Come sviluppare il senso dell’umorismo nelle persone autistiche

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Il senso dell’umorismo non compare spontaneamente nello sviluppo di ogni essere umano, esiste un processo di “insegnamento-apprendimento” tramite il quale riceviamo tutte le influenze, le informazioni, i contenuti che poi nel tempo formeranno parte del nostro bagaglio di abilità, volte a capire perché e quando ridere. Si può e si deve insegnare alle persone autistiche a comprendere perché gli scherzi e alcuni momenti di vita sono divertenti.

Le persone autistiche, come ben sappiamo, sono dei pensatori concreti e, a volte, quando riescono, capiscono principalmente gli scherzi visuali in maniera letterale, soprattutto quando si tratta di ragazzi Asperger:

Faticano invece, a cogliere i doppi sensi:

La letteratura sottolinea l’importanza dell’umorismo nello sviluppo e nel mantenimento delle relazioni. È stato dimostrato che riduce l’incertezza e l’ansia sociale, aumenta l’intimità e consente l’espressione sicura di questioni delicate (ad esempio, l’interesse sessuale).

L’umorismo, in particolare le battute, coinvolge capacità cognitive che sono spesso difficili per gli individui autistici. Secondo Gardner e Brownell, due ricercatori che hanno sviluppato la misura dell’umorismo usata in vari studi, il pensiero flessibile è importante per comprendere le battute.

Le battute sono divertenti in parte perché sono inaspettate. Inoltre, secondo questi ricercatori, il pensiero generale è essenziale per comprendere le battute, in quanto consente all’ascoltatore di capire come la sorprendente battuta finale si fonde con il corpo dello scherzo. Dato che gli individui autistici dimostrano spesso un pensiero rigido, un desiderio di preservare l’identità e difficoltà con il pensiero generale, sembra che gli individui autistici siano a rischio di difficoltà a percepire e produrre umorismo convenzionale.

L’umorismo aiuta a costruire legami interpersonali e consente agli individui di sentirsi più vicini. Ricerche precedenti hanno generalmente affermato che le persone autistiche hanno difficoltà con la comunicazione interpersonale e i contatti sociali, ma non c’è stato tale consenso riguardo al senso dell’umorismo tra le persone autistiche. Per affrontare questo problema, uno studio mirava a confrontare la comprensione, l’apprezzamento e gli stili preferiti di umorismo tra studenti con e senza autismo. I campioni consistevano in 177 studenti autistici delle scuole superiori e 177 studenti delle scuole superiori di controllo. Ogni partecipante rientrava nel normale intervallo di intelligenza. Il rapporto tra i sessi e il rapporto tra età dei due gruppi sono stati mantenuti mediante campionamento a coppie. 

Gli strumenti di ricerca erano un questionario sulla comprensione e l’apprezzamento per le battute di assurdità e risoluzione dell’incongruenza e il questionario sugli stili di umorismo. 

I risultati mostrano che gli studenti autistici non hanno compreso le battute senza senso e le battute per la risoluzione dell’incongruenza, così come gli studenti di controllo, ma hanno provato un grande piacere durante la lettura di battute senza senso. Gli studenti autistici preferivano le battute senza senso che sono caratterizzate da un ragionamento meno logico e dall’uso di omofoni per doppio significato. Le tendenze verso l’umorismo di gruppo, l’umorismo che si autoalimenta e l’umorismo autolesionista tra gli studenti autistici non erano così forti come quelle tra gli studenti di controllo. Solo la tendenza all’umorismo aggressivo era uguale tra due gruppi, dimostrando che gli studenti autistici hanno ancora senso dell’umorismo ma tendono ad usare uno stile umoristico ostile.

Gli studi hanno scoperto che l’uso di battute o l’insegnamento dell’umorismo e delle risate ai bambini con diagnosi di autismo può migliorare le capacità sociali e le relazioni con i coetanei (Derks & Nezlek, 2001; Martin & Yip, 2006).

I bambini autistici e con bisogni speciali, in particolare quelli con ritardi sociali o di comunicazione, potrebbero aver bisogno di istruzioni più dirette sull’abilità di raccontare barzellette e sulla comprensione degli scherzi. Poiché i bambini potrebbero non stabilire le connessioni necessarie per comprendere il linguaggio astratto che può rendere divertente una battuta, è importante utilizzare strumenti visivi ed esempi concreti per dimostrare come sono costruite battute e modi di dire.

