares non fa del male a nessuno quando si arrabbia, ma se la prende con “il mondo”, quindi ha cominciato a urlare: mosche via, mosche via e a stendere le mani in segno di dissenso. Non è stata una scena bellissima ma, per fortuna i clienti del albergo sanno già che è autistico (perchè ho fatto amicizia con tutti quelli con cui ho potuto) e con l’aiuto della sorella siamo riusciti a calmarlo. Ovviamente ho creato la storia sociale delle mosche su un pezzo di carta che mi ha dato la reception.

Eccola!. L’ha letta più volte al giorno, in modo di sapere come comportarsi e i risultati si sono visti subito, perchè ora le tollera e, piuttosto che dire: “mosche via”, le allontana con le mani o con il tovagliolo. Insomma il lavoro di un caregiver è costante, non finisce mai. Ma, andiamo avanti!

Questo è il testo: scritto a mano con un foglio della Reception dell’albergo. Per Ares bastano anche le parole ma in linea di massima, è sempre meglio che la storia sociale abbia le immagini, soprattutto per i bambini più piccoli.

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