10 suggerimenti per non sclerare se hai un figlio autistico

 

Ricordo quando arrivò la diagnosi di Autismo a casa mia: sono stata una settimana intera svegliandomi di notte, piangendo disperata: ” perché è capitato a me, cosa ho fatto” bla bla bla. Poi, come alcuni di voi sanno, ho deciso di svoltare la mia vita accettando l’autismo di Ares. Beh, cari genitori, dovete sapere qualcosa: accettare non basta! 

Se volete essere dei bravi caregiver, occuparvi dei vostri figli con più forza e serenità, se volete ricaricarvi di energie per affrontare al meglio le continue e stressanti difficoltà che ci ha imposto la vita, ecco qua alcune idee semplici da seguire:

  1. Trovate subito una brava baby sitter (uomo o donna è uguale). La caratteristica pexels-photo-1648363più importante di questa persona deve essere la sensibilità, deve essere fidata, calma, umile (seguire le vostre indicazioni alla lettera) ed avere una predisposizione al gioco (se necessario nel caso dei bambini piccoli), ma anche saper stare al suo posto nel caso gli si chieda di badare al proprio figlio senza essere invadente. Infine, consiglio di scegliere una persona tenera ma anche forte quando serve.
  2. Una volta che avete una persona fidata a cui lasciare vostro figlio/a, ritagliatevi un momento esclusivamente per voi almeno una volta a settimana (uscita con le amiche, con partner, con altro figlio normo tipico, incontrate colleghi, amici… non è egoismo a scapito del figlio autistico, ma anzi, un modo per salvaguardare la propria salute e quella del figlio stesso.

 

3. Un bel abbonamento in palestra? Lo vogliamo fare? Sia per la forma fisica, siapexels-photo-903171 per la vita sociale, la palestra è un luogo perfetto per sfogarsi, chiacchierare (meglio se gli argomenti che trattate esulano dall’autismo). Se non potete permettervi la palestra, allora imponetevi una corsa giornaliera, anche attorno al palazzo, l’importante è trovare uno spazio per scaricare.

4. Cercate di conoscere altri genitori con la vostra stessa situazione, il confronto aiuta a sentirsi meno soli

5. Un mio consiglio personale: organizzate feste, pranzi, cene, aperitivi veloci, non isolatevi. Io non sto dicendo di organizzare una festa al mese, attenzione! Ma una cena ogni tanto, una festa quando arriva la primavera, invitate un po’ di persone, preparate dei dolcetti, decorate, sistemate casa. La vita non è finita perchè è arrivato l’autismo, anzi!

6. Uomini, se giocavate a calcetto la domenica, continuate a giocare a calcetto lapexels-photo-262506 domenica. Donne, se la vostra serata cinema era il sabato lasciatela esattamente quel giorno. Ora più che mai è essenziale distrarsi un po’. Per farlo non serve una baby sitter, basta alternarsi.

7. Trovate il modo di introdurre una terapia comportamentale (A.B.A., DENVER, CAA, qualsiasi terapia), perchè tramite la terapia realizzata da un esperto (e, preferibilmente non da voi), vedrete vostro figlio fare progressi continui e tutto ciò vi tirerà su.

8. Chiudete spesso un occhio, non cercate la perfezione nei comportamenti di vostro figlio, è autistico: ha modi bizzarri, saltella, muove le mani, fa niente!. Può migliorare tanto, ma da una stereotipia tolta ne nasce sempre un’altra, quindi prendetevela con calma, siate fermi su alcuni obiettivi, ma con calma.

9. Ricordatevi sempre che l’autismo non va affrontato soltanto con terapie comportamentali, ma bisogna avere sempre un bravo medico a portata di mano, un medico con la mente aperta che sappia che i nostri figli hanno anche problemi intestinali, che sia al passo con le ricerche sui probiotici e che sappia consigliarvi i migliori. Che conosca i benefici della B6 e il magnesio, dell’omega 3. Che non abbia nessun pregiudizio nell’affrontare l’autismo a 360 gradi. Credetemi, gioverà sia a voi che ai vostri figli.

10. Se non siete ancora proprio convinti, allora andate a leggervi il mio Manuale Semiserio di Sopravvivenza all’autismo, che magari riesco a convincervi così!

 

 

 

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