Mostra di più e parla di meno

 

Con questo articolo parlo di due problemi che riscontro spesso nella gestione dei ragazzi autistici: dire le istruzioni più e più volte e fornirle in maniera poco concisa.

Oramai è assodato: più volte il genitore impartisce l’istruzione al bambino, più l’istruzione diventa poco chiara. Faccio un esempio:

(Il genitore sta cercando di convincere il bambino a identificare una foto, quindi il bambino deve toccarla ) – -> “Mario, tocca la rana… .. Vieni, tocca la rana… .Ehi, stai guardando? Mario…… Mario? …. Mariooo! ….. Mario guardami, tocca la rana… .. Guarda, la RANA verde è proprio qui …… Toccala e basta…forza! .. ”, ecc., ecc.

Sono certa di non esagerare, ho assistito diverse volte a scambi simili e questo modo di agire è perfettamente inutile, sia che tuo figlio sia autistico o meno.

È improbabile che un individuo con ritardi nella comunicazione (ricettivo o espressivo) risponda bene quando le istruzioni arrivano troppo rapidamente, in un miscuglio di altre parole, o senza alcun suggerimento che lo aiuti a capire cosa dovrebbe fare. I bambini con ritardi o disturbi della comunicazione possono avere difficoltà a comprendere la lingua parlata, a comprendere parole / termini astratti, fare inferenze, leggere le espressioni facciali e rispondere in modo appropriato al linguaggio parlato.

Alla base della giusta comunicazione con le persone che hanno ritardo dello sviluppo ci deve essere l’istruzione concisa. Quando spesso mi scrivete, raccontandomi di un bambino o di un adolescente che non fa nulla di quello che dite, io chiedo sempre in che modo avete fatto la domanda o chiesto l’istruzione perchè non è scontato che lo sappiate fare nella maniera giusta, quindi ora dedico del tempo a spiegare questi concetti e strategie che amiamo implementare.

Ci sono alcune obiezioni comuni che sento quasi sempre da un genitore quando iniziamo a parlare di questo problema:

Obiezione n. 1- “Ma se non mi avesse sentito la prima volta?”

Obiezione n. 2- “Ma SO che può farlo, quindi continuo a chiedere”

Obiezione # 3- “Lui / lei non risponde a meno che io non gridi /mi arrabbi

E quindi rispondo a queste obiezioni:

Confutazione # 1- Se avete (quasi sempre è così) valutato l’udito del vostro bambino e sente quindi benissimo, è escluso che non vi abbia sentiti.

Confutazione # 2- Come faccio a sapere quello che sai?  Se mostri un comportamento incoerente, non posso dire con certezza quello che sai. In assenza di coerenza, devo trattare il comportamento come un’abilità non appresa.

Confutazione # 3- Di solito rispondo, ricordando al genitore che non devono urlare, diventare aggressivi o simile per convincere il loro bambino a obbedire. Pensi che l’insegnante del bambino debba urlare? E la sua tata? E il suo logopedista? Ciò che questa obiezione sta effettivamente dicendo, è che il bambino è stato condizionato nel tempo a sapere che mamma / papà non sono seri e non fanno sul serio a meno che non si arrabbino e minaccino. 

Ora che hai compreso a fondo come NON dare istruzioni, passiamo a cosa intendo per Mostra di più e parla di meno.

Un piccolo trucco che metto spesso in pratica è quello di fare un conto alla rovescia mentale quando do un’istruzione. Esempio: “Ares, vai a lavarti i denti ( 1… .2… .3 … 4)”. Una volta che l’orologio nella tua testa ha contato fino a 4, significa che è ora di passare dal Dire al Mostrare . Sembra radicale, impaziente o peggio? Quanto tempo pensi che gli insegnanti diano a tuo figlio per rispondere? O un amico nel parco giochi? Quindi il tempo è più o meno quello giusto per rispondere, sarebbe poco realistico insegnare un tempo di risposta maggiore.

Faccio un passo indietro e ripeto l’istruzione originale: “Ares, vai a lavarti i denti”. Questa è un’istruzione concisa. Spiega ad Ares cosa fare usando parole semplici e chiare. Ora che è stata data un’istruzione completa e concisa, non è necessario ripeterla. Una volta che hai dato le istruzioni concise, sarebbe meglio usare meno linguaggio. Perché? Perchè devi mettere in chiaro al bambino che non devi ripeterti, sai che ti ha sentito e devi fargli capire che ignorare le tue istruzioni non attira più la tua attenzione. So che molti genitori spesso non lo fanno, ma amplificare la tua reazione dopo che tuo figlio ha iniziato a ignorarti è in realtà dare loro MOLTA più attenzione per ignorarti che per ascoltarti.

L’istruzione successiva (e più breve) dovrebbe essere combinata con un qualche tipo di aiuto. Ricorda, un comportamento incoerentemente corretto è ancora un comportamento incoerente. Mostra al bambino cosa deve fare e non dare per scontato che lo sappia già.

Ma c’è ancora un altro vantaggio del Mostra di più e parla di meno: è più veloce. Hai mai usato un timer o un cronometro per vedere quanto della tua giornata trascorri dicendo a tuo figlio di fare qualcosa più e più volte? Io l’ho fatto. Il tempo che si usa è incredibile. La maggior parte dei genitori non si rende conto di quanto tempo si spreca quando ogni istruzione viene data 5 o 6 volte prima che il bambino risponda. Ore e ore di tempo. Abbiamo così tanto tempo da perdere? Ne dubito!

Guardate, questo è un esempio di tutto quanto appena detto:

“Ares, pulisci il tavolo” Linguaggio chiaro e semplice. Usa il minor numero di parole necessarie per farti capire dal bambino. Ottieni la sua attenzione prima di dare l’istruzione. Una volta pronunciate le istruzioni, avvia il tuo orologio mentale.
(Avvicinati al bambino e usa un certo livello di suggerimenti per mostrargli cosa fare) “Pulisci” Rimani calmo. Usa meno parole rispetto alla prima volta. Muoviti rapidamente per fornire assistenza / un aiuto. L’assistenza non equivale completamente a permettere al bambino di non seguire le istruzioni.
(Fai una dichiarazione breve e neutra alla fine) “Hai ripulito / Perfetto è stato pulito / Tutto fatto, perfetto” Continua a rimanere calmo. Evita lezioni o rimproveri sul fatto che il bambino non ascolta. Usa parole brevi e semplici. SE il bambino avesse obbedito subito avrebbe ricevuto elogi e / o rinforzi, quindi a questo punto non fornire nessuno dei due.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* Risorse e Fonti:
Articolo del Kennedy Krieger Institute sull’insegnamento ai bambini con ASD
Articolo di ricerca ” Espressione verbale e deficit di comprensione nei bambini piccoli con autismo “
Iloveaba
foto di copertina: pixabay

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