L’uso di un video è un ottimo modo per indirizzare la consapevolezza e la comprensione sociale. Anni di ricerca supportano l’efficacia e la facilità d’uso in contesti terapeutici per i bambini autistici. Guardando i video delle interazioni appropriate tra pari legati all’età, i bambini sono in grado di evidenziare e dissezionare ogni scenario sociale prima di interagire con i coetanei. My School Day CD di Social Skill Builder e My School Day App usano i video per insegnare la comprensione delle differenze tra ridere con qualcuno e ridere di qualcuno. Questa è una distinzione importante da fare per i bambini, perché entrambi hanno intenti e significati sociali molto diversi. I bambini che non riescono a capire le differenze possono aumentare le loro possibilità di essere presi in giro o di essere vittime di bullismo perché non sono in grado di evitare questo tipo di situazioni o interazioni.

Una volta che il bambino acquisisce una migliore comprensione, utilizzo e sicurezza in ambienti controllati, può quindi iniziare a lavorare con coetanei comuni. I gruppi sociali, composti da bambini dello spettro e dai loro pari neuro tipici, sono ottimi forum per iniziare a praticare su tutti gli aspetti dell’umorismo. Guardando i video insieme, tutti i bambini sono in grado di condividere una visione comune in cui possono discutere, rievocare e risolvere i problemi insieme.

Strategie semplici per espandere il senso dell’umorismo di tuo figlio

È importante sperimentare battute positive e appropriate, provandole a casa e forse anche memorizzandone alcune che sono appropriate da raccontare in ambienti sociali.

Guarda l’umorismo visivo: usa cartoni animati, fumetti e commedie per dimostrare ciò che è considerato divertente, assicurandoti di ricordare loro che le immagini mostrate non sono realistiche e non devono essere duplicate. 

Memorizza una o due battute : Gli esempi dovrebbero sempre includere le differenze tra una battuta bonaria e una che possa ferire i sentimenti di qualcuno.

Insegna scherzi e fai scherzi: esponi gradualmente tuo figlio agli scherzi e spiegane il significato. Utilizza strumenti come video o immagini per aiutarli a sviluppare una migliore comprensione di queste dichiarazioni complesse.

Allena tuo figlio a chiedere chiarimenti quando sono confusi : gli scherzi sono ambigui e spesso lasciano i bambini autistici confusi

Pratica, pratica, pratica : per i bambini autistici, l’umorismo è un’abilità in continua evoluzione e sviluppo. Divertiti a sviluppare il senso dell’umorismo di tuo figlio; una famiglia che ride insieme, ha meno stress e cresce insieme in modi sorprendenti.

Fare uno sforzo per aggiungere umorismo alle attività quotidiane e dare a tuo figlio l’opportunità di riconoscere il divertimento di tutti i giorni gli permetterà di esercitarsi e sviluppare un senso dell’umorismo più sofisticato nel tempo.

Da sempre, soprattutto quando arriva l’estate, finisce la scuola e sono un po’ più rilassata, cerco di lavorare sullo sviluppo del senso dell’umorismo di Ares. Non è affatto semplice, ma con un po’ di pazienza, alcuni giochi e qualche accorgimento, sono riuscita a formare piano piano un suo personalissimo senso dell’umorismo.

Esistono tre passaggi fondamentali per introdurre lo scherzo ai ragazzi autistici:

