5 errori comuni dell’insegnante di sostegno

ERRORE 1: L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO FORNISCE AIUTI VERBALI IN SITUAZIONI IN CUI IL BAMBINO DOVREBBE IMPARARE A RISPONDERE AI SEGNALI CHE VENGONO DALL’AMBIENTE
Esempio: al momento della spiegazione, l’insegnante di classe dice ai bambini di tornare a posto. Quando XX non lo fa, il sostegno dice a XX di tornare al suo posto.
Raccomandazione: il sostegno dovrebbe aiutare nel modo meno invasivo possibile, specie quando si tratta di imparare dall’ambiente; deve agire come un mimo più che come un assistente.
Esempio: Quando l’insegnante di classe dice ai bambini di tornare a posto, il sostegno dovrebbe immediatamente, da dietro, guidare XX a tornare al suo posto, indicando quello che fanno gli altri compagni.

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ERRORE 2: L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO ASPETTA AD AIUTARE IL BAMBINO IN SITUAZIONI IN CUI HA GIA MOSTRATO DIFFICOLTA’
Esempio: l’insegnante di classe dice a tutti di prendere il libro di matematica. L’insegnante di sostegno aspetta di vedere se XX lo prende (cosa che tipicamente non fa). Dopo che gli altri bambini hanno preso il libro, lei indica il tavolino vuoto.
Raccomandazione: A meno che l’insegnante di sostegno non sia certo all’80-100% che il bambino risponda correttamente, dovrebbe aiutarlo immediatamente. Aspettare a dare l’aiuto insegna al bambino che “se non faccio niente, sarò aiutato”. L’aiuto immediato permette che i suggerimenti ambientali (vedere gli altri bambini che prendono il libro) diventino importanti una volta che si passa a eliminare l’aiuto.
Esempio: l’insegnante di classe dice a tutti di prendere il libro. L’insegnante di sostegno tocca immediatamente la schiena del bambino, indica quello che stanno facendo gli altri, e guida le mani del bambino verso il tavolino. Gli aiuti vengono diminuiti: l’insegnante di sostegno tocca il bambino e indica gli altri; infine si limiterà a toccarlo. Ultima cosa, l’insegnante di sostegno aspetterà, a volte, per vedere se il bambino risponderà da solo, ma ritornerà immediatamente al livello precedente prima che il bambino fallisca più del 20% delle volte.

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ERRORE 3: L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO AIUTA IL BAMBINO AD INTERAGIRE CON I SUOI COMPAGNI SENZA AVER PRIMA AIUTATO I COMPAGNI STESSI IN MODO PRATICO E SPECIFICO AD INTERAGIRE CON IL BAMBINO
Esempio: in giardino XX corre immediatamente alle altalene. Il sostegno lo aiuta ad andare a giocare prima per qualche minuto ad acchiapparello con i compagni. XX poi ritorna alle altalene.
Raccomandazione: sollecitate l’aiuto a scuola dei compagni che mostrano interesse per il bambino. In alcuni casi, fare un programma accurato parlandone con gli altri alunni può consentire che l’aiuto dei compagni faccia sentire il bambino maggiormente parte della classe. In altre circostanze, possono bastare consigli specifici del sostegno ad aumentare una interazione di successo con gli altri compagni a scuola. Quando i compagni imparano come interagire adeguatamente con il bambino, spesso si danno un gran da fare da soli a provare ad interagire per conto proprio. E, quando un bambino trova che può interagire con successo con i suoi compagni in una attività divertendosi anche lui, spesso comincia a cercare e a rispondere a quei compagni molto più frequentemente.
Esempio: in giardino XX corre immediatamente alle altalene. Il sostegno va verso due bambini che hanno mostrato interesse verso di lui e gli dice. “Credo che XX voglia giocare ad acchiapparello con voi, ma credo non sappia come fare. Potete andare a chiedergli se vuole giocare e a fargli vedere come si gioca?”, Il sostegno può poi dare consigli specifici durante il gioco, come “Prendilo per mano se non ti segue”.

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ERRORE 4: L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO SBAGLIA SISTEMATICAMENTE L’USO DEI RINFORZI VALIDI
Esempio: XX spesso impiega troppo tempo a completare tutte le schede cui sta lavorando. Vorrebbe completare immediatamente tutte quelle che sono da colorare, ma poi si distrae dal completare gli altri esercizi richiesti. Il sostegno gli permette di cominciare da solo, dal momento che è già indipendente nell’iniziare a lavorare, ma finisce sempre seduta vicino a lui dopo che ha completato di colorare.
Raccomandazione: dovrebbero essere usate come rinforzo le attività preferite per ottenere quelle meno preferite. Il sostegno dovrebbe valutare costantemente, “Cosa piace al bambino fare a scuola?”, “Cosa non piace al bambino fare a scuola?”, “Come posso usare la cosa che gli piace per aiutare a motivarlo a fare le cose che attualmente non gli piacciono?”
Esempio: quando vengono date a XX tre schede da completare, il sostegno immediatamente va vicino e mette la scheda da colorare sotto un’altra scheda. Spiega che deve completare la prima scheda (o anche una parte di essa) e poi potrà colorare l’altra. Lo aiuta quando necessario a continuare a lavorare sulla prima scheda e poi XX viene premiato con il colorare l’altra. Nel tempo, il sostegno diminuisce l’aiuto che sta dando e aumenta la quantità di lavoro che deve essere completato prima di colorare.

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ERRORE 5: L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO RACCOGLIE TROPPI E IMPRECISI DATI PIUTTOSTO CHE PRENDERNE POCHI ED ACCURATI
Esempio: è stato richiesto all’insegnante di sostegno di XX di completare a fine giornata una scheda che dica come XX sia andato a scuola in ciascuna materia. In genere, commenti del tipo “Oggi è stato bravissimo”, “Questo è stato difficile per lui” o “Oggi non è stato attento”. Inoltre le è stato dato da completare un foglio in cui segnare tutti gli obiettivi del suo Programma Personalizzato e dire se erano raggiunti con successo o meno (segnando un “si” o un “no” per ogni obiettivo). Capire se XX stava facendo o meno progressi nel raggiungere gli obiettivi in cui ha dimostrato avere delle difficoltà (per es. XX eseguirà le istruzioni individuali dell’insegnante di classe almeno l’80% delle volte) era purtroppo difficile quando il sostegno doveva solo scrivere “si” o “no” alla fine di ogni giornata.
Raccomandazione: scegliere approssimativamente 3 comportamenti misurabili nei quali il bambino dovrebbe fare progressi e registrare immediatamente le informazioni in modo da stabilire l’andamento e da affrontare subito le difficoltà.
Esempio: al sostegno di XX viene chiesto di tenere in tasca un foglietto con su scritto “Esegue le istruzioni dirette dell’insegnante” e uno con scritto “Risponde a commenti o domande dei compagni”. Nel foglietto c’è una colonna con “in maniera indipendente” ed una con “aiutato dal sostegno”. Ogni volta che l’insegnante di classe gli dà un comando o un compagno gli parla, il sostegno dovrebbe mettere una crocetta nella colonna appropriata (a seconda se lo ha aiutato o meno). Alla fine della giornata si dovrebbero trasferire i numeri (numeri delle crocette ottenute per il risultato ottenuto indipendentemente e numero dei risultati ottenuti con l’aiuto) su un foglio Excel. Queste informazioni potranno poi essere utilizzate in diversi grafici o tavole per mostrare se ci sono effettivi progressi o meno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: Questi sono consigli del Loovas Istitute

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