Autismo. L’importanza della musica e il canto. Il Karaoke

 

Ares è cresciuto, sin da piccolo, in un ambiente musicale. La nostra casa è piena di chitarre, bassi, pianoforti, dischi e anche strumenti cubani (per via delle mie origini). Tutto ciò ha fatto sì che Ares sia oggi un ragazzo molto intonato e che ovviamente, adori la musica.

La sua passione è ascoltare brani al computer o al cellulare (spazia con disinvoltura fra Tiziano Ferro e Pink Floyd, Frank Sinatra, Bach) e ovviamente il suo autismo lo porta a riconoscerli anche da una nota sola. Qualche volta, invece, si concede un Karaoke. Devo dire che è stata una sua bella scoperta perché cercava la base delle canzoni e un bel giorno ha scoperto anche il testo: fantastico!

Nei primi rapporti sull’autismo risalenti al 1943, ci sono molti riferimenti all’abilità e all’interesse musicale dei bambini autistici. Da allora, sono stati condotti dozzine di studi che mostrano chiaramente un forte legame tra musica e autismo.

Sebbene le persone autistiche siano più lente nello sviluppare capacità di comunicazione verbale, l’evidenza suggerisce che sono effettivamente in grado di elaborare e comprendere la musica altrettanto bene, se non meglio dei loro coetanei.

In particolare, i bambini autistici hanno dimostrato capacità avanzate nella categorizzazione del tono, nella memorizzazione delle melodie e nell’etichettatura delle emozioni nella musica.

È stato scoperto che gli interventi musicali migliorano la produzione vocale tra le persone autistiche nelle aree di vocalizzazione, verbalizzazione e vocabolario. Cantare può essere particolarmente utile per insegnare ai bambini autistici a esprimere efficacemente le loro emozioni.


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Gli insegnanti di bambini autistici spesso sfruttano i benefici della musica per migliorare lo sviluppo cognitivo. I modelli ritmici della musica forniscono ai bambini un modo strutturato di organizzare le informazioni uditive.

  • Cantare può essere un modo per promuovere il parlato precoce aiutando i bambini ad accedere a nuovi percorsi neurologici per compensare i deficit di comunicazione.
  • La musica è al centro di un modo strutturato per presentare informazioni. I modelli melodici e ritmici offrono agli studenti autistici un modo per organizzare le informazioni uditive e aiutano a memorizzare script, sequenze di attività e fatti accademici.
  • La musica può aiutare le persone autistiche a stabilire connessioni sociali e familiari attraverso un reciproco interesse condiviso.
  • La musica è un mezzo creativo che può offrire un modo motivante e sicuro per esplorare più flessibilità e spontaneità.

Attualmente, le prove dell’efficacia degli interventi musicali sono limitate e non esistono basi neuroscientifiche per il suo utilizzo nell’autismo. Tuttavia, dato l’impatto della musica sul funzionamento sociale e sulla connettività cerebrale, insieme alle atipicità in queste aree dell’autismo, le attività basate sulla musica possono ripristinare un’alterata connettività cerebrale e difficoltà sociali nell’autismo.

Uno studio  del 2018 ha dimostrato che 8-12 settimane di intervento musicale possono migliorare la comunicazione sociale, la qualità della vita in famiglia e la connettività cerebrale intrinseca riferita dai genitori nei bambini in età scolare, supportando così l’uso della musica come uno strumento terapeutico per le persone autistiche .

Rendere la musica una parte coerente della routine di tuo figlio non sarà solo un’attività piacevole, ma una chiave per liberare tutto il suo potenziale.

Se avete bambini in grado di leggere, vi consiglio vivamente il Karaoke perché è un passatempo appropriato (anche se vi spaccherete i timpani a casa), ma la soddisfazione di vedere un bambino autistico impiegando bene il tempo, è davvero impagabile.

Il gioco del Karaoke ha aiutato molto Ares, sia nella lettura che nella regolazione del tono della voce, perché cantando, è obbligato a fermarsi quando ci sono le pause, e la melodia lo porta a fare inevitabili inflessioni. Ecco Ares (qui era piccolo e paffuto) mentre canta una canzone che adora con il microfono rosa della sorellina.

Qui invece, è molto più grande e canta, grazie alla sorella, che durante il lockdown si è inventava di tutto, pur di tenerlo impegnato:

 

 

 

 

 

 

 

Fonti: takelessons, ncbi.nlm.nih.gov, tunedintolearning

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