  1. Fare richieste dirette: quando succede qualcosa di divertente nella vita reale, in TV, è bene approfittare della situazione per far notare a tuo figlio “che si tratta di uno scherzo, devi ridere, fa ridere, ridi!“. Anche se sembra forzato all’inizio, e infatti lo è, con il tempo l’abilità comparirà con sempre più frequenza e con maggiore spontaneità. 
  2. Insegna situazioni umoristiche: il senso dell’umorismo può essere un alleato importante nell’insegnamento di diverse abilità sociali giacchè, essenzialmente, entrambe le situazioni richiedono la generazione di risposte spontanee a situazioni che capitano inaspettatamente o che si verificano in modo inusuale. Insegnare situazioni umoristiche richiede pianificazione perchè esistono diversi tipi di umore; l’umore verbale (ironia, sarcasmo, parodie ecc.), l’umore assurdo: quello di Spongebob per intenderci, Spongebob-and-Patrickqualche spettacolo di circo ad esempio, l’umore grafico, e poi quello che piace di più ai bambini: l’umore non verbale (quello che non ha bisogno di parole e che gioca con la postura, i gesti, le cadute, le scivolate, umore che di solito viene chiamato umore di situazione). Così come facciamo il solletico per creare un momento di interazione sociale e di attenzione condivisa, è possibile riuscire ad ottenere grossi successi se facciamo un lavoro strutturato e cosciente dove una parte dell’intervento nelle abilità sociali gira attorno allo scherzo.
  3. Da dove cominciare? Dunque, vi elenco di seguito alcuni obiettivi di lavoro, che hanno diverse sfumature e che dipendono da aspetti come l’età cronologica del bambino, l’età cognitiva, il numero delle sessioni di lavoro, se si lavora in gruppo o in maniera individuale, ecc.
  • Riconoscere cos’è uno scherzo
  • Accettare certi tipi di scherzi
  • Riuscire a rispondere a scherzi non adeguati
  • Fare scherzi adeguati
  • Riconoscere differenti tipi di umore
  • Fare esempi dei diversi tipi di umore
  • Provare diversi tipi di umore in contesti naturali
  • Condividere esperienze divertenti con altre persone
  • Percepire esperienze umoristiche in situazioni della vita quotidiana
  • Capire la differenza fra cose che fanno ridere e cose che non fanno ridere
  • Discriminare fra diversi tipi di scherzi sulla base dell’interlocutore che hai di fronte
  • Comprendere e usare frasi fatte, linguaggio indiretto ecc.

Il lavoro sulle emozioni, secondo me, va di pari passo con l’insegnamento dello scherzo o delle situazioni scherzose, così alcuni giochi come:

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oppure il memo delle emozioniMemo-emozioni-4

o ancora il Mima e Indovina, possono aiutare molto.2780275.scheda2

Potete anche costruire la ruota delle emozioni per indicare, nella vita quotidiana (scuola, casa, oppure quando siete in giro) stati d’animo che corrispondono a specifiche situazioni. ruota-delle-emozioniPer costruire la ruota delle emozione potete seguire le indicazioni QUI. E’ molto semplice! 

Ora vi faccio vedere alcuni scherzi a cui sottopongo Ares proprio nel tentativo di sviluppare il suo senso dell’umorismo, che devo dire, è sempre più sofisticato, nonostante si tratti di un autistico a basso funzionamento (quello che oggi sarebbe un livello 3 di gravità) Noterete che io scherzo con situazioni oppure oggetti di suo ristretto interesse, in modo di coinvolgerlo con più facilità. 

In questo primo video faccio dei nodi al nastro di Ares, che lui, come sapete, rotola e srotola continuamente. Pensate che, questo scherzo lo ha aiutato tanto anche con la motricità “fine” perchè districare richiede specifici movimenti delle dita. Inoltre quando Ares lo fa è davvero concentrato perchè la motivazione è alta: lui non può avere nodi nel suo nastro: è un dettaglio che lo fa letteralmente impazzire.

In quest’altro video, gli metto una foglia di basilico sul piatto di pasta (considerate che lui mangia il basilico cotto nella pasta, ma odia la foglia fresca sul piatto). Non sempre ride, come vedete, ma io lo sto allenando a ridere davanti a situazioni come queste, e piano piano, ci sto riuscendo.

Qui invece Yara disturba Ares mentre è tutto concentrato nel sentire i video musicali nel cellulare:

In quest’ultimo, Yara, la sorella, gli fa lo scherzo del nodo nel nastro ed io chiedo ad Ares di fare a Yara uno scherzo. Ares quindi fa lo scherzo che preferisce: prendere la mano di Yara e gestirla lui, facendola muovere a suo piacimento.

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Fonti: alcuni spunti: aane.org, autismspectrumnews

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