Autismo. 10 modi per stimolare il linguaggio e l’interazione

 

Dal momento in cui ci arriva la Diagnosi di Autismo, i genitori siamo costretti a cambiare completamente atteggiamento nei confronti di nostri figli: voce impostata, mimica facciale marcata e anche perspicacia estrema in ogni nostra richiesta o gestualità, soprattutto quando si tratta di stimolare il linguaggio dei bambini, o di propiziare l’interazione con i pari.

Questo che segue è un elenco dettagliato di alcuni giochi e atteggiamenti che dovremmo mettere in pratica con i bambini, sia con quelli che sono in una fase preverbale, sia con quelli che dicono due tre parole. Lo scopo è quello di incoraggiare, sia il linguaggio che l’interazione sociale. Cominciamo con i bambini preverbali:

  1. I giochi in cui bisogna fare a turno promuovono senz’altro, la comunicazione. Alcuni esempi di attività che incoraggiano la capacità di fare a turno sono far correre l’automobilina avanti e indietro, suonare a turno uno strumento musicale giocattolo e scrivere a turno sulla lavagnetta. Nel momento in cui si gioca a fare a turno, lo spazio fisico fra bambino e adulto dovrebbe essere ridotto. Se il bambino non mostra interesse per nessuno di questi giochi usate una semplice palla. Quando fate rotolare la palla verso il bambino contate: “uno, due tre-e e”  e assicuratevi che la palla lo urti delicatamente. Mettete le mani del bambino sulla palla dopodiché piegatevi e ponete le vostre mani sopra quelle del bambino. Contate “uno, due tre” e fate rotolare la palla verso di voi. Rinforzate il bambino. Nel corso di più giorni provate ad aumentare il numero di turni. Guardate qui Ares con un suo amico, giocando a turno
  2. Per incoraggiare l’interazione sociale provate giochi come Bubu Settete, il nascondino ed altri. La chiave consiste nel fare iniziare il gioco al bambino. Quando giocate a bubu settete copritevi la faccia con un panno e assicuratevi che sia molto vicina a quella  del  bambino. Se il bambino volta la testa, non desistete, seguitelo e ripetete, chiamatelo per nome da sotto il panno.  Può darsi che siano necessarie diverse dimostrazioni prima che egli si aspetti la vostra improvvisa apparizioni o tiri il panno quando voi vi coprite. Rinforzate i piccoli incrementi di manifestazione di attenzione. Ogni volta che fate questo gioco usate lo stesso panno in modo tale da stimolare il bambino ad iniziare il gioco prendendo il panno.
  3. Individuate  delle  occasioni  nelle  quali far  iniziare la comunicazione al bambino. Ad esempio:
  • Abituatevi a mettere i giocattoli o i suoi cibi preferiti su uno scaffale alto, fuori dalla portata del bambino, ma bene in vista
  • Fate una bolla di sapone, dopodiché chiudete il flacone e porgetelo al bambino. Se egli indica che ne vuole ancora, insegnategli a dire “bo” per bolla
  • Colorate inavvertitamente il tavolo e dite “oh oh”. Stimolate il bambino a osservare l’errore. Rifate tutto ciò e dite nuovamente “oh oh”
  • Ponete un oggetto che il bambino desidera in un contenitore di plastica ben chiuso, dopodiché porgeteglielo.
  • Cambiate la posizione degli oggetti al fine di favorire la comunicazione. Gli elementi di arredo possono essere spostati, un giocattolo può essere dimenticato e così via.
  • Al momento di andare via, fate finta che la porta sia bloccata e che non riuscite ad aprirla
  • Date vita a una attività che preveda di operare a turno per tre o quattro volte e poi fate qualcosa di inatteso

4. Stimolate l’acquisizione delle parole lavorando sia sul versante del linguaggio recettivo che espressivo. Chiedete “dov’è la bottiglia”?. Se il bambino guarda o indica la bottiglia, voi dite “bo”, osservandolo con un’espressione di attesa e aspettando che il bambino ripeta.

5. Quando parlate al bambino mettetevi alla sua altezza, sedendovi e curvandovi un poco in modo che i vostri occhi siano allo stesso livello.

6. Insegnate al bambino a eseguire comandi e consegne di lunghezza e complessità crescente nel corso di attività di gioco, per esempio si potrebbe iniziare con “prendi la palla” e, più tardi, proporre “prendi la palla e la scarpa

7. Insegnate al bambino a rispondere quando viene chiamato per nome mentre sta giocando.

8. Una volta che il bambino ha imparato a svolgere una consegna, variate il modo con cui viene presentata (per esempio, “metti la carta nel cestino”, versus “gettala via“). Date al bambino il tempo sufficiente per capire che cosa gli avete chiesto.

9. Il bambino può provare a prendervi per mano e condurvi verso un oggetto che desidera. Opponetevi a ciò, tirate la vostra mano e domandategli “Che cosa vuoi?”, facendo anche il gesto. Insegnategli a puntare il dito verso l’oggetto, posizionando il suo braccio e il dito. Andate verso l’oggetto camminandogli vicino, ma senza farvi tirare da lui.

10. I comportamenti comunicativi inadeguati, come strillare o scagliare oggetti, possono essere modificati e si possono incrementare i comportamento adattivi. Per esempio, se per smettere di giocare il bambino scaglia il giocattolo a terra, insegnategli comportamenti più appropriati come fare “no” con la testa. Se il bambino non è capace di dire “no”, abbinate il movimento della testa alla vocale “o”, se non è capace di fare “o”, provate ad abbinare un’altra vocale al movimento della testa. Un gesto abbinato con alcune vocalizzazioni è considerato un atto comunicativo di livello superiore rispetto ad un gesto da solo.

QUANDO IL BAMBINO USA LE PAROLE, ECCO CHE DOBBIAMO COMINCIARE A POTENZIARE IL SUO LINGUAGGIO. COME FARLO?

Come aumentare la verbalizzazione e le interazioni verbali:

  1. Per promuovere la richiesta di un oggetto senza fare domande dirette: fategli assaggiare un pezzetto di un dolce che gli piace, es. il budino (la risposta bersaglio sarà “ancora budino?”). Dopodichè ponete il dolce  fuori dalla portata del bambino ma ben in vista. Quando egli ne vorrà ancora bloccate fisicamente con la mano il suo tentativo di raggiungere il budino e guardatelo con espressione di aspettativa come per dire (ma senza dirlo) “Che cosa vuoi?”. Dopodichè aspettate.
  2. Se il bambino grida, vocalizza, esprime frustrazione, ma non usa le parole per chiedere, sollevate il dolce con una mano e indicatelo con l’altra. Chiamando il bambino per nome quando state indicando il dolce, dovreste aiutarlo a focalizzare l’attenzione e fargli presente che vi attendete qualcosa da lui. Aspettate ancora.
  3. Se il bambino non usa le parole, spostate il dolce più vicino a lui, tenendolo ancora in mano vostra, indicatelo, sollevate il mento e socchiudete le labbra come per fare il suono “aaaa” di “ancora” (ma senza farlo), nel contempo guardate il bambino con un’espressione di aspettativa, come descritto sopra.
  4. Se nonostante ciò il bambino ancora non pronuncia le parole, ripetete tutta la sequenza appena descritta e producete un forte e prolungato “aaaa”. Se la risposta bersaglio non arriva, ripetete tutta la sequenza fornendo di volta in volta ulteriori suggerimenti: aggiungete via via il suono della frase “ancora budino” (per es, “an…) finchè, se necessario, presentate l’intera frase. Quando il bambino dirà: “Ancora budino”, rispondete: “Bene” e dategli immediatamente del budino.
  5. Cominciate di nuovo, ogni volta fornendo il minimo suggerimento necessario per raggiungere la risposta bersaglio. E’ comunque preferibile presentare l’intera frase, per poi ripetere rapidamente il compito fornendo un suggerimento meno consistente, piuttosto che porre la domanda diretta: “che cosa vuoi?”. Quest’ultima azione servirebbe solo a rinforzare il bambino a rispondere, cosa che voi non intendete fare.

COME PREDISPORRE SITUAZIONI COMUNICATIVE:

Queste sono alcune situazioni che potete ricreare per sviluppare la comunicazione in bambini che producono una, due parole:

Il bambino ha mostrato di avere sete e di volere più acqua. Anzichè porgere un bicchiere, mettetegli di fronte una bottiglia di acqua ben chiusa. Osservate e aspettate. Attendete una richiesta diretta di attenzione, per es. qualcosa come “apri” o “aiuto”. Ricordatevi di evitare le domande come “che cosa dovresti domandarmi?”. Se necessario fate vedere la posizione delle labbra per il primo suono della parola bersaglio e producete il suono.

Il bambino vuole disegnare. Dategli il foglio senza pennarelli, attendete, guardate con un’espressione di attesa ed evitate di porre la domanda diretta. Se il bambino non dice niente ponete l’oggetto di fronte a lui come suggerimento, affinchè si serva della parola. Potete anche provare nei seguenti modi:

  1. Servitegli il pranzo senza la forchetta
  2. Mettetelo nella vasca da bagno ma senza aprire l’acqua
  3. Ponetevi di fronte alla porta ma senza aprirla
  4. Quando vi chiede da bere dategli il bicchiere vuoto
  5. Prendete un libro illustrato per leggerlo insieme, ma tenetelo al rovescio
  6. Quando si sta vestendo, dategli (o mettetegli) due scarpe e un solo calzino.

Questa è una situazione che ho ricreato con Ares per stimolare il linguaggio: ho messo apposta una molletta nella scarpa e gliel’ho data: 

Qui invece gli do lo yogurt senza il cucchiaino. Guardate!

 

 

 

 

 

 

Fonte: Bibliografia:
Catherine Maurice. Intervento precoce per bambini con autismo